La serata procedeva bene, chi suonava la chitarra, chi cantava e chi cuoceva carne sul fuoco. Riempivamo l'aria con le nostre risate, le parole e i respiri. C'eravamo tutti: Alex e Lydia che stavano ormai insieme da un anno, Hanna seduta accanto a me su un tronco, Chris poco distante da noi che intonava qualche nota con la chitarra e infine Den con il suo nuovo ragazzo, Ash. Ce lo aveva presentato proprio quella sera ed era un ragazzo un po' timido ma molto simpatico. Verso le 3 del mattino però non riuscivamo più a tenere gli occhi aperti e ognuno si ritirò nelle tende. Dopo neanche un'ora però mi svegliai, agitata dalle maschere del sogno e nonostante tentassi di riprendere sonno optai per un po' d'aria fresca. Indossai la felpa e uscii dalla tenda cercando di non svegliare Hanna. Una brezza frizzante mi sfiorò il volto e il canto di un animale notturno risuonava intorno. Mi avvicinai alla riva e attenta a non bagnare le scarpe mi sedetti, chiudendo gli occhi. Le onde producevano un piacevole sottofondo, la sabbia era fredda e bagnata sotto le mie mani e i capelli mi danzavano sul volto. Era una sensazione così pura mi sentivo leggera e libera dall' inquietudine che gli incubi mi causavano. Aprii gli occhi e rimasi a fissare le stelle, offuscate dalla presenza della luna. "Non riesci a dormire?" La voce di Chris si intromisse in quello scenario alla perfezione. "Diciamo di si" spostai lo sguardo su di lui mentre si sedeva accanto a me. Alzò anche lui lo sguardo al cielo e rimase ad osservarlo in silenzio. Poi indicò un punto sopra di noi tra le stelle "vedi quelle tre stelle vicine tra loro?" Non riuscivo a capire dove stesse indicando così lui si fece più vicino al punto che i nostri corpi si toccavano. Il cuore cominciò a palpitare più forte ma feci finta di nulla e seguii il punto in cui indicava. "Si,ora si". Per un secondo mi guardò sfoggiando uno dei suoi soliti sorrisi,poi tornò ad ammirare il cielo" quelle sono le stelle che formano la cintura di Orione. Se guardi meglio puoi notare anche il resto del corpo." Infatti seguendo il suo dito riuscivo a immaginare la forma di un uomo. "Se fai ancora più attenzione si nota che con una mano stringe uno scudo e con l'altra impugna una spada per combattere il toro della costellazione vicina." "Chi era Orione?" Chiesi incuriosita. "Era un semidio, figlio di Poseidone e Euriale conosciuto per la sua forza e per il suo coraggio. Alcuni miti raccontano che sia morto a causa di uno scorpione per volere di Artemide." "E perché mai Artemide avrebbe voluto la sua morte?" Lui continuava a guardare in alto, lo sguardo perso nelle costellazioni " Si vantava di essere in grado di cacciare qualsiasi animale così la dea volle punire la sua arroganza. Ancora adesso l'uomo fugge dallo Scorpione: una costellazione tramonta quando l'altra sorge." Si sdraió sulla sabbia,portando le mani dietro la testa. Era così bello sotto la luce lunare, sembrava una statua greca. Tutti i sentimenti che avevo per lui e che avevo così a fatica cercato di nascondere fino allora erano di nuovo esplosi al punto che mi girava la testa. Mi alzai, raccolsi un sasso e poi lo gettai in mare. Lo avevo visto fare ad Alex tante volte, si divertiva a lanciare sassi e poi vederli rimbalzare sull'acqua ma il mio aveva fatto solo un unico tuffo. Riprovai e anche stavolta non riuscii e sbuffai. Chris si avvicinò ridendo "se prendi sassi pesanti non riuscirai mai a farli rimbalzare" si chinò,ne raccolse uno e me lo fece vedere " deve essere piatto e leggero così" con uno slancio del polso lo lanciò e questo fece sei rimbalzi prima di sprofondare. "Si tratta solo di esercizio" mi sorrise e non potei fare altrettanto. "Hey guarda laggiù " indicò l'orizzonte dove il cielo iniziava a tingersi di rosa. "Il sole sta per sorgere." Mi prese la mano e mi portò sugli scogli aiutandomi a salirci. Aspettammo in silenzio, mentre davanti a noi si creava pian piano una vista spettacolare. "Vorrei aver portato la mia Nikon con me" pensai a voce alta, pensando che sarebbe stato un ottimo sfondo da catturare ma lui mi guardò "Sai a volte i ricordi migliori sono quelli che rimangono impressi dentro di noi". E probabilmente aveva ragione. Restammo lì fino a che non riuscii più a tenere gli occhi aperti, così Chris mi accompagnò alla mia tenda e poi se ne andò. Non feci in tempo a poggiare la testa sul cuscino che sprofondai in un sonno senza sogni,cosa che non succedeva da tempo. "Eve svegliati dormigliona! Sono già le 2 passate e ho bisogno di mangiare assolutamente" mi urlava Hanna nelle orecchie e prendendomi a cuscinate. "si si sono sveglia" mormorai girandomi però dall'altra parte e coprendomi dai suoi colpi. "Hey cugina ieri ho sentito che sei tornata in tenda con Chris. Mi stai nascondendo qualcosa? Sai che puoi dirmi tutto vero? In fondo siamo come sorelle" mi fissava con le mani sui fianchi e scuotendo la testa. Le sorrisi ma non risposi. Mi divertivo tanto tenerla sulle spine. La zip della tenda si aprì e Alex si affacciò " buongiorno mie care fanciulle. Dormito bene? Forza è ora di smontare le tende" ci fece l'occhiolino e se ne andò. Uscii dal sacco a pelo e iniziai a sistemare le mie cose insieme a mia cugina che continuava a chiedermi della sera passata. Le promisi che le avrei raccontato la prossima volta che ci saremmo viste da sole. In poco tempo liberammo la spiaggia "Okay ciurma, è ora di salpare!" Scherzó Alex "Si signor capitano" rispose Den prendendo i borsoni, aiutando Ash. "Non preoccuparti Ash, è tutto normale " Lydia rassicurò il ragazzo e ridemmo. "Ragazzi ci vediamo domani pomeriggio al solito posto" ci salutò Den mentre stava andando via con Ash. Anche Hanna andò via con la sua Clio blu dopo averla aiutata a caricare i bagagli. "Sorellina, Lydia e io vorremmo andare a fare una passeggiata adesso perciò non posso accompagnarti a casa" mi disse mio fratello. "Andate pure non ti preoccupare, mi farò una passeggiata anche io" Lo rassicurai. Mi diede un bacio veloce sulla guancia e salì in macchina con Lydia portandosi anche i mie bagagli. Mentre camminavo verso casa mi sentiì chiamare. Era Chris dalla sua moto "Cosa ci fai ancora qui? Non eri già andato via? " Chiesi perplessa. "No, mi sono allontanato un momento per fare una chiamata. Sali, ti dò un passaggio"
Due minuti dopo eravamo davanti casa mia. Scesi dalla moto, gli restituii il casco e presi il mio borsone ma Chris mi bloccò :" lascia, lo porto io" e si diresse al portone che aprii con le chiavi sotto allo zerbino. "Sai non dovresti lasciare le chiavi li sotto. Sarebbe il primo posto dove un ladro andrebbe a controllare." Entrai e buttai il borsone a terra e realizzai di avere urgente bisogno di andare in bagno. "Ti direi di entrare ma..." "No in realtà ho da fare, non posso trattenermi" rimaneva sulla soglia e guardava all'interno con sospetto. Pensai che fosse un comportamento strano dato che conosceva casa mia come le sue tasche ma lasciai correre. "Okay allora ci vediamo" gli risposi e lui mi rivolse un cenno di saluto poi salì sulla moto e se ne andò. Chiusi la porta e sospirai. Se fosse entrato in casa saremmo stati da soli. Come avrei reagito? Sicuramente sarebbe risultato strano dal momento che in passato non siamo mai stati per più di un minuto insieme da soli. Decisi di schiarirmi le idee con un bel bagno caldo. Salii di sopra e preparai tutto l'occorrente, posai il telefono sul comodino vicino la vasca e impostai la riproduzione casuale del lettore musicale entrando in acqua. Posai la testa sul bordo e chiusi gli occhi, lasciandomi cullare dalle note e dal calore dell'acqua. Probabilmente mi addormentai e riaprii gli occhi di scatto al suono di un rumore improvviso, proveniente dal piano di sotto. Rimasi immobile, con le orecchie tese per catturare anche il minimo suono. Erano passi? Forse era rientrato Alex. Guardai l'ora sul telefono: 6.53. Non poteva essere lui doveva rientrare molto più tardi. I miei genitori erano in Egitto per lavoro e non sarebbero tornati prima di un paio di settimane. Mi allarmai. Scesi dalla vasca, mi avvolsi in un asciugamano e con una mano presi il telefono, con l'altra le forbici che afferrai da un cassetto. Mi feci coraggio e con i capelli ancora gocciolanti aprii la porta del bagno e guardai in corridoio. Di nuovo un rumore mi fece venire la pelle d'oca. Proveniva dal salotto al piano di sotto. Che fare? Optai per scendere le scale e scoprire chi fosse l'intruso. Camminavo molto lentamente per non far scricchiolare le assi del pavimento e impugnavo le forbici come una mazza da baseball. Mi avvicinai al salotto e vidi una sagoma nera che cercava qualcosa, smontando tutto ciò che gli capitava a tiro. Era buio e non sapevo distinguere se fosse un uomo o una donna. Indossava una felpa nera con il cappuccio calato sul volto per cui non potei vedere neanche il colore dei capelli. Indietreggiai, volendo tornare al piano di sopra per chiudermi in camera e chiamare la polizia ma andai a sbattere contro il porta abiti e lo feci cadere. Il ladro sobbalzò e puntò lo sguardo su di me. Mi paralizzai dalla paura. Lui, o lei, corse verso di me mi spinse contro le scale e sbattei la spalla contro i gradini. In quel momento intravidi dallo scollo della felpa un tatuaggio a forma di triangolo. Sarebbe stato un dettaglio chiave da fornire alla polizia dato che non avevo altri elementi. Poi lui/lei uscì di corsa dalla porta rimasta aperta. Provai un dolore forte che mi percorse tutta la schiena ma mi allungai comunque verso il telefono caduto vicino e chiamai Alex : " Alex torna immediatamente a casa, abbiamo un problema."
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Cos'è successo quella notte
Mystery / ThrillerEve non si sarebbe mai immaginata che il giorno del suo 19^ compleanno un incidente le avrebbe poi cambiato la vita. Gli incubi cominceranno a infestare le sue notti e a tormentarla anche di giorno. E poi sembra esserci qualcuno intenzionato a darle...