"Allora, vi siete divertiti?" la voce di Willow interruppe il nostro silenzio.
Harry mi aveva guardato tutto il tempo - con la coda dell'occhio o voltandosi del tutto - mettendomi leggermente a disagio. Non avevo ancora capito, quando o come fosse successo che tutte quelle attenzioni mi dessero un certo fastidio.
Ero sempre stato così vanitoso da desiderare tutti gli occhi addosso, tutte le attenzioni, le voci a circolare sulla mia persona.
Ma, non più.
L'unica cosa che avevo desiderato per tutto il tempo era stato evitare i suoi occhi. C'era terribilmente troppo in quegli occhi verdi come diamanti.
"Molto!" se ne uscì Harry, saltando giù dal pick-up. E potei giurare che mi avesse lanciato una sorta di sguardo traverso.
Le immagini di quella mattinata folle mi si fecero presenti. Le sue mani, l'alba ancora non del tutto arrivata, i suoi baci infuocati, i nostri corpi aggrovigliati dietro ad un grosso albero.
"Dammi qualche minuto, mi do una sistemata e torno da te" mi promise, un sorrisetto che la sapeva lunga.
Annuii incapace di dire realmente qualcosa ed afferrai il mio zainetto pronto ad imbattermi in una lunga e rilassante doccia. Ma la nonna mi fermò, imponendomi la sua figura davanti.
Aggrottai la fronte e la notai fare lo stesso, scrutarmi dall'alto al basso e viceversa."Che c'è?" chiesi, per una volta senza nessuna ombra di acidità. Ero semplicemente curioso e perplesso del suo comportamento.
Le parole di Harry ancora mi frullavano nella testa e quella notte mi avevano lasciato dormire davvero poco.
Erano tornate presenti più che mai tutte le volte che provavo a chiudere gli occhi."No, niente" assottigliò gli occhi, ma alla fine mi fece un mezzo sorrisetto quasi.
Deglutii in un misto di stupore e incertezza e mi mossi verso casa.Non provò più a bloccarmi, perciò ebbi il giusto tempo di gettare i vestiti sporchi nella cesta e spogliarmi del tutto per potermi fare una doccia meritata.
I miei pensieri vagarono ad ogni tocco, accorgendomi di nuovi segni che mi aveva lasciato Harry anche quella mattina.
E ancora, le sue parole vennero a farmi visita. Avrei dovuto dare una possibilità a quella donna? Aveva ragione Harry quando diceva di vederci nel buono dietro a quelle azioni? Era davvero desiderosa di conoscermi? Probabilmente, nessuno dei due l'avrebbe mai saputo.Sembravamo entrambi bloccati sempre allo stesso punto, terrorizzati o forse troppo orgogliosi per poter compiere il passo successivo.
Una volta al piano di sotto mi ritrovai Harry con le gambe accavallate sul divano, il cappello serrato su quella testa riccioluta ed il corpo ancora leggermente lucido - o forse sudato, insomma... la temperatura si era improvvisamente alzata - che mi diede un po' alla testa.
"Eccoti qui" esclamò, ma non si alzò. Lo pregai con lo sguardo di non fare assolutamente nulla e di restarsene al proprio posto.
Gli sorrisi comunque, cercando di apparire rilassato - in realtà stavo morendo dalla voglia di saltargli addosso.
"Potete andare al mercato oggi? Il vecchio Bobby ha bisogni di rifornimenti" chiese la nonna, guardandoci entrambi coi capelli disfatti e le mani sui fianchi.
Harry le sorrise affettuosamente, tirandosi su immediatamente, facendo risuonare il tacco degli stivali sulle assi di legno. "Louis, mi aiuti?" domandò lui, con voce innocente.
Lo guardai male ma lo seguii, perlomeno non avrei avuto a che fare con galli, cavalli o altre bestie di satana.
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The Longest Ride
FanficLouis è un ragazzo di città, un po' con la puzza sotto al naso e viziato. Ha vissuti tutti i suoi 23 anni di vita a Chicago, ma una bravata spinge i genitori a mandarlo tre mesi in Tennessee, dalla nonna. Non è certo il posto adatto a Louis, abituat...