Allo specchio

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Dopo essermi deliziata della luce dell'alba mi misi a riflettere sul daffarsi per quell'ora. Iniziai col dare una controllata alle coordinate mordicchiando una barretta energetica. Constatai che era tutto apposto. Il vento era girato di qualche grado ma niente di preoccupante, ce n'era così poco che mi muovevo ad una velocità di appena 2 nodi! (Pochissimo rispetto a quanto la mia barca possa fare con banali 18 chilometri orari).
Decisi poi di fare pulizia a prua della barca dato che qualche volatile di passaggio aveva pensato bene di fermarcisi a fare un riposino durante l'ora in cui avevo dormito lasciando ovviamente i suoi bisogni lì. Il vento calò del tutto. Scrostavo quella cosa disgustosa imprimendoci tutta la forza che avevo per fare più velocemente, poiché, l'ora dopo, mi sarei fatta volentieri un'altra bella dormita. Il sole, nonostante fosse sorto da poco mi batteva insistente sulla schiena. Quando ebbi finito mi accasciai sfinita su un bordo della barca; sfiancata dal sole battente sulle isole della Grecia.
Così notai come l'acqua era perfettamente specchiabile. Il mio corpo da sedicenne era molto diverso da pochi anni prima, quando riuscivo a malapena a tenere il timone in mano. Il petto di donna si era gonfiato e il bacino prima simile a uno stecchino, prima parallelo alla retta delle gambe, si era allargato formando curve sinuose. Ma ero cambiata anche da quando ero partita dalla mia terra natale,-anche se potrei dire acque natali- per fare quel viaggio tra le isole della Grecia, alla scoperta delle mie abilità indipendenti di velista. Mi ero stancata di stare sempre in quell'isoletta dove ogni giorno era uguale a quello precedente: io, i miei falsi amici, la scuola, mio padre, i suoi allenamenti e le sue spiegazioni tattiche, ma ormai sapevo tutto si quelle condizioni lì. Così per quell'anno che finalmente avevo la patente nautica mi ero decisa  a cambiare vento, cambiare aria cambiare luogo, cambiare vita; andando per quattro bellissime settimane nei mari della Grecia. Ero  molto meno curata rispetto a quando partii per il viaggio, quasi non mi riconobbi. La canotta che indossavo, un tempo blu scuro, era tutta piena di macchie e così sbiadita da sembrare di un altro colore. I capelli color cannella erano tutti completamente annodati, e non emanavano più il loro solito profumo di gelsomino. Poi, osservando meglio il mento si notava una macchia di dentifricio. Gli occhi però prima spenti dalla routine quotidiana diventata per me una noia assoluta, si erano risvegliati. Erano ritornati a quell'assurdo colore azzurro con gli schizzi di giallo vicino alle pupille. Sorrisi davanti a quell'immagine. Decisi però che dovevo subito darmi una ripulita. Una Lux non poteva restare conciata in quel modo, ma soprattutto Arianna  Lux non poteva stare conciata in quel modo o avrebbe perso la sua dignità. Così corse nel piccolo bagno sottocoperta per sciacquare il viso, cambiarsi e pettinarsi i capelli. Ma quando ebbi finito sentii un improvviso scossone e un forte spostamento d'aria....

Tadan! Lo so sono in ritardo purtroppo però ieri sera ho avuto problemi di rete e solo ora mi si è attivata la ricarica. Ringrazio i lettori e chi mi ha messo una stellina a presto.❤

Amore ventosoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora