Capitolo 11 - Incomprensioni

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Passai l'intera giornata cercando di evitare Kyle e per fortuna non lo incontrai in giro. Ogni volta che lo intravedevo, cambiavo strada, infilandomi dentro cabine vuote o correndo su per le scale per salire in coperta.

L'idea di affrontarlo mi spaventava, anche perché mi sentivo in colpa per averlo ingannato. Lui era sempre stato gentile con me, come veste maschile, ma cosa avrebbe fatto se avesse scoperto che ero una donna? Non aveva molto stima delle donne, figuriamoci di una che lo aveva ingannato e di cui si era fidato.

Non volevo pensarci, al solo pensiero il mio cuore scoppiava di angoscia. Dopotutto gli ero affezionata. Era l'unico ad avere un po' di cuore lì dentro e io gli avevo mentito tutto il tempo.

Il sole stava calando all'orizzonte, un altro giorno stava passando e sempre meno tempo avevo a disposizione per trovare una scappatoia al patto con James.

Ero in completa confusione, troppi dilemmi e troppi piani da escogitare.

Finito il mio turno, decisi di dedicare un po' di tempo per riflettere in tranquillità. Girovagai per la nave, finché non trovai un ponte solitario. Mi rannicchiai in un angolo, sopra un cannone appoggiato alla balaustra, e mi appoggiai alla ringhiera guardando giù. Il mare era di uno splendido color viola scuro screziato di arancione, il fresco venticello mi scompiglia i ciuffi che sfuggivano da sotto il cappello. Strinsi il medaglione che avevo al collo e chiusi gli occhi, crogiolandomi al calore di quegli ultimi attimi di luce calda.

Non so come successe, ma mi addormentai subito dopo e quando mi svegliai era già piena notte. Le stelle brillavano nel cielo, la luna piena illuminava quella zona della nave completamente al buio. Mi sgranchii la schiena e sentii un leggero scricchiolio. Il collo era indolenzito per la scomoda posizione.

"Ti sei svegliato" disse una voce fin troppo familiare.

Sussultai, girandomi di scatto.

"Kyle!"

"Hai finito di evitarmi?"

"Io..."

"Allora" m'incalzò lui. "Dove eravamo rimasti. Ah già. Che ci facevi stamattina nella cabina del capitano? O meglio, cosa ci hai fatto tutta la notte?"

"Non è come pensi..."

"E a cosa starei pensando?"

"Beh ecco..."

"Incredibile, avresti potuto dirmelo che eri... cioè, così. Capisci?"

"Avevo paura, come avrei potuto dirtelo?"

"Io ti sarei rimasto amico comunque! Sempre se non ci avessi provato con me, sia chiaro!"

"Ma di che stai parlando? Ti sembro il tipo di persona che..." mi bloccai, capendo la sua insinuazione. "Stai insinuando che io stia facendo la corte al capitano?"

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