XIII CAPITOLO

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Anche sabato è passato e quando arrivo a casa dopo scuola sono più stanca che mai.

Oggi Stefano l'ho soltanto intravisto e ho notato qualcosa di strano sul suo volto e sulla sua mano, ma ho deciso di non passare tutte i secondi della mia vita a pensare a lui.

Oggi i miei genitori non sono a casa e credo che mi annoierò totalmente! Non so che fare: al cinema non posso andare perché non posso allontanarmi da casa, uscire a fare un giretto veloce nemmeno perché diluvia.

Tutto ciò che posso fare è continuare a scrivere, ma tutte le frasi che mi vengono in mente ora sono diverse dalle altre. Riguardano farfalle e stelle, riguardano dolcezza e bellezza, riguardano tutte le cose che mi vengono in mente quando penso a lui.

Non passa un solo attimo che io non pensi al nostro bacio. 'Il bacio è l'apostrofo rosa tra le parole t'amo' ha detto qualcuno ed è una cosa così dolce! Ma se fosse così il numero di baci al mondo sarebbe davvero inferiore, basti pensare a Stefano che bacia ogni giorno una ragazza diversa, baciava. In effetti ora che ci penso anche io sono solo una delle tante, come Sofia, come Vittoria e come tutte le sue prede. No, non posso crederci!

Perché l'ho realizzato solo ora? E soprattutto perché l'ho realizzato? Non potevo rimanere nella mia beata ignoranza?

Il campanello suona e mi distrae. 'Non aprire mai quando siamo in casa' mi hanno detto i miei genitori la prima volta che rimasi da sola. Ma chiunque sia ora alla porta non smette di suonare, uno squillo, due, e poi ancora uno. Ma chi è?

Mi alzo e vado a vedere all'occhiello e quasi rimango impietrita davanti a quello sguardo color cielo che penetra nei miei occhi verdi.

Cosa vuole Stefano ora?

Apro la porta con un movimento meccanico, senza quasi rendermi conto di quello che sto facendo.

- Che c... -inizio a dire ma poi due morbide labbra raggiungono le mie richiamandole, costringendole e ammaliandole.

Lo so, dovrei respingerlo.

Lo so, dovrei mandarlo via.

Lo so, dovrei almeno non ricambiare.

Ma niente potrebbe convincermi a fermare questo momento. Lui ha le mani sul mio volto e bacia la mia bocca prepotentemente. È diverso dall'altra volta.

La sua lingua schiude la mia bocca e provo sensazioni mai neanche lontanamente immaginate.

Non sa più di arancia come l'altra sera, quel gusto era dato da ciò che stava bevendo, ora sa di qualcos'altro, di cioccolato e paradiso, non si può descrivere. È qualcosa di follemente afrodisiaco.

Il tempo passa ma noi non ce ne accorgiamo, lui continua a baciarmi con la stessa intensità per non so quanto, finché stremati non siamo costretti ad allontanarci.

Mi sembra di aver fatto due chilometri di corsa, ma non cambierei nemmeno un singolo dettaglio.

- Quindi ha deliberatamente scelto il fatto che io ti odi? - gli dico quando recupero un briciolo di lucidità.

- No, ho deliberatamente scelto il fatto che se non ti avessi baciata ancora una volta come minimo sarei impazzito - dice avvicinandosi di nuovo a me - e poi spero di non meritare davvero il tuo odio - i suoi occhi sono così vicini ai miei. E sono così belli, solo, solo che...

- Cosa ti sei fatto? - chiedo allarmata notando un livido sotto il suo occhio destro. Il suo volto perfetto è stato deturpato! Chi ha osato?

- Oh, niente Bea tranquilla - mi dice e io non riesco a fermare la mano che va ad accarezzare quel punto. Ha una pelle così morbida! Ma qualche difetto ce l'ha questo ragazzo?

- Mi sei mancata - mi dice e io mi sento sciogliere. In effetti non ci parliamo da tre giorni.

- Anche tu - ammetto, ma vedendo il suo ghigno soddisfatto sono costretta ad aggiungere - ma giusto un po'.

Non l'avessi mai fatto!

- Davvero solo un po'? - mi dice e inizia a passare il suo indice sul mio collo - forse è meglio allora se facciamo qualcosa che rimpiangerai se mai stessimo ancora lontani - mi sussurra all'orecchio e non so se è perché ha voluto far intendere di non volermi lasciare più o se è perché è così vicino, ma io non capisco più niente.

Inizia a baciarmi sul collo e io mi perdo in quel tumulto di sensazioni.

- Oh Bea! Perché sei così bella? - mi dice tra un bacio e l'altro e io non capisco cosa intenda. Io bella poi! È cieco?

Ma non c'è tempo per riflettere su ste cose, ormai c'è solo lui.

Mentre bacia ogni centimetro del mio collo una sua mano scende molto lentamente sulla mia schiena e scivola fino al mio sedere. Non so cosa voglia fare ma quando mi sembra di aver intuito le sue intenzioni si stacca da me. Che è successo?

Ma si diverte a sconvolgermi?

- Perdonami - dice ritornando molto vicino a me - ma è che tu - e adesso cosa sparerà? - sei diversa mia piccola Bea - oh. Non ci credo. Negli ultimi cinque minuti ha fatto tutto lui! Si è posto domande a cui ha risposto, ha agito in un modo e poi in un altro! Mi sta facendo impazzire! Anche se credo di essere orami già pazza di lui.

- Bea? - mi chiama e forse ha capito della mia momentanea trance.

- Sì?

- Mi dispiace se sono uno stronzo, soprattutto mi dispiace del fatto che io non potrò mai essere come sono con te anche con gli altri. Non posso - continua ma io non voglio sentire la sua risposta.

- Farti vedere con me in giro vero? - vorrei dirlo con un tono presuntuoso, ma in realtà il mio è solo un lamento.

- NO, non è questo. È un po' diversa la storia, ma non sto a spiegartela perché non capiresti. - okay ora sono curiosa, cazzo.

- I miei voti dicono che sono abbastanza intelligente sai? - lo cantono, ma lui non ride.

- Non è per mancanza di intelligenza, è che è un mondo totalmente diverso da te. - mi accarezza la guancia e io svengo una, due, mille volte.

- E quindi? - dico perché non capisco dove voglia andare a parare con tutto ciò.

- Non lo so Bea - mi risponde. Cosa dovrei fare ora? Mandarlo via? No, voglio che resti con me.

Mi allontano da lui per chiudere la porta che era ancora aperta e mi muovo per la casa sotto il suo sguardo. Vado nella mia camera e prendo un film: Viaggio al centro della Terra.

Non so i suoi generi, ma di solito questo film piace ai ragazzi e io lo adoro quindi.

- Guardiamo un film? - gli chiedo e lui sembra non capire. È stupito, ma da cosa? Pensava che l'avrei mandato via?

Ci sediamo sul divano e, non so bene dove trovo il coraggio di farlo, appoggio la mia testa sulla sua spalla. Lui dopo un po' di indecisione si siede con le gambe sul divano e mi fa sdraiare sulla sua schiena. Dovrebbe essere scomodo ma non lo è per niente.

Il film inizia ma io non seguo niente.

La mia colonna sonore è il battito regolare del cuore di Stefano e la mia sceneggiatura è il sogno di me e lui che ci baciamo all'infinito.

#spazioautrice

Ciao a tutti ragazzi!

Vi adoro tantissimo!!!!!!!!!!!

Continuate a seguirmi!

XOXO

C.


YOU KNOW YOU LOVE ME (Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora