Capitolo 15 - Piccoli segreti vengono a galla

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Era una stanza bellissima, grande, spaziosa e tutta viola...

C'era un letto a baldacchino abbastanza grande, anche troppo per una bambina di sei anni, ma i genitori l'avevano sempre considerata una principessa e come tale deve essere trattata.

Per la stanza si sentiva una canzone a volume molto basso proveniente da uno stereo.

If you ever find yourself stuck in the middle of the sea,

I'll sail the world to find you

If you ever find yourself lost in the dark and you can't see,

I'll be the light to guide you

C'erano due bambine di diversa età sdraiate sul letto mentre ascoltavano estasiate un bambino che cantava la canzone dello stereo.

Il bambino cantava senza dedicare troppa attenzione alle parole, era troppo occupato a tenere gli occhi fissati sulla bambina più piccola.

<<A volte penso che i grandi non sappiano quello che dicono.>> esclamò ad un certo punto.

<< Perchè?>> chiese la bambina più grande.

<< Perché i grandi dicono tante parole belle, ma poi non le rispettano!>> rispose indignato il bambino.

And I know when I need it

I can count on you like four three two

<<Amo questa canzone!>> disse la bambina piccola.

<<Io amo il cantante, ma per me è troppo grande, peccato! >> sbuffò la bambina più grande.

Scoppiarono tutti e tre a ridere.

<<Che ne dite di fare una bella foto?>> chiese la bambina più grande battendo le mani e sorridendo per l'idea.

<<Vado a prendere la macchinetta fotografica.>> disse scendendo dal letto e correndo fuori dalla stanza.

If your tossin' and your

turnin' and you just

can't fall asleep

<<Giusto? >> chiese il bambino avvicinandosi alla bambina sorridente.

<<Giusto.>> rispose lei.

And if you ever forget how much you really mean to me

Every day will remind you

Ooohhh

<<Hai mai pensato al futuro?>> chiese questa volta la bambina.

<< Sì, e tu ci sei sempre. >>rispose lui.

Sentirono la porta aprirsi di nuovo e sbucare fuori la bambina con in mano una polaroid.

<<Eccomi.>> prese una sedia, attivò i secondi e sistemò bene la macchinetta.

<< Dobbiamo stare attaccati sennò la foto viene male.>> istruì la bambina.

Premette un tasto della Polaroid e corse a sdraiarsi sul letto insieme agli altri due.

Mi svegliai di colpo, mi tirai su col busto e cercai di controllare il respiro.

Mi guardai intorno per mettere a fuoco la stanza.

Dopo qualche secondo, mi ricordai che non ero in camera mia, né a casa mia... ero nel letto di Harry.

Mi girai verso il comodino e presi in mano la foto appoggiata su esso.

Danger In DNA↬Harry Styles↫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora