Non sempre l'amore rende felici

Cap. 1

"Ho deciso oggi mi farò una bella treccia!" pensai tra me e me iniziando ad intrecciare i miei lunghi capelli che portavo esclusivamente sciolti. Adesso ero pronta per andare a lavoro.

Mi chiamo Sonia ho 18 anni e lavoro nelle tipiche fabbriche sartoriali che esportavano l'abbigliamento all'estero, ci lavoro da più di un paio d'anni, da quando terminai i miei studi, lo ammetto, non ero molto brava e non mi piaceva tanto studiare, anche se lavorare in queste fabbriche era molto stressante , lo preferivo alla scuola. Ero una ragazza abbastanza tranquilla e seria, non amavo uscire con le amiche, preferivo stare a casa a guardare la TV o fare altro. Purtroppo non avevo sorelle, il che mi faceva sentire sola molto spesso, in cambio avevo due fratelli più grandi di me, Amir, il più grande , 26 anni, che aiutava mio padre in negozio e Soufiene, 23 anni, che purtroppo aveva intrapreso una brutta strada, a lui non interessava aiutare papà, lavorare o studiare, lui preferiva spacciare, ubriacarsi e divertirsi con gli amici. Era l'unico a darci un sacco di problemi in famiglia ed era la causa dei nostri litigi.

Poi c'erano mamma e papà: mamma faceva la casalinga, non aveva mai lavorato in vita sua, mentre papà lavorava nel nostro piccolo negozio di alimentari. Andavo a lavorare molto presto, addirittura in inverno uscivo di casa quando il sole non era ancora sorto. Fortunatamente era estate e faceva luce presto. La fabbrica era un pò lontana da casa e per arrivarci ci stavo circa 20 minuti se non perdevo tempo per strada.

 -"Buongiorno Sonia!" era la mia amica Olfa, facevo tutte le mattine strada con lei, lavoravamo insieme. Abitava poco dopo casa mia e ci incontravamo sempre allo stesso punto senza darci appuntamento, si vedeva che eravamo molto puntuali. Lei aveva 20 anni e lavorava per potersi sposare visto che la sua famiglia non poteva farlo, il suo povero padre morì un anno fa a causa di una brutta malattia, mentre sua madre faceva i dolci in casa e li vendeva, ovviamente non incassavano molto, giusto quel poco per vivere e quindi le sue figlie dovevano lavorare per potersi sposare. La sua era una famiglia numerosa, aveva ben 6 sorelle , lei era l'ultima ossia la settima. Erano tutte sposate tranne due: Amel, la più grande che preferì stare a fianco della madre ed aiutarla piuttosto che sposarsi e Fatima la sesta che ancora non era fidanzata e non lavorava. Erano tutte e 7 di una bellezza straordinaria, non c'era un ragazzo nel nostro quartiere che non le abbia fatto la corte, dopotutto non avevano tutti i torti.

-"Te l'avevo detto che la treccia ti sarebbe stata bene!"

-"Hai ragione, inizia a piacere anche a me!". 

Mentre chiacchieravamo, vidi un gruppo di ragazzi litigarsi proprio alla fine della strada che stavamo percorrendo.

-"Oddio cambiamo strada Sonia, saranno ubriachi" disse Olfa trascinando da un braccio.

-"Aspetta un'attimo!" riconobbi uno di loro, proprio quello che stava venendo verso di noi.

-"Soufiene! Guarda come ti hanno ridotto" era mio fratello, aveva appena fatto a botte. 

-"Lasciami!" disse allontanando il suo viso prima ancora che glielo sfiorassi "Vattene a lavoro e lasciami in pace" disse scomparendo alle nostre spalle.

Dopo la mezza giornata passata a lavoro, tornai a casa. Appena entrai vidi Soufiene spaparanzato sul divano a guardare la TV.

-"Che ti ha detto papà?"

-"Non mi ha visto..." disse continuando a fissare la TV.

-"E mamma? E' tutta la notte che ti aspetta!" dissi rimproverandolo

-"Ma si può sapere cosa vuoi? Fatti i fatti tuoi e non ti immischiare!" disse alzandosi nervosamente e spingendomi uscendo di casa.

-"Ma perchè l'hai fatto uscire?! E' tutta la mattina che lo prego di stare a casa per evitare che litighi con qualcun'altro!" disse mamma uscendo dalla cucina.

-"Sarebbe uscito comunque, Soufiene non sta mai a casa quella era solo una scusa per uscire"

-"Che Dio lo benedica Sonia, alla sua età potrebbe fidanzarsi e sposarsi, mettendo la testa apposto, ma lui..."

-"Pazienza mamma..." dissi tristemente.