XXXVII CAPITOLO

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È difficile sopportare ancora quella vista oscena che si presenta di fronte ai miei occhi, ma sentire la rabbia pian piano montare dentro di me mi dà forza. Non mi sono mai realmente arrabbiata con Stefano, ho sempre pensato, forse sperato, di poter condurre con lui una relazione tranquilla, senza liti, anche perché lui avrebbe comunque vinto. Ma è proprio vero che quando due persone si amano, o si vogliono bene, litigano, devono litigare per alimentare quel sentimento.

Mi avvicino a loro ancora di più e vorrei proprio iniziare a insultarlo con una bella sceneggiata, è quello che farebbe una qualsiasi fidanzata! Ma non posso, come sempre la nostra è una relazione a tre, noi due e la sua fama.

- Ei Stefano – dico il più sorridente possibile, gli altri non devono sapere che siamo ancora legati.

Lui sposta Valeria buttandola per terra e vedo i suoi bellissimi occhi di ghiaccio iniettati di sangue e spauriti.

- Bea io.. – è confuso e vederlo così mi fa passare un po' la rabbia, ma non posso cedere dentro di me.

- Come stai? – gli chiedo con noncuranza e lui mi fissa sempre più confuso, l'alcool gioca brutti scherzi.

- Bea – inizia a dire ma Nicola arriva interrompendoci.

- Ei ma guarda un po' chi c'è! La bella Bea – mi sorride e io annuisco con la testa.

- Mi dispiace che tu abbia dovuto vedere il tuo ragazzo ridotto così male, ma sai è una cosa che succede spesso – dice e vedo Stefano che sta cercando di trattenersi, ma io non voglio che si picchino, io ci tengo all'amore della mia vita e alla sua fama e dico l'unica cosa che possa far passare la rabbia a Stefano, l'unica cosa che provochi in lui un'emozione diversa.

- Oh non stiamo più insieme – rispondo a quel biondo sorridente di Nicolas e Stefano mi guarda con quel suo sguardo rassegnato, quel suo sguardo che ormai conosco bene: dice 'sono un coglione è colpa mia'.

E vorrei illudermi che non sia così, ma ora è giunto il momento di aprire gli occhi. Lo so, questa sera non è del tutto colpa sua, ma lo era la prima volta che ho pianto per lui quando mi ha insultata, lo era quando non ha accettato il cappello indietro, lo era alla festa di Sofia e lo era in Inghilterra prima che tutto andasse meglio.

So che è sbagliato ricordare cose perdonate, ma è stato abbastanza sbagliato perdonare cose da ricordare.

- Be comunque Bea se ti interessasse potresti entrare a far parte del mio gruppo di vippini – continua Nicolas sorseggiando una qualche bibita rossa. Stefano si alza e si avvicina a lui, sembra essere completamente ritornato in sé, regge bene anche l'alcool. Ma maledizione, qualche cosa che non sappia fare no?

- Non ci provare lurido bastardo – gli dice a denti stretti e mi beo del fatto che sia ancora protettivo con me, quello in effetti non me l'ha mai fatto mancare.

- Non ci tengo ma grazie della proposta – rispondo a Nicolas per alleggerire i toni e prendo Stefano per un braccio.

- È meglio andare a casa – gli dico nei suoi occhi azzurri che mi acconsentono dolcemente.

- Ma allora state insieme! – ghigna soddisfatto Nicolas.

- No, siamo buoni amici e so che non ne capisci il significato dato che non ne hai – gli rispondo e me ne vado. Be in realtà Nicolas di amici ne ha parecchi, ma non mi importa, e poi non è detto che siano 'buoni amici'!

Usciamo da quell'odioso locale e iniziamo a camminare senza meta.

- Davvero non stiamo più insieme? – mi chiede Stefano rompendo il silenzio e ci fermiamo.

- Non lo so – gli rispondo, praticamente lo sto mollando? No dai! Questo è troppo drastico! Non posso passare dal 'ti amo ammazzami pure che mi va bene' al 'non ti voglio più vedere'. Ma conosco vie di mezzo io?

- Perché? – mi chiede lui a bassa voce – perché sono ancora un vippino? Per Nicolas? Perché? – urla.

- Non è per queste cose, insomma anche, ma non solo – rispondo cercando di ordinare le idee e inizio il mio discorso – cioè, stiamo insieme da un mese e una settimana, be ovviamente se non si contano interruzioni varie, e sinceramente mi sembra di essere sempre al punto di partenza. Mi sembra che da un momento all'altro tu possa ricominciare a fare il solito stronzo vippino che vive per la fama. Ma non voglio questo maledizione! Voglio sentirmi sicura con te, non sempre inferiore, perché okay lo sono forse, ma vorrei che fossimo alla pari, vorrei poter sapere di avere la nostra relazione come sostegno... – so che non ho ancora detto tutto ma lui mi guarda e dice:

- Già non siamo proprio fatti l'uno per l'altra, addio – mi dice e non ci vedo più dalla rabbia.

- Ma proprio non capisci? – urlo bloccandolo prima che se ne vada – ma perché devi sempre fare così? Sempre lasciar andare? Riflettici attentamente, che cosa hai fatto per me? Niente! Non hai nemmeno lottato! Sono io che ti sono sempre venuta a cercare, be ora basta! Sono stufa! – esplodo.

- Ma, ma io ti amo – dice come se fosse la risposta a tutto, ma questa volta non lo è.

Vorrei andarmene, lasciarlo qui e ricominciare ad avere come fidanzati il greco e il latino, ma non posso perché me ne pentirei subito.

Devo dargli una possibilità, devo dargliene un'ultima per noi.

Mi avvicino a lui e lo guardo negli occhi fin dritto al suo cuore e vedo il suo amore per me.

- Anche io ti amo – gli dico – ma il nostro amore è stata solo una cosa astratta per ora... tu sai di amarmi, dimostralo.

#spazioautrice

CIAO RAGAZZI!!!

GRAZIE MILLE PER AVERMI ACCOMPAGNATA FINO ALLA FINE DI QUESTO LIBRO!!

APPENA AVRÒ UNA BUONA IDEA PER IL TITOLO PUBBLICHERÒ UN AVVISO DOVE TROVARE IL NOME DEL SEQUEL.

VI ASPETTO SU: Così è l'amore:INVINCIBILE.

BEA E STEFANO CI ATTENDERANNO E SPERO CHE CONTINUERETE A ESSERE COSÌ NUMEROSI.

VI VOGLIO BENE!!!

XOXO

C.


YOU KNOW YOU LOVE ME (Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora