Oggi il mio svegliarmi è stato un déjà-vu, è accaduto tutto come ieri. La sveglia che suona, la mia mano che sbatte su Stefano, lui che mi sorride, noi che ci vestiamo dopo che passo un'eternità a ammirarlo, e poi il suo profumo.
Anche la colazione è molto simile a quella di ieri, non parlo con Riccardo, sopporto solo un suo fastidioso sguardo che si rivolge ai risvoltini sui miei jeans. Questa cosa mi porterà più guai che benefici a quanto pare.
Per le nove ci riuniamo tutti nel salone e attendiamo che la vice preside ci divida nelle varie classi. Io sono nello stesso gruppo di Stefano, questo mi rallegro quanto mi rattrista.
Potevo essere nel corso superiore a imparare cose nuove, e invece mi ritrovo a frequentare lo stesso livello dell'anno scorso, ma l'anno scorso Stefano non c'era, quindi sono certa che sarà molto utile lo stesso, in qualche modo.
- Ci sediamo vicini? – mi chiede Stefano un po' imbarazzato.
- Certo – gli rispondo dolcemente per fargli capire che rientrare nell'argomento 'inglese' non mi ha fatto ritornare arrabbiata con lui.
L'insegnante è molto simpatico e a ogni sua battuta posso bearmi della risata di Stefano: questo corso sarà a quanto pare sensazionale.
Siamo seduti all'ultimo banco, cosa che di norma non faccio, ma che di norma fa Stefano, e seguiamo attentamente l'inizio della lezione.
Poi, quando il professore è costretto ad abbandonare la simpatia per la grammatica, sia io che Stefano iniziamo ad annoiarci, io perché queste cose le so a memoria, e lui, beh, lui non so perché, forse la grammatica non gli piace.
Mi prende una mano e inizia ad accarezzarla dolcemente. È molto tenero, ma non sono cose da fare in classe così sposto la mia mano dalla sua.
Lui mette il broncio e diventa ancora più bello del solito.
- Non voglio mica scoparti davanti a tutti! – esclama a bassa voce nel mio orecchio e io divento rossa come un peperone se non di più!
Ma come fa a dire certe cose durante le ore di lezione? E perché questa sua volgarità mi fa questo effetto?!
Comincio istintivamente a muovermi sulla sedia, non so perché lo faccio, è così e basta. La mia agitazione a quanto pare incuriosisce quella serpe del mio fidanzato che inizia a sorridere in maniera estremamente sexy e pericolosa. Cos'ha in mente?
Mi sforzo, davvero tanto, con impegno, di non guardarlo, di far passare questa strana agitazione, ma non ci riesco proprio.
Il suo sorriso è la calamita dei miei occhi e la cleptonite della mia anima e del mio corpo, non c'è niente da fare. Mi riprende la mano da dove l'avevo appoggiata, ossia sulle mie gambe, e ricomincia ad accarezzarla.
- Smettila – gli dico sottovoce, ma questo volta non allontano la mano, il suo tocco su di essa e sulle mie cosce è troppo bello perché io voglia veramente mettergli fine.
- Altrimenti? – mi dice lui sorridendo ancora di più. Già, altrimenti cosa? Cosa sarei in grado di fare in questo momento? Be, che domande... tutto!
- Altrimenti ti salto addosso davanti a tutti – dico meravigliandomi del mio coraggio che però scompare subito lasciandomi le gote nuovamente arrossate.
- Questa cosa mi intriga molto – dice lui accarezzando ancora più lentamente la mia pelle. Poi i suoi occhi si illuminano, come fanno solo quando gli salta in mente una grande idea .
Porta la mia mano sul banco e con una penna a sfera inizia a tracciare piccoli cerchi sul dorso di essa. All'inizio sono un po' delusa da questa sua iniziativa, perché vuole disegnarmi qualcosa sulla mano? Ma poi capisco, la punta morbida e leggermente fredda della penna sfiora la mia pelle così come le sue dita. È un gesto lento, dolce e casto, ma mi provoca tanti piccoli brividi, tant'è che inizio piano piano a tremare.
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YOU KNOW YOU LOVE ME (Wattys2016)
RomansaCosa succede quando la popolarità si scontra con l'impopolarità? Quando il profondo si scontra inevitabilmente con l'effimero? Gli opposti si attraggono, ma incontrandosi esplodono. L'amore della vita di una ragazza diventa all'improvviso realtà, tu...