11. little do u know

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P.O.V REBEL

Erano ormai due ore che finalmente vagavo nella stanza massaggiandomi i polsi doloranti.
Josh gentilmente aveva deciso di slegrarmi e io gli ero debitrice per il suo gesto anche perché iniziai a pensare di diventare un vegetale se sarei rimasta ancora per molto lì seduta.
Avevo dei segni violacei intorno ai polsi  per colpa delle corde e anche un po' tagliuzzati.
Mi appoggiai al davanzale della finestra guardaando fuori, oltre quelle sbarre che avevano messo per evitare di farmi scappare. Iniziai a pensare che forse sarei rimasta lì per sempre, che magari Zayn neanche mi stesse cercando dato che l'ultima volta che ci siamo parlati era stato solo per litigare.
"Non hai toccato il panino". Una voce alle mie spalle mi fece sussultare, mi girai di scatto e trovai Josh convicino al piatto con il panino poggiato sopra.
" Lo mangieró poi" dissi tornando a guardare fuori.
Sentivo il suo respiro caldo alle mie spalle, mi voltai a guardarlo. Anche lui stava guardando fuori dalla finestra, magari pure lui voleva andarsene da lì. "Il semplice pensiero che mai nessuno verrà più a prendermi, mi fa sentire come abbandonata insomma una mattina ti alzi dal letto e capisci che è tutto è maledettamente sbagliato e che le cose non vanno per niente bene, ci sono solo io capisci? E io non mi basto affatto."  Sentì una lacrima scendermi lungo la guancia, cercai in tutti i modi di fermare le seguenti ma non ci riuscì, mi uscì dalla bocca un gemito smorzato dal pianto e poi altri singhiozzi, sentivo la gola bruciarmi e i sospiri farsi faticosi e pesanti. Due caldi mani si poggiarono sulle mie spalle stringendomele forte, mi voltai verso josh e sebbene non lo conoscessi minimamente mi lasciai abbracciare e scaldare da lui. Iniziò ad accarezzarmi i capelli e a stringermi forte a lui. Mi sentii per una maledetta volta nella mia vita al sicuro da tutto e tutti. Josh si staccò e fissò il vuoto per qualche secondo. " Posso osarmi a fare una domanda?" mi chiese un po' incerto. Io lo fissai e poi annuì. " Tu e zayn state insieme?" mi chiese. Io sorrisi alla sua cuoriosa ma pur sempre banale domanda. Se io stessi con Zayn? Certo che no. Ma in un certo senso io e lui ci appartenevamo comunque , non riuscivamo a stare lontani e dopo la sua scenata a casa di Niall era la prova che pure lui ci teneva a me e poi quel suo modo protettivo e ostinato nel dirgli sempre tutto quello che faccio.
" Non stiamo insieme"dissi sospirando, Josh annuì poi si avvicinò a me abbracciandomi e posò le sue labbra vicino al mio orecchio destro" non sei affatto debole Rebel, sei straordinariamente fragile e potente come tutte le persone forti e profonde." Sorrisi e lo strinsi forte, io ci credevo a quelle parole, io gli credevo.
" Ora vado Rebel prima che arrivino gli altri" Annuì e seguì con lo sguardo josh uscire dalla porta. Mi sedetti sulla sedia e appoggiai i gomiti sulle ginocchia reggendomi la testa con le mani.
Ad un tratto la porta di fronte a me si aprì, pensai di trovare josh invece vidi quei due  coglioni di JJ e George. "Come hai fatto a liberarti?" sussultai appena nel sentire quel suo tono così duro.
"Stronza! Gli devi rispondere. " mi disse JJ. Io abbassai lo sguardo ai miei piedi.
"Lo sapevo che non potevamo fidarci di Josh" disse George.
Mi alzai in piedi e mi girai verso la finestra, pensai a quali possibiltà mi rimanevano per scappare.
Si avvicinò veolcemente a me, mi afferrò per il giacchetto e mi tirò sulle sue spalle come un sacco di patate. "Mettimi giù" Urlai tirando pugni alla sua schiena iniziando ad agitare le gambe.
Mi ignorò del tutto, come se i miei pugni per lui fossero carezze.
Con tutta la sua forza mi sbattè  per terra facendomi finire con la schiena contro il muro. Si avvicinò a me e dolorante mi spostai tirando le mie gambe attorno alle mie braccia, mi dovevo proteggere da sola o mi avrebbe uccisa, ne ero sicura.
Si abbassò alla mia altezza e con la sua mano mi sfiorò la coscia sorridendo malizioso.
"Avanti divertiamoci!"disse voltandosi verso JJ
"Non provare a toccarmi. " alzai il sopracciglio tirandomi più indietro che potevo ma di certo non potevo fare più di tanto visto che alle mie spalle c'era la parete.
"Abbassa la cresta principessa e fammi divertire, voglio proprio vedere cos'hai di così speciale." Si leccò le labbra e strofinò le sue mani una contro l'altra.
"JJ, muoviti il culo e vieni." Urló  tenendomi ferma contro il muro. JJ arrivò immediatamente.
"Chiudi la porta e non fare entrare nessuno". Ordinò.
"Spiegami cosa vuoi da me." Urlai togliendo le sue mani dalla mie gambe.
"Non urlare, stronza". Disse riprendendo a fare pressione con le sue braccia sulle mie gambe.
"Zayn una volta che ti troverà ti ucciderà". Dissi a denti stretti.
"Ne sei così sicura? E allora dov'è il tuo Zayn? io non lo vedo." Disse guardandosi intorno e iniziando a ridere. Aggrottai  la fronte e lo spinsi via da me con un calcio, ma restò impassibile anzi mi fermò dalla caviglia e la strinse con forza, non cacciai alcun verso di dolore non doveva assolutamente provare piacere nel vedermi stare male, così cercai  di non pensare al dolore che mi stava causando. Mi feci coraggio mandando giù il groppo in gola e continuai a stuzzicarlo sperando che Zayn entrasse da quella porta il più presto possibile.
"Perchè che fai altrimenti? mi picchi? Mi picchi a sangue com ha fatto Devid? sei solo uno stronzo". Dissi.
"Parla adesso, perchè fra poco ti farò urlare così tanto che non avrai più voce." Nel sentire ciò una scarica di brividi percorse tutto il mio corpo, iniziai a tremare di paura. Tolse le sue mani dalle mie gambe e con una mano mi fermò i polsi mentre con l'altra mano mi spostò i capelli dal collo e si posizionò sopra da me lasciando dei sporchi baci lungo il mio collo.
"Ti prego, smettila". Supplicai.
Mi guardava  convinto di quello che stava facendo,non capivo come faceva ad avere tutta quella sicurezza nel fare una cosa così sporca. Scosse la testa e mi guardò dritto negli occhi per qualche secondo per poi tornare a quello che stava facendo poco prima, cacciò la lingua e leccò il mio collo, cercai  di levarlo  invano spostando la testa.
"Ti prego basta." Urlai ma mi ignorò del tutto. Continuò a lasciare  baci sul mio collo e con una mano mi alzò il maglioncino di lana che indossavo. Cercai di non piangere, dovevo essere forte anche se stavo morendo di paura.
Volevo solo che il suo corpo si levasse da me, ma a lui non importava se io stessi soffrendo in quel momento. Si allontanò da me e iniziò a giocherellare con l'orlo del mio maglioncino quando poi lo levò del tutto.
" Smettila ti prego" lo supplicai ancora..
"Proprio ora che voglio conciarti per le feste?" Sorrise malizioso.
" togliti da me !" Continuai ad urlare.

P.O.V  ZAYN

Eravamo da quasi tre ore in viaggio. L'indirizzo di Niall è giutso la città è questa. Cambiammo strada e proprio quando stavamo svoltando l'angolo di una strada secondaria vidi il nome della via, Niall frenò immediatamente.
"E' qusto il quartiere." Disse slacciandosi la cintura,.
"Cosa facciamo ora?" chiese Harry.
"Io dico di creare un piano" Disse dando una botta a Liam per farlo risvegliare dai suoi pensieri  "Liam? Ci sei?" chiesi aggrottando le sopracciglia, chissà cosa gli starà succedendo ultimamente si comportava in modo molto strano.
"Sisi scusatemi ci sono.Per me l'idea del piano va bene." Disse  scuotendo leggermente la testa
"Allora, io vado per primo" dissi aprendo la portiera ma  Niall scese prima di me.
" Cosa?! Ei amico tu stai qui , vado io a prendere Rebel" dissi ringhiando contro Niall.
" Ti piacerebbe" disse lui avvicnandosi con tono strafottente.
" Basta voi due" disse Louis scendendo dalla macchina" Rebel è lì dentro e noi tutti andiamo a prenderla e basta.
"Allora qual è il piano?" chiese harry scendendo.
" Allora, devi andare in quel palazzo  fingendo qualcosa e noi ti seguiamo appena aprono la porta tu ti scansi e ci fai entrare." Dssi serio rivolto verso harry.
"Va bene" disse harry annuendo
"Louis  e Liam statemi a fianco Niall tu  mi guardi le spalle" dissi rivolto verso Niall.
" Ti do retta solo per il fatto che Rebel è là dentro e chissà cosa le staranno facendo " disse sbuffando.
Harry avanzò verso l'entrata del palazzo. Vidi  una porta mezza rotta ed entrammo subito dopo di lui. Salimmo le scale di soppiatto.
" Siamo arrivati" sussurai a Louis.
Harry bussò alla porta. Tutti ci nascondemmo dietro il muro.
"Salve, sono nuovo di questo posto e mi si è rotta l'auto, ho provato a bussare a tutto il condominio ma tutti mi hanno sbattuto la porta in faccia, ho bisogno di una mano." Disse harry con fare da bambino.
" Mh, entra un secondo" Nel momento in cui il ragazzo aprì tutta la porta iniziammo a correre  dentro, presi la pistola che avevo in tasca e la puntai verso il ragazzo biondo. Guardai  Harry e gli indico di raggiungere Niall. Tutti quanti si alzarono e ci puntarono contro le pistole.
"Malik che piacere vederti". Disse un ragazzo. Come potevo dimenticarmi di quei due occhioni azzurri.
"Devid!" dissi incazzato più che mai.
" Qual buon vento ti porta qui?" disse accendendosi una sigaretta.
"Dov'è?" Urlai.
"Dov'è chi?" chiese con fare innocente 
"Brutto coglione io ti uccido!" Provai  ad avanzare ma Liam e Louis mi bloccarono.
"Malik..Malik..Hai perso l'angelo nero per caso?" Disse facendo alzare una risata dal suo gruppo.
"Sei sempre stato un coglione." Disse Niall, io mi girai a guardarlo come per zittirlo.
"Zitto biondino. Malik qui non c'è puoi cercarla dove vuoi." Non me lo feci  ripetere due volte che iniziai a cercare. Avanzai verso le stanze  per l'enorme appartemento appena sentì delle voci provenire dalla porta accanto,
Louis mi diede un colpo sulla spalla indicando con la testa di ascoltare, sentì degli urli e scattai.
Mi affacciai con il busto e avevo ragione ragione, cazzo.  Cercai di capire da dove proveniva, mi avvicinai di più, ascoltai quel lamento, era una voce familiare, sentì urlare. E' LI' ME LO SENTO. Afferrai la maniglia, un secondo urlo arrivò alle mie orecchie e fu la goccia che fece traboccare il vaso. Mi allontanai  un po', usai tutta la forza che avevo e tirai un calcio alla porta. Appena  Entrai  e vidi il corpo di Geroge, disteso sopra il piccolo corpo di Rebel.
La rabbia si impadronì di me.
Lei è mia, nessuno deve toccarla.

P.O.V REBEL.

Ringraziai mentalmente  la porta spalancarsi, perché George si spostò un po' dal mio corpo, prensi tutto l'aria che mi mancò per un tempo indeterminato.
Quando  sentì quel ragazzo parlare, mi voltai immediatamente a guardare. George si tolse del tutto da me e guardando oltre realizzai che era Zayn. Piansi di gioia volevo alzarmi e corrergli incontro dirgli che mi dispiaceva per tutto il casino successo tra di noi  ma non ne avevo le forze.
Restai immobile, ad assistere alla scena.

The far far away loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora