3. capitolo

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Caro diario,

Oggi è stato un vero disastro! Quell'idiota di Niall mi ha fatto bere così tanto che non ricordavo nemmeno il mio nome e lui non era da meno. Per finire in bellezza in quel locale, abriaco e come al solito bellissimo, c'era Louis e non so quale santo mi aiutò a non saltargli addosso, ma Hey ero ubriaco. Mi sono svegliato, poco fa, in camera mia, mi gira un pò la testa, ma sto bene. Non mi ricordo niente, ho solo delle immagini sfocate di me che bevo. Però una cosa oggi l'ho scoperta: Harry Edward Styles non regge l'alcol. Ma cazzo non potevo restare a casa, con cuffie, qualche libro o q guardare qualche serie TV?
A volte mi sento propio triste, penso di vivere solo di serie TV. Sono solo, se escludiamo Niall, non ho una ragione per vivere e mezza scuola ni odia perché sono gay, perfino mio padre. Se avessi il coraggio, se esistessi una pillola magica, giuro già non respirerei più. Ma poi penso, perché ho ancora Mamma, Gemma e Niall che mi vogliono.
Niall fu il primo a sapere che sono gay. Un giorno, per sbaglio, mi si il mio telefono dentro la sua borsa perché avevamo i borsoni uguali e non riuscivo a distinguerli. Lui vide i messaggi che mi avevano mandato, i miliardi di insulti che mi mandavano ogni giorno. Vado vicino a lui e <<Niall che ti prende?>> chiedo mentre guardo i suoi occhi lucidi e di impatto mi abbraccia <<perché non me lo hai detto prima? Sai che io non ti abbandonerei mai!>> mi disse, stava piangendo, e da allora mi difende sempre. Un pò mi sentì in colpa per non averglielo detto, cioè infondo è il mio migliore amico e lo avevo fatto stare male per me. Io non merito persone che stiano male per me.
Gemma mi vuole portare in un museo, dice che mi devo "acculturare". Sinceramente la cosa non mi atrae, stare là a guardare vecchie statue o quadri dipinti male (o astratti come dice Gemma).
Oggi il professore mi ha lodato, ha detto che se continuo così da grande potrei fare lo scrittore, sarebbe un sogno che diventa realtà. Quando ero piccolo scrivevo poesie o testi e li mettevo da parte, mi sentivo un vero scrittore, il bello è che mi dedicavo più tempo a scrivere che a fare i compiti, certe volte anche in classe, e mi sgridavamo per questo dicendomi che non sarei diventato nessuno se non avrei studiato. In verità la scuola non mi piaceva molto, avrei potuto anche non continuarla preferendo aiutare mamma con le spese e i prestiti da ripagare, ma non volevo deluderla! Ero (e sono) l'unico maschio della famiglia e ci tengo a proteggerla, ma da quando mio padre e rientrato nella vita di mia madre tutto sta andando a rotoli, non so che fare.

Se dovessi avere mai una famiglia la tratterò bene, non farò l'errore di mio padre. Oggi mi sono anche ritenuto fortunato, non ho visto quegli idioti che mi piacchiano tutto il giorno, magari fosse così tutti i giorni. Devo prepararmi poscologicamente a domani, quando Gemma mi porterà in quel noiosissimo museo e mi servirà tutta la buona volontà per non mettermi a sentire la musica con cuffie o a perdermi nei miei pensieri pensando a qualcos'altro perché so che Gemma sa che faccio questo la maggior parte delle volte che esco con lei. Hahahahaha.

Sono un pessimo fratello?

Dear diary {larry stylinson}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora