Capitolo 6 - Dolore e Piacere

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Charlie POV

Fui svegliata da un leggero tocco sulla mia spalla seguito da un gentile scuotere. Non mi mossi, non interessata a svegliarmi completamente. Delle voci riempirono la stanza interrompendomi dal mio continuo sonno.

"Lanciale dell'acqua, la sveglierà sicuramente." Si sentirono delle risatine al commento di Ashton.

Gli lancerò dell'acqua.

"Ragazzi non fate le merde" Luke mi difese. Aw Luke mi ha difeso. "Nope, vado a prendere dell'acqua." Sentii lo scricchiolare del pavimento avvisandomi che qualcuno stava andando in cucina.

"Non osare neanche Irwin" Grugnì. Aprii lentamente i miei occhi per vedere che alcuni sguardi su di me. Appartenevano tutti a Harry, Lou, Ashton, Niall e Calum. La mia testa giaceva comodamente sulle gambe di qualcuno. Alzai la testa per incontrare gli occhi di Luke che stava arricciando i miei capelli sulle sue dita. Mi girai attorno. Mi girai attorno per vedere Ashton mettere le sue mani in segno di sconfitta e crollare nel divano opposto.

"Dai Char, hai scuola domani" Mi ricordò Harry.

Nonostante fosse il mio ultimo anno non vedevo l'ora di lasciare la scuola sperando di andarmene e fare qualcosa con la musica. Lo so, è ironico che voglia fare qualcosa con la musica e Harry è un cantante.

"No è ok. Ci sono già andata oggi" Gli feci un gesto e mi strofinai gli occhi chiusi. La risata di Niall riempì la stanza ma era troppo rumorosa per i miei gusti quindi mi sedetti aspettando di svegliarmi.

Harry finse una risata ma si fermò all'improvviso con un tono sarcastico. "No andiamo." Mi prese per mano e mi spinse lentamente fuori dalla porta.

Durante il viaggio la macchina era carica di musica tranquilla, fino a quando una musica familiare arrivò attraverso le casse. Harry alzò immediatamente il volume e iniziò a urlare le parole della canzone. Non molto armoniosamente.

"MAYBE IT'S THE WAY SHE WALKED, OW!" Iniziai a cantare insieme a lui. "STRAIGHT INTO MY HEART AND STOLE IT!". Nel momento in cui la canzone finì iniziammo entrambi a ridere così tanto che Harry dovette accostare per provare a ricomporsi.

Dopo qualche minuto arrivammo a casa e vedemmo tutte le luci spente. Tirai fuori il mio cellulare per vedere che ora era ovvero le 11:45 di sera. "Vado a prepararmi per andare a letto" Dissi in un accento messicano per nessuna particolare ragione. Harry ridacchiò, cosa che speravo e me ne andai al piano di sopra.

Mi feci una doccia veloce, mi lavai i capelli e mi rasai pure la piccola peluria sulle gambe. Uscii dalla doccia e rimasi ferma davanti lo specchio. Mi misi l'intimo dopo essermi asciugata, mi guardai nello specchio e mi accigliai. Tutti i ricordi degli insulti e dei pugni tornarono. Mi guardai le mani, i lividi e le cicatrici sui miei polsi. Presi la lama nascosta nell'armadietto e mi affrettai a chiudere la porta.

Scavai la lama sulla mia pelle lasciando il sangue scarlatto colare dal mio braccio.

"Senza importanza" Feci un taglio

Il dolore era orribile ma aiutava allo stesso tempo. Non mi ero neanche accorta di star piangendo fin quando la mia vista diventò appannata e una lacrima scese sulla mia guancia.

"Brutta" Un altro taglio.

"Anoressica" Un altro taglio.

Stavo tagliando sopra le altre cicatrici, aprendole, si unirono al fiume di sangue finendo nello scolo del lavandino.

Tirai su col naso cercando di controllare i singhiozzi nel caso qualcuno li sentisse. Mi sciacquai il braccio e la lama tenendo il braccio sotto il lavandino mentre cercavo di rimettere la lama al suo posto. La pungente sensazione dell'acqua che penetrava le mie ferite mi faceva rabbrividire.

Quando iniziai il liceo non mi ero mai considerata brutta o bella solo media ma immagino che quando ti ripetono ogni giorno che sei brutta inizi a crederci.

Mi misi i pantaloncini del pigiama e la canotta 'Nirvana', stando attenta a non toccare i tagli freschi. Mi sedetti sul letto con la schiena appoggiata sulla spalliera, presi il mio braccio e iniziai a ricordare quando feci ogni taglio e perché. Non mi ero accorta che Harry stava guardando fin quando la sua foce non rimbombò nella stanza.

"Che stai facendo?"

Sister Styles (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora