Spostai una sedia con malagrazia e mi sedetti al tavolaccio di quella bettola. Mi calai il berretto sugli occhi e aspettai che la formosa cameriera si avvicinasse.
"Cosa ti porto?" chiese con voce roca.
Alzai lo sguardo e rabbrividii vedendo i suoi tre denti davanti mancanti.
"Qualcosa di caldo, possibilmente che sia stato appena cucinato e non risalga a qualche giorno fa, e del pane".
Lei alzò un sopracciglio.
"Birra?"
"Un boccale" dissi posando le mani davanti a me.
Ero davvero giù di morale, era una giornata che girovagavo per la città come un corpo senz'anima, per di più avevo urtato tanta di quella gente che sicuramente ero già stata etichettata, o meglio etichettato, come "lo sbandone" o qualcosa del genere, sempre che poi la parola "sbandone" esistesse.
"Ecco qui" disse la cameriera tornando poco dopo con una zuppa di qualche tipo di carne non identificato.
Con una faccia schifata, spostai con il cucchiaio uno di quei bocconcini di carne che galleggiavano sulla poltiglia grigia come cadaveri in un fiume.
"Cos'è? Ratto?" chiesi dubbiosa. Non mangiavo da una giornata, qualunque cosa andava bene, ma avrei preferito qualcosa che non fosse uno schifo poltiglioso!
"E' maiale!" disse la donna.
"E il pane?"
"Te lo porto subito" disse sparendo in cucina.
A malincuore, presi una cucchiaiata di quello schifo e lo portai alla bocca.
Ovviamente non era maiale. Mi venne da vomitare.
"Maledetto, che un mostro marino ti mangi la testa" dissi a bassa voce.
Ero nascosta in un angolo buio della sala, non mi ero nemmeno curata di mantenere intatto il mio travestimento. In quel momento non m'importava nulla.
La donna tornò con il pane duro come una roccia. La guardai male, ma lei si girò prima che io potessi dire alcunché e ancheggiò via.
"Maledetta anche tu" dissi fuori di me, ma sempre a bassa voce.
Finii di mangiare e bevvi la birra. Tutto il boccale. Tutto in un sorso.
Lo sbattei sul tavolo.
Chiamai un altro cameriere facendo cenno con la mano e quello si avvicinò all'istante, un po' intimorito.
Un uomo intimorito da me? Wow, stavo facendo progressi.
"Quanto?"
"Tre monete " disse timoroso.
Glieli lasciai sul tavolo, poi mi alzai e uscii dalla bettola.
"Che schifo" dissi appena uscii. Avevo ancora il saporaccio di ratto sulla lingua e la sensazione disgustosa della sua carne mi dava il voltastomaco.
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Black Jack
ChickLit#3 in pirati 07/04/20 #7 romanzi rosa 05/12/16 Marianne è una giovane ragazza determinata e disposta a tutto pur di raggiungere la sua meta: le isole caraibiche. Per farlo s'imbarcherà in una nave mercantile che nasconde un segreto, travestendosi d...