Capitolo 4:Le verità

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Era troppo reale per essere un incubo.
Sentivo il mio corpo surriscaldarsi oltre ogni limite umano,fitte dolorose e il mio battito non accennava a rallentare.

In cosa mi stavo trasformando?

«Aria, ascoltami, devi respirare profondamente» mi disse Ridian accanto a me.
L'attimo dopo lo vidi rovistare nel box del pronto soccorso tirando fuori una grande quantità di garze.Ne prese un bel po' e me la strofinò sul naso con l' intenzione di tamponare il sangue.
Successivamente passò all'asciugatura del sudore.

«Che mi sta succedendo?»chiesi disperata e terrorizzata allo stesso tempo . Mi guardò con quei suoi occhi color nocciola ed era chiaro che anche lui era preoccupato da tutto ciò.
«Non lo so di preciso... Sembra che tu ti stia trasformando in anticipo» confessò. Mi versò della caraffa d'acqua a dosso, cercando di attenuare il mio senso di bruciore.
Ebbi delle fitte sulla schiena e sulla fronte e urlai di dolore.
«Trattieni le urla,nessuno deve venir a conoscienza di questo!» mi comunicò lui, mentre mi mise una mano sulla fronte.
In quel preciso momento il mio senso di panico si affievolì ma continuai sempre a soffrire, riuscendo,stavolta, a trattenere le urla.

Aveva domato le mie emozioni semplicemente con il tocco della sua mano e, in più, mi aveva infuso maggiore fiducia in lui.

Ebbi altre fitte sulla schiena, ma stavolta erano troppo acute. Strinsi con le unghie le lenzuole per darmi forza, finchè non svenni di nuovo.

«S...sete» dissi solo. Riuscii ad aprire gli occhi solo qualche minuto più tardi. Notai Ridian seduto al mio fianco. Aveva un'espressione troppo seria e a quel punto mi ricordai... la trasformazione! Sollevai il busto e vidi gli altri ragazzi,tra i quali vi era l'infermiera che mi stava controllando la temperatura.
La mia pelle era ritornata allo stato normale e ,addirittura,a causa dell'elevato calore emesso dalla mia cute i miei vestiti erano tornati asciutti.

«Ehi bimba, ecco l'acqua. Bevila lentamente» Mi raccomandò Seth,porgendomi il bicchiere semipieno.
«Non hai la febbre piccola. Sta tranquilla,ora tornerai a casa.» mi informò l'infermiera.

Rimasi stranita a fissare la porta, per poi rivolgermi a Ridian.
«Ridian, io..» non trovavo le parole per descrivere quello che era accaduto.
«Rilassati, hai perso i sensi a causa dello shock emotivo dovuto dalla perdita del gioiello»recitò il mio interlocutore.Intuii immediatamente che mi stava calmando con i suoi poteri.Odiavo essere controllata in questo modo da qualcuno!
Ma questo non mi avrebbe fermata.Volevo delle spiegazioni a tutto questo.

Abbassai lo sguardo verso le lenzuola e notai che erano state sostituite.
Qualcosa mi diceva che l'autore di ciò fosse il biondo alla mia destra.

Finalmente tornai a casa e trascorsi quasi tutto il pomeriggio a sonnecchiare in compagnia di mia madre,la quale continuò a vegliare su di me preoccupata.Era riuscita a prendersi mezza giornata libera dal lavoro.Le assicurai che stavo bene e che avevo solamente voglia di dormire,ripetendo piú volte che la sua presenza non era affatto necessaria.Ma Rose si dimostró essere ostinata,quasi quanto Seth direi.

La presenza di mia madre non mi permise di incontrare e di telefonare Ridian.
Ed essendo io il tipo di persona che non riusciva a sopportare di stare all'oscuro delle cose,avevo un assoluto bisogno di risposte,al più presto possibile.

Cosa significava che mi stavo trasformando in anticipo? E in cosa poi?
Tra tre giorni aveva detto...Com'é possibile !!Non ero umana?Non mi dire che ero come l'angelo ibrido?
No,non poteva essere...io un angelo ?? Ero troppo testarda,orgogliosa e permalosa per esserlo!!Ma forse potevo essere una creatura ibrida..era possibile.Decisi di smetterla di fondermi il cervello.

Lasciai mia madre al computer intenta a ordinare un nuovo servizio di piatti e mi recai nel vialetto dove mi volevo concentrare per scrivere un tema.
Mi sedetti sulle scale con la penna alla mano per fare una bozza,quando un ragazzo si avvicinò a me con disinvoltura.

L' erede dei linletteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora