IX

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Sembrava una notte come tutte le altre, ma in realtà non era davvero così. Le stelle nel cielo erano anche più luminose, la luna era abbracciata teneramente da un paio di nuvole scure, come a volerla proteggere. Era strano, ma lo spettacolo era piacevole da guardare.

Non avevo mai saputo del piccolo spazio personale riservato di Harry, sul tettuccio della dependance.

Se ne stava beatamente sdraiato, con i capelli a sparpagliarsi sul telo steso a terra ed un braccio sotto la nuca a sostenersi in equilibrio.

Il silenzio che si protrasse fra noi non era per niente fastidioso, anzi. Era piacevole starsene lì senza nessuno a parlare.
Harry aveva un profumo dolcissimo a fare da sfondo a quella serata così piacevole.
Ci eravamo scrutati per un tempo infinito prima, distesi su un fianco a scambiarci qualche carezza di troppo.

Era stato piacevole e rilassante ed Harry aveva quegli occhi scuri da far quasi paura. Dopo l'ennesima giornata di stressante lavoro, ci eravamo ritrovati lì, e le sue carezze erano la mia ricompensa.

"Sai che quella è la Luna Blu?" domandò poi piano, voltandosi appena per guardarmi.

Osservai il cerchio in cielo, non scorgendo nessun colore blu a delinearla, e curioso mi voltai per saperne di più. "Blu? Perché?" domandai e notai la mia voce sparire nel venticello. Era stranamente bassa, forse intimidita dalla sua figura piuttosto rilassata.

"Ci vorranno un bel po' d'anni per rivederla di nuovo" iniziò, tirandosi su e poggiando il viso su una mano. Con il gomito sul pavimento, mi guardò con fare parecchio intenerito e le dita dell'altra mano pronte a carezzarmi. "Ci sono stati due pleniluni questo mese, ed è un fenomeno che si verifica solitamente ogni due o tre anni in un mese solare" non feci nemmeno caso alla reale spiegazione della sua magica Luna Blu e mi persi ad osservare il movimento lento delle sua bocca nel lasciar scivolare fuori quelle parole, come se stesse in realtà cantando.

"Non mi stai ascoltando" disse divertito, passandomi due dita sulla fronte, per poi attrarmi a sé e baciarmi.
Insinuai un ginocchio fra le sue gambe e con le mani mi aggrappai ai suoi capelli.
Lo desideravo così tanto da far male fisicamente.

Ribaltò la situazione, facendomi rotolare a terra e sbattere la nuca con violenza. "Ahio" gemetti socchiudendo gli occhi, sgranò gli occhi preoccupato e mi chiese scusa un paio di volte, prima di controllare che fosse tutto a posto.

Scoppiai a ridere alla fine, seguito a ruota da lui che non sembrava volersi frenare. Mi strinse le cosce sulla vita e mi guardò dall'alto, studiando attentamente i tratti del mio viso.

Lo capii quando cominciò a baciare con fare distratto ogni più piccolo sprazzo di pelle. Chiusi gli occhi solo per un paio di secondi prima di puntarli verso il cielo ed osservare la Luna a fissarci imperiosa dalla sua postazione.

"Harry" lo richiamai, colto improvvisamente dalla curiosità e dalla voglia di sentirlo parlare e parlare. Doveva essere l'influenza di quel cielo meraviglioso, per forza.

Mi guardò con le labbra lucide ed il respiro più corto di prima, ma si scansò, percependo probabilmente la mia sola voglia di parlare. "Ti ascolto" fece infatti, sedendosi di fronte a me, circondandomi con le sue gambe.

Respirai e giocherellai con le ciocche completamente arrotolate dei suoi capelli, sfiorandogli casualmente la pelle scoperta delle clavicole e del collo. "Quanto sono importati per te, Logan e Caroline?" chiesi tutto d'un fiato. Quel pensiero non mi aveva abbandonato nemmeno un secondo.

Ero seriamente curioso di sapere qualcosa in più di lui, qualcosa che mi raccontasse la storia della sua intera vita.

In realtà, quel pensiero non mi aveva mai abbandonato. Fin da quando lo avevo visto suonare, desideroso di poter entrare nel suo mondo, ficcare il naso in quell'agenda e sapere ogni cosa.

The Longest RideDove le storie prendono vita. Scoprilo ora