Capitolo 4.

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L'indomani mi alzai con un mal di testa terribile, non mi ricordo nemmeno come sono finita a letto.
Nel comodino avevo trovato un bigliettino con una pillola un bicchiere e una bottiglietta d'acqua:
'Bevi  tutto di un sorso.  -Alex'
Credo che mi abbia porta lei dentro casa.
Non ricordo proprio niente di ieri. Decido di alzarmi andare in bagno per struccarmi, vedo che ho anche il pigiama, spero per me che sia stata Alex a spogliarmi, non penso che sia stato uno dei ragazzi. Mi guardo allo specchio e vedo un panda nel riflesso. Mi faccio una doccia, esco, mi vesto, vado in camera e prendo l'iPhone, visto che non c'è nessuno a casa decido di chiamare Alex, che risponde al secondo squillo. -Pronto- disse la voce roca appena sveglia dall'altra parte del telefono.
- Alex sono Noemi, sei viva?- dissi nel ridere. -Si Noe, che ore sono?- disse -Solo le 14:30  del pomeriggio, ti va di andare a mangiare insieme e magari a andare al parco?- dissi spiegando le mie intenzioni. -Si dammi il tempo di vestirmi tu intanto incomincia a venire. A dopo- disse chiudendo di fretta.
Mi misi le mie converce bordeaux e uscii di casa.

Dopo aver costretto Alex ad uscire di casa e essere andate a mangiare, andammo come quasi ogni giorno al Parco vicino casa mia.
Abbiamo passato il resto del pomeriggio con Sofia, Lorenzo e Greta. Matteo, Michele , Leonardo e Lea dovevano studiare, loro sono più grandi di me.
Stavamo tornando a casa perchè si stava facendo buio. - Noe mi ha chiamato mia madre e io devo andare da lei c'è un'urgenza, ci vediamo domani al solito orario, ciao- disse mentre correva dall'altra parte della strada. Incomincia a incamminarmi verso casa.

Era giá buio e stavo incominciando a intimorirmi, quando una figura mi prese dal polso e mi portò in un vicolo ceco nella strada. -Ma cosa ci fa una bella ragazza come te tutta sola in un posto sperduto come questo?- disse il ragazzo che mi afferrò i polsi -Lasciami stare!- dissi quasi urlai, subito gli diedi un calcio nello stinco lui si abbasso e mi lasciò andare cercai di scappare ma il ragazzo mi tirò dai capelli e fece sbattere a terra, facendomi sanguinare il braccio.
Incominciano ad urlare come non mai, fino  a quando un'altro ragazzo dietro di me gli saltò addosso e incominciò a picchiarlo fino a fargli perdere i sensi.

Il ragazzo si girò di scatto verso di me, restai sbalordita di vedere un'Alberico preoccupato venire verso di me per aiutarmi ad alzarmi. -Stai bene?- disse con un tono di voce cupo quasi a bassa voce. -Si, ti ringrazio davvero, se non ci fossi stato tu a salvarmi non so come sarebbe finita- dissi con un mezzo sorriso ancora bianco dall'accaduto. -Non preoccuparti vieni ti accompagnò a casa Noe- disse in fine e io rimasi sbalordita, come sapeva il mio nome, lui lo pronunciava così bene, Dio il suo modo di parlare mi incanta troppo.

Amo il suo tono di voce amo i suoi occhi marroni, i suoi capelli con quel cappello, amo il suo sorriso. Amo tutto di lui. Anche se non lo conoscevo, veramente mi ero già persa in lui, ma devo dire che sono felice di essermi persa. -Come fai a sapere il mio nome Albe?- dissi a lui gidandosi verso di me, mentre camminavamo. -Me l'hai detto tu alla festa di Lorenzo ti ricordi? Forse provabilmente non perchè eri ubriaca. Ma tu come fai a sapere il mio nome visto che non ti ricordi niente?- disse curioso anche lui. Io sono sicurissima di essere diventata rossa. -Beh ho sentito Stephany che ti ha chiamato l'altro giorno.- mento, lui annuisce semplicemente. Si crearono minuti di silenzio.
-Beh Noemi, siamo arrivati nel tuo viale, dov'è casa tua?- disse interrompendo il silenzio. -dietro  l'angolo, se vuoi puoi anche andartene non credo che spunterebbero altri ragazzi a rapirmi di nuovo- pensavo che si stava infastidento visto che al era zitto da vari minuti.

-No, ti accompagno, non voglio correre il rischio che qualcunatro ti rapisca dopo quella botta al braccio dovresti fartelo medicare.- disse in modo premuroso, si preoccupava per me, le mie guangie andavano a fuoco ne ero sicura.
Arrivata davanti al portone di casa -Beh siamo arrivati Albe, grazie tante di avermi accompagnata.- dissi, quanto vorrei restare ancora con lui.
-Di niente.- disse avvicinandosi a me. Si abbasso e mi diede un bacio nella guancia poi si voltò e se ne andò lasciandomi sulla soglia della porta. Le mie guangie erano a fuoco pensavo solo a lui non feci nemmeno caso a quello che mi aveva detto mia madre appena entrata e a quello che gli avevo risposto. Andai in camera mia e chiamai Francesca per raccontargli tutto quello che era successo, non tralasciando niente.

***

Spazio Autrice: Salve piccoli♡
Come state? :3 mi dispiace di non aver aggiornato ieri per favore non mi picchiate ahah
Vi adoro solo perchè la mia storia sta avendo un po di successo :3 grazie a tutti♡
Al prossimo capitolo ;)

*LASCIATE UNA STELLINA*

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