Cap. 12

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Olfa si sposerà tra qualche giorno, va a lavoro raramente mentre sta di più a casa o in giro per i preparativi. Quel giorno Olfa non andò a lavorare con me. Feci colazione come tutte le mattine ed uscì di casa, c'era il sale all'orizzonte, a breve sarebbe arrivata l'estate e le giornate erano più lunghe. Squillò il mio cellulare era Adel. 

-"Buongiorno sei già per strada?" mi chiamava tutte le mattine 

-"Sì, sono appena uscita di casa"

-"Posso accompagnarti io, sai che non è un problema"

-"No, no, va bene così, preferisco andare da sola"

-"Come preferisci..." mentre stavo parlando al telefono, vidi Yassine guidare un'auto e venire verso di me 

-"Ora devo andare, buona giornata!" 

-"Anche a te", Yassine si fermò e scese dalla macchina

-"Cosa vuoi?" chiesi con rabbia

-"Ho bisogno di parlarti"

-"Non abbiamo nulla da dirci, dimenticami" dissi andandomene

-"Invece hai molto da spiegarmi" disse affermandomi dal braccio.

-"Yassine, lasciami stare, è inutile quello che stai facendo non cambio idea..."

-"Questo lo dici tu, vieni" disse trascinandomi verso la macchina

-"Lasciamo Yassine!" gridai, mi infilò dentro la sua auto chiudendo le sicure e partì velocemente.

-"Dove vuoi portarmi! Tu sei completamente impazzito" presi il mio cellulare per chiamare qualcuno ma lui me lo prese, lo spense e se lo mise in tasca. Iniziai ad avere paura sia del suo comportamento e sia del suo atteggiamento. Camminammo per circa un'ora o meno, poi ci fermammo davanti ad una casa in campagna. 

-"Io e tu resteremo qui finchè non cambierai idea"

-"Io non cambierò mai idea! Non ti amo più mettitelo in testa!

-"Menti, non fai altro che mentire" mi prese per il braccio e mi fece entrare in casa e poi chiuse a chiave.

-"Di chi è questa casa?" dissi sedendomi sul divano, sapevo che avrei perso tempo lì.

-"Di un mio amico" disse sedendosi vicino a me e prendendomi la mano con l'anello

-"Te ne avrei preso uno più bello" disse ridendo.

-"A me piace questo..." dissi allontanando la mia mano.

-"Menti" disse avvicinandosi a me e guardandomi dritto negli occhi, io mi voltai, "Sonia io ti amo cerca di capire, sono pronto a darti tutte le spiegazioni che vuoi, ma non stare con una persona che non ami e che non ti ama"

-"Tu non mi hai amata come io ho amato te, sei scomparso nel nulla senza dare spiegazioni, non hai più calcolata, poi Nour e dopo la scena con Fatima, non capisco di che genere di amore parli"

-"Stavo male" disse girandosi e stringendo i pugni "ho avuto una malattia ai reni, ho rischiato di morire, i medici mi avevano obbligato di andare in Francia per curarmi, guarda le cicatrici" disse alzandosi la maglietta e mostrandomele.

-"Perchè non me ne hai parlato?" era come se avessi fatto una doccia ghiacciata, ero shockata.

-"E se fossi morto? C'era anche il rischio che l'intervento non avesse avuto successo... Ho preferito scomparire e non sapere che stavi soffrendo per me, per questo non ho voluto dirti che stavo male... ho preferito dirti che partivo per studio", avevo rischiato di non vederlo più per sempre e non lo sapevo, "adesso sono qui, e sto bene, sono tornato per te e per stare con te". La sua storia mi stupì e mi rattristì allo stesso tempo.

-"Ho sbagliato nei confronti di Nour, sono stato un idiota, lo so, so che lei sta male e mi prenderei a schiaffi per questo, l'avevo fatto per farti ingelosire, ma a te non è fregato nulla, anzi siete diventate amiche"

-"Se volevi tornare con me potevi usare 1000 altri modi senza giocare con i sentimenti delle persone" dissi con rabbia

-"Non mi hai lasciato scelta!"

-"E Fatima?!" 

-"Con Fatima è stato complicato... diciamo che lei ha voluto far ingelosire tuo fratello non so per quale motivo, in quel periodo non facevo altro che ubriacarmi, lei mi ha aiutato emotivamente ed io dovevo aiutare lei..."

-"E' mai possibile che tu non abbia mai una colpa?!"

-"Giuro che questa è tutta la verità, credimi Sonia, sono stato un bastardo, ma tu non sai a cosa posso arrivare pur di vederti al mio fianco"

-"Basta! Sono stanca di te e delle tue storie! Fammi tornare a casa! Adesso!" dissi alzandomi con rabbia

-"Sonia! Ti ho portata qui per farmi dare delle spiegazioni da te e per spiegarti la mia situazione... non avevo altri modi per parlare con te lì... non facevo altro che sfuggirmi"

-"Cosa vuoi da me?!" 

-"Voglio sapere perchè hai accettato la proposta di quell'idiota"

-"Non provo più niente per te... era giusto che mi facessi una vita con un altro ragazzo... Adel non è un idiota!"

-"Tu hai preferito lui a me per i soldi, tu mi ami ancora è inutile negarlo si capisce"

-"Non è vero, io non ho mai guardato la ricchezza materiale in un ragazzo, ho sempre messo al primo posto i sentimenti e per questo ho sempre sofferto, io ti ho amata per quello che sei non per quello che hai, ho amato il tuo carattere, i tuoi modi di fare, il tuo affetto ma... il tuo comportamento ha fatto cambiare molte cose in me e sopratutto nel mio cuore..." sapevo di avere gli occhi lucidi e che quelle parole non erano vere, io lo amavo più di qualsiasi altra cosa al mondo, lui era il mio primo amore, l'unico ragazzo con qui avevo provato sensazione meravigliose, adesso lo odiavo per quello che mi avevqa fatto, per tutti quegli anni in cui mi aveva fatto soffrire. 

-"Perdonami, è colpa mia Sonia, tutto ciò fa parte del passato, facciamo in modo di dimenticare tutto e ricominciare da capo"

-"E' inutile... ci sono cose che non si possono dimenticare", improvvisamente il cellulare di Yassine squillò

-"Sì? Cosa? Non dirmi che gliel'hai detto? Va bene, ci vediamo"

-"Che succede?"

-"Il tuo fidanzatino è andato in fabbrica e non ti ha trovata, è successo un gran casino e  Mohsen, il proprietario di questa casa,ha detto dove siamo perchè quell'idiota l'ha minacciato

-"Ma Adel non ti conosce... come ha fatto a sapere di Mohsen?"

-"E' molto pericoloso il tuo fidanzato... lo conosco"

"Apri questa cazzo di porta Yassine!!" era la voce di Adel, stava per rompere la porta

-"Contenta?!" disse Yassine fulminandomi con lo sguardo e poi andò ad aprire

-"Ma che cazzo fai? Perchè mai te la sei portata qua?!" disse Adel afferrandolo per la maglietta 

-"Lei non ti ama rassegnati, e non ti amerà mai!" disse Yassine ridendo. Iniziarono a prendersi a pugni entrambi, io entrai in confusione, iniziò a girarmi la testa e poi crollai

Non sempre l'amore rende feliciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora