5. 'Sei uno stronzo!'

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Mia era a scuola, precisamente seduta nel cortile a leggere un libro.

Era immersa in quello che lei chiamava 'suo' mondo, fatto di lettura e di musica.

Con un libro e delle cuffiette riusciva a sentirsi a suo agio, riusciva ad estranearsi dal mondo reale, senza sentire e vedere nessuno.

O, almeno, fino a quel momento...fino a che non sentí qualcuno sedersi affianco a lei.

Alzò lo sguardo seccata e vide Ignazio seduto con la testa appoggiata al muro.

"Perché sei qui tutta sola?" le chiese il ragazzo, senza rivolgerle uno sguardo.

"Sto leggendo." liquidò Mia senza staccare i suoi occhi dal libro.

"Ho capito che sei una tipa a cui non piace essere disturbata quando legge." disse invece Ignazio ridacchiando.

"Esatto." e Mia gli rivolse un sorriso.

"Quindi se ti do a parlare cosa fai?" la sfidò Ignazio.

"Non vuoi vero che i tuoi poveri amichetti lí sotto si prendano le conseguenze?" scherzó Mia, non riuscendo a trattenere una risata.

"Povero me!" esclamò Ignazio, ridendo insieme alla ragazza.

"Comunque...posso restare o...ti do fastidio?" le chiese poi e Mia a quella domanda si sentì strana, ma anche sorpresa.

"E-ehm...o-ok...ma solo se stai zitto e fermo." lo raccomandò Mia.

Ignazio, dopo quella raccomandazione, non fiató, ma, proprio quando la ragazza sembrava essere entrata nel 'suo' mondo, Ignazio le sfiló una cuffietta, per poi metterla all'orecchio.

"No, ma prego. Fai pure." disse la ragazza con tono sarcastico.

"Grazie piccola." rise invece i
Ignazio, dandole poi un bacio sulla guancia.

"La finisci?" sbottó infastidita Mia, ma solo per nascondere il suo imbarazzo.

"Ehmm...scusami..." rispose Ignazio, che solo in seguito si era reso conto di ciò che aveva fatto.

I due ragazzi, un attimo prima imbarazzati, si guardarono negli occhi e poi si sorrisero.

Ma Ignazio voleva di più. Si avvicinó lentamente alla ragazza, per poi prenderle la mano.

"Ti dà fastidio?" le chiese Ignazio, che' un attimo prima aveva visto la ragazza sussultare al contatto.

"Se ti dicessi di si?" chiese invece Mia.

"Posso pure toglierla. Non è un problema." le disse Ignazio sbuffando, togliendo la mano.

La ragazza continuò a leggere, ma, ancora una volta, fu interrotta da Ignazio, che poggió di nuovo la mano sulla sua, accarezzando il dorso con il pollice.

"Anche se non si direbbe che non ti piace." le sussurrò divertito il ragazzo, che' aveva notato le sue guancie rosse.

"Stupido." scherzó Mia.

"Detto da te lo prendo come un complimento." le disse invece Ignazio citando la sua frase di qualche giorno prima.

"Ehi Ehi. Hai rubato la mia frase! Sei uno stronzo!" scherzó ancora una volta Mia, ma Ignazio non la prese bene.

"Ho detto qualcosa di sbagliato?" chiese la ragazza preoccupata.

"Stronzo...eh...per te non è niente?" incominció ad irritarsi Ignazio.

"Ma te lo dicono tutti. Non pensavo che ti potessi offendere detto da me..." cercò di giustificarsi Mia.

"È questo il punto! Lo dicono tutti e tu puoi dirlo, giusto?" sbottó il ragazzo.

Painfully Beautiful // Ignazio BoschettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora