Capitolo 10

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Questa mattina quando mi sono svegliata i miei genitori erano pronti a portarmi  a casa con il consenso del dottore, non ho rivolto la parola a nessuno dei due, mia madre ha fatto finta di niente come se sapesse il motivo del mio silenzio dando però delle occhiate affilate a mio padre, ma come sempre il suo orgoglio lo ha fatto tacere, almeno in macchina.

Una volta a casa mi sono diretta a passo lento, a causa dei dolori dell'incidente, in cucina a prendere un bicchiere d'acqua, dal salotto sento mia madre brontolare con mio padre, prendo bicchieri e acqua e li porto in sala dove al mio arrivo tutti e due tacciono, 

   " vi ho portato dei bicchieri se avete sete servitevi"  aggiungo sedendomi poi sul divano continuando però a guardarli  

" grazie tesoro," inizia mia madre  " avevo proprio sete... ah, tuo padre deve dirti una cosa "  lui per risposta la guarda sbalordito 

"  io?"   chiede a mia madre  

" si caro, tu."  

La stanza si fa sempre più silenziosa ed io sono stanca del silenzio ma anche fisicamente

   " papà non ho tutta la giornata, sono stanca e vorrei riposarmi, quindi per piacere parla"  dopo la mia frase mio padre lancia un ultimo sguardo a mia madre, sospira e si siede sulla poltrona vicino a me.

Si vede che non sa da dove iniziare da come gesticola con le mani e dallo sguardo che vaga per la stanza,  

 " sai no che lavoro faccio? che grado sono ?"  mi domanda posando lo sguardo sul bicchiere posato sul tavolino di cristallo davanti a noi  

 " si papà so tutto, so che sei un generale e che sei di un reparto speciale e i tuoi uomini pure, ma la domanda ora è che reparto speciale?"  non ho distolto lo sguardo da lui, sono seria voglio che mi dica tutto  

 " si esatto, è da ormai quindici anni che sono in quel reparto, oro non ti sto a dire come si chiama c'è tempo, ma ti dico che lavoro con persone speciali e diverse da noi, che ci aiutano e ci proteggono come altri di noi fanno ma non bene, in poche parole lavoro con dei muta forma, loro si vogliono far chiamare anche licantropi o lupi o in altri modi, dipende dalle razze .. "      qua lo stoppo, licantropi ? ma stiamo scherzando ?   

  " aspetta rallenta, mi stai dicendo che il mio incidente è stato causato non solo dall'asfalto bagnato, ma da un licantropo che era in mezzo alla strada ?"    la faccia di mia madre è sbiancata, mentre quella di mio padre è diventata d'un tratto rossa   

 " si, è così, il caso che ti ho tolto è perché sul corpo è stato ucciso dal lupo che hai visto l'altra sera, viene chiamato solitario perché non ha un branco, non sappiamo ancora se sia stato bandito dal suo vecchio branco o è lui stesso scappato da loro."    mentre mio padre parla io rivivo l'incidente il lupo che mi si avvicina, un uomo che si trasforma in lupo   

 " in tutto ciò papà, Elias cosa ha a che fare ?"   il suo sorriso sembra di un genitore fiero del proprio figlio e questo mi fa venire un nervoso, che scaccio subito visto che non ha fondamenta, 

  " beh tesoro, lui è l'Alpha, il capo del branco più grande del Colorado, non ché mio ufficiale, lui e il suo Beta lavorano per me da ormai quindici anni, è lui che addestra le nuore reclute e difende gli umani da attacchi di altri solitari o altre creature, all'inizio non potevo crederci, credevo fosse tutto una fantasia o scienza o peggio ancora film, ma poi quando mi si è presentato e si è trasformato da li ho capito, da allora lavoriamo a stretto contatto ventiquattro ore su ventiquattro, mi ha insegnato tanto e altrettanto io a lui, è un ragazzo eccezionale, intelligente, astuto e bravo nel suo lavoro e ruolo  "    oddio basta! non occorre che gli faccia un piedistallo ho capito è il tuo cocchino brontolo per poi azzittirlo 

 " ok ok, ho capito, al mondo non c'è solo la specie umana, ma anche quella umana\animalesca.. ok " mentre parlo penso e cavolo, riesco ad arrivare ad una sola soluzione, una che so di far infuriare mio padre, lo guardo e sgancio la bomba 

    " voglio lavorare anche io li, nel tuo stesso reparto con te, lui e altri licantropi "   mio padre assume la stessa espressione di quando sta per mandarti a cagare,  viene fermato da mia madre che gli stringe un braccio e fa segno di si, lui passa lo sguardo tra me e mia madre per poi tenerlo fisso su di me    

 " ad una condizione, se accetti bene,  sennò niente da fare "   

  " e quale sarebbe questa condizione?"  

  " dovrai passare un esame, Elias sarà colui che ti esaminerà è un tipo di addestramento, se lo passi entri nulla squadra sennò ne resterai fuori e non ne farai parola con nessuno."   poso il mio migliore sguardo spietato su di lui allungo la mano e con quel gesto stringiamo questo patto.

Sono sul  letto che navigo su internet per leggere diverse leggende di uomini\lupo, dopo la stretta di mano mia e di mio padre, se ne sono andati soddisfatti, mentre io son qua con mille domande e dubbi, so che c'è una sola persona che può darmi le risposte, e ho una voglia matta di vederlo ma allo stesso tempo vorrei che sparisse dal mondo, non per ciò che è, ma per qualcosa che ancora non riesco a definire, sto per prendere il telefono per mandargli un messaggio, quando è da lui che ricevo un messaggio.

" ciao piccoletta, so che sei tornata a casa come stai ? "    il mio corpo trema di eccitazione ed è un solo messaggio di dieci parole, premo sul tasto rispondi e inizio a digitare sul telefono la mia risposta 

  " si sono a casa e, sono dolorante, ma tutto sommato sto bene, tu lupacchiotto?"   ho voluto osare  chiamandolo lupacchiotto, ma voglio vedere la sua risposta anche se per messaggio, ma sono troppo curiosa, la sua risposta non tarda ad arrivare,    

 " bene, ho saputo da tuo padre che sei a conoscenza del l'altro mio lato animale a quanto pare, che ne pensi ? e si so anche che vuoi entrare in squadra, beh te la farò sudare ;)  "     no cioè mi ha fatto l'occhiolino per messaggio! che stronzo vedrei come lo sistemo poi,   

  " mai sottovalutare una donna, soprattutto se fa di cognome Wolf  ;)"   gli rispondo pure io con l'occhiolino per poi ridermela non sa proprio con chi ha a che fare, o forse mi sta solo stuzzicando, mmm furbo direi ma anche stupido,    

 " a si ? mmm allora dovrò fartela sudare, o pure far finta che tu sia brava da così averti in squadra e poterti vedere più spesso "    meno male non mi ha detto questa cosa in faccia, perché ora sembro una di quelle ragazzette che diventano rosse come un peperone e non spiaccicano parole,   

 " sisi contaci lupacchiotto, via vado a letto che le medicine che ho preso mi hanno messo sonnolenza, notte lupetto"  premo invio, metto il telefono in modalità silenziosa, spengo l'abatjour e mi corico con un sorriso a trentadue denti.    




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