2.0

57 3 4
                                    

E l'uragano continua.
Mi ghermisce l'anima.
Mi travolge con i suoi turbamenti.
E...così all'improvviso... si arresta.

Claire de Lune di Debussy mi stringe tra le sue braccia e mi riscalda il cuore.

-Da questa parte India. - sussurra Elizabeth, indicandomi una piccola porta in legno scuro a sinistra.

Sbirciamo dentro.
Sono costretta a stringere un po' gli occhi per abituarmi alla lieve oscurità della sala.
Un bagliore attira la mia attenzione.
Una lunga chioma bionda.

-È lui, India.

Sono ammaliata dal brano, che sembra prendere vita davanti ai miei occhi.
Sa di baci, di parole pronunciate a bocca semichiusa, di coccole e...di stelle, di calde acque scure e profonde.
Una dolorosa, sublime emozione mi stringe il petto.
La vista si appanna.

-Perché non vai a parlargli?

Mi accorgo troppo tardi che la musica è finita.
Lui sta raccogliendo i suoi spartiti e a malapena riesco a pronunciare un NO! secco e quasi sconvolto e a tentare una goffa fuga, che lui si volta.
E... ci vede.
Anzi mi vede.

Elizabeth nascosta dietro di me, mi sussurra velocemente all'orecchio due semplici parole che mi fanno gelare il sangue nelle vene: - Io vado!

-Oh, mamma mia! Ero convinto di essere definitivamente diventato matto!
Allora non erano voci nella mia testa! - esclama, sfoderando un delicato sorriso che lascia intravedere i suoi lucenti denti bianchi.
Gli zigomi si sollevano e riesco ad intravedere parte dei suoi occhi iridescenti.

Nel frattempo si avvicina.
E mi osserva.

-Abbiamo sentito il suono del pianoforte e non abbiamo potuto fare a meno di curiosare...
Scusa se ti abbiamo disturbato. - esclamo.
Col fiato in gola e profondamente imbarazzata.

-Noi, chi?

-Io e la mia amica Elizabeth.

-E dov'è adesso la tua amica?

-Ehm...Beh...Ecco...Se n'è andata...

Maledico le mie parole insulse e mi prometto mentalmente di dirne quattro a Elizabeth.
Il sudore mi imperla la fronte e il respiro si fa sempre più corto.

La figura di Dimitri si staglia imponente davanti ai miei occhi.
Immensamente alto.
Chino il capo, intimorita.
E mi ritrovo ad analizzare prima le sue scarpe stile inglese color cuoio, poi i suoi Levi's chiari e infine la sua maglietta in cotone bianca con tre bottoncini sullo scollo.
Leggermente aderente, fa risaltare i contorni ben definiti delle sue ampie spalle e delle braccia non troppo muscolose.

-Interessante come io non riesca a ispirarti nemmeno qualche parola anche questa volta... - afferma, con fare pensoso, a tratti triste forse...

Ridacchio a bassa voce.

-L'altra volta non ho avuto modo di presentarmi. -  ribatto.                                                                             Allungo la mano con finta disinvoltura per stringere la sua, cercando di mantenere un tono di voce pacato e controllato.                                                                                                                                                                      -Il mio nome è India.

Spero non noti il tremolio delle mie dita.

-Ciao India. Che nome insolito.
Fa una pausa.
Un silenzio imbarazzante scende tra di noi, adagio, come un nero lenzuolo.

Accenno un sorriso e comincio ad allontanarmi, dicendo : - La tua performance è stata davvero da togliere il fiato. Violenta e delicata.
Adesso tolgo il disturbo e...

La torsione del mio busto in direzione della porta dell'uscita viene interrotta bruscamente.
-Hai una propensione naturale alla fuga, India, o mi sbaglio?

-N-no, credo di no.

-Beh, perché credo che l'ultima volta tu abbia dimenticato .............


Driiiiiin, driiiiiin, driiiiiin

-TUTTI GLI STUDENTI, I DOCENTI ED IL PERSONALE, SONO INVITATI AD ABBANDONARE AL PIÙ PRESTO L'EDIFICIO.
RIPETO: ABBANDONARE L'EDIFICIO.

Prima ancora che le mie cellule riescano a produrre energia per far muovere i muscoli delle mie gambe, forti braccia mi afferrano e mi spingono fuori.
Senza rendermene conto mi ritrovo nell'ampio giardino esterno all'edificio, insieme a centinaia di altre persone, a contemplare con orrore un denso fumo nero che fuoriesce dall'imponente ed elegante struttura.

wandering feelings Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora