Capitolo 4 - Vestiti

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Io e Fuarian ci muovemmo nella sala cercando di dissimulare quanto più possibile la tensione.
Avevamo un'incarico importante da assolvere, ma il Governatore non si trovava e neanche il Portavoce dell'Alieno... forse dovevano ancora arrivare.
Nel cercarli, non potei non soffermarmi a guardare gli altri umani nella sala.
Gli uomini indossavano completi come quelli che ci era stato detto di materializzare ed indossare, ma erano per lo più neri, alcuni di un blu molto scuro, e una decina avevano optato per il bianco.
Prima atroce constatazione: io e Fuarian avevamo sbagliato colore.
Avevamo scelto il rosso, con una... Oh, Madre, come si chiamava? Cravatta? Sì, con una cravatta oro, perché erano i colori della nostra stirpe, i colori degli Espirit del Fuoco.
Ma eravamo gli unici due ad indossare la giacca ed i pantaloni rossi.
Fortuna che contavamo di non dare nell'occhio!
I capelli invece mi tranquillizzarono un poco. Molti umani avevano i capelli castani striati di biondo o capelli neri striati di rosso... specie le donne. Gli uomini tenevano i capelli completamente tirati all'indietro oppure legati in delle code di cavallo.

Ma i miei sono comunque troppo lunghi, ed io li ho legati nella mia solita mezza coda... mi ritrovai a pensare mentre l'occhio mi cadde su una giovane donna che teneva i capelli neri cortissimi, quasi come un maschio, ma aveva una frangia di un'innaturale colore ciclamino.
Strabuzzai gli occhi e mi voltai di scatto quando questa incrociò il mio sguardo.
Un ragazzo con un vassoio pieno di bicchieri con dentro un liquido giallo paglierino in mano mi chiese se volevo da bere.
Quei bicchieri c'è lì avevano tutti i mano, era meglio imitarli.
Ne presi uno per me e uno per Fuarian e, ringraziando il ragazzo, mi voltai per cercare mio fratello.
Non fu difficile scorgerlo grazie al vestito. Era davanti ad una fontana che si ergeva vicino ad un tavolo pieno di cibo. Ma dalla fontana non sgorgava acqua, bensì un liquido marrone.
Annusai l'aria mente mi avvicinavo a mio fratello, il liquido era cioccolata.
Fuarian se ne stava lì imbambolato a guardare la fontana come un bambino davanti a... ad un qualunque cosa di straordinario visto per la prima volta.

Fortuna che doveva assicurarsi che non mi cacciassi nei guai!

<<Dobbiamo cambiare il colore dei vestiti, così diamo nell'occhio!>> gli sussurrai.

Lui si disincantò dalla fontana. <<Adesso? Ma non è troppo tardi? Ci hanno visti!>>.

<<Sì, ma poche persone. Facciamo in tempo... dai cambiati, ti copro io>>.

Neanche il tempo di dirlo e di mettermi di fronte a lui, che il suo vestito aveva cambiato colore. Ora toccava a me.
Ma le luci si abbassarono un poco, tutti ce ne accorgemmo e ci fermammo a guardare l'unico punto della sala ad essere rimasto illuminato esattamente come prima: un piccolo piano rialzato che era proprio davanti a noi due.
C'era un'asta di metallo al centro.
Io e Fuarian ci scoccammo un'occhiata d'intesa.
Un tempismo perfetto. Restava solo da capire chi delle nostre due prende fosse: il Governatore o il Portavoce?

<<Signore e signori, buonasera. Vi ringrazio per essere venuti alla serata in onore del Portavoce della Madre!>> m.

Una ragazza.
Indossava un corto abito rosso e una cascata biondi capelli ricci a cavatappi le scendeva para sul viso e sulla schiena. La carnagione era chiara, gli occhi azzurri come il cielo d'estate. Un sorriso perfetto... allegro, sincero.
Un uomo l'affiancò mentre lei continua a parlare avvicinando la bocca all'asta di metallo.
Anzi no, non era un uomo, era poco più di un ragazzo... diciotto o diciannove anni umani... ma teneva i capelli solo sui lati come un anziano... e le vesti...
Mio fratello mi tirò per una manica.

<<Il Portavoce! L'abbiamo trovato!>> esclamò sottovoce.

<<Già, ora ci resta solo trovare il Governatore... >> dissi, e mi balenò in mente un idea.

<<Dove credi che sia?>> chiese lui, guardandosi intorno.

<<Non lo so... >> risposi candidamente, divincolandomi con calma dalla sua presa mentre la ragazza scendeva dal piano rialzato e raggiungeva il Portavoce in mezzo alla folla << ...proviamo a chiedere>>.

Prologues of Arcani - Il cavaliere rossoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora