~Non Piangere~

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~Sono tornata!!
Urlo.
~Ehi bella
Harry spunta dalla porta
~Harry?!
~In carne e sexaggine
~Sempre il solito
Harry è il mio miglior amico e ha un anno in più di me, a me lui è piaciuto per tutto il periodo delle medie ma alla fine lui ha preferito mettersi con una mia "amica", già "amica" perché a lei non piaceva sul serio, si è messa con lui solo per farmi un dispetto.
~Che ci fai a casa mia?
~Ho deciso di passare un pomeriggio insieme a te
~Beh grazie per avermi avvisato insomma.
Harry mi ha aiutata a studiare, dopodiché abbiamo guardato il film "Città Di Carta".
Tutto d'un tratto dice:
~Tu sei la mia Margot
(La protagonista del film)
~Sempre misteriosa, che agisce diretta senza riflettere, che non da peso alle cose importanti, che pensa sia tutto facile, che crede che il mondo sia tutto finto e il futuro ce lo dobbiamo creare noi, si insomma, una ragazza perfetta.
Quando parlava guardava dritto sulle mie labbra.
Non ho dato molto peso alle sue parole e nemmeno al fatto che stava mangiando con gli occhi le mie labbra, mi limitai a sorridere.

Nuovo giorno, nuovo tutto.
Entro a scuola ancora convinta di poter conoscere Mr. Perfect.
Prima ora.
Ho dimenticato seriamente di fare pipì sta mattina non ci credo.
Mi scappa così tanto che anche la mia coscienza mi ricorda il rumore delle cascate.
~Prof ho un urgente bisogno di dirigermi velocemente alla Toilette
Che persona educata che sono
~Sì vai.
~Grazie
Mi alzo e mi dirigo verso il bagno:
Sento una persona tirare pugni e urlare piangendo nel bagno delle ragazze.
Non ci sarebbe stato niente di male se non fosse stata una voce maschile.
Entro piano nel bagno e vedo Louis, li, seduto a terra, davanti alla porta del cesso, con le lacrime su tutta la faccia, con un braccio su cui si sorregge da terra in tensione, mentre con la mano dell'altro si tiene la fronte.
Non so cosa dire o fare.
Mi limito a un
~Stai bene?
Stupida è ovvio che non sta bene ma naturalmente il tuo cervello pensa dopo che hai aperto bocca.
~Non sono cazzi tuoi
Eh no non doveva rispondermi così.
C'è io tutta la carina e gentile e lui?
Ha il coraggio di dire le parolacce nella mia storia?
Dopo tutta la fatica che ho fatto per non dirle.
~Beh io direi che sono cazzi miei dato che sei seduto davanti alla porta del cesso e io ho un urgente bisogno di usufruirne al più presto possibile se non vuoi che te la faccia addosso.
Ma da dove mi sono uscite ste parole?Mai trattare male Zoe col ciclo e con la vescica piena.
Apro la porta con lui ancora attaccato, la chiudo a chiave e mi libero..
Sensazione di libertà!
Dall'altra parte sento il tipetto ridere.
Ha una risata unica. Quella risata che ti fa sorridere e non vedi l'ora di risentire.
~Perché ridi?
Chiedo sorridendo.
~Mi fa ridere il rumore della pipì.
~Allora la gente dovrebbe pisciare più spesso in tua compagnia
~Perché?
Non posso rispondergli "per sorridere, perché la tua risata alimenta il mio sorriso"
Quindi opto per una frase più comune:
~Perché se ridi non piangi più.

Cerco di uscire dal cesso ma nonostante abbia girato la chiave la porta non si apre.
~Oddio perché non si apre?!
Inizio ad essere presa dal panico: oltre ad avere tutti i disturbi mentali possibili soffro anche di claustrofobia ossia la paura del fatto di rimanere chiusa in piccoli spazi.
~Perché ci sono davanti io? Che dici è un FALLO ?
Dice riferendosi al giorno prima.
~Sì ti prego spostati
Dico cercando di tenere il controllo.
~Mi hai minacciato di farmela addosso?!
~Vedo che hai capito
Ora sono un po' preoccupata
L'ansia si sta impadronendo di me.
~Se fossi andato a deprimerti nel bagno giusto forse non ci sarebbe stata quella piccola discussione.
Dico con voce tremante.
~Sì così se mi vedeva qualche ragazzo coglione diventavo lo zimbello della scuola.
A quel punto una domanda mi è sorta spontanea:
~Ma perché piangevi?
~Sono fatti miei. Non li racconterei mai a una ragazza che ho incontrato per sbaglio in bagno.
Si lascia scappare un singhiozzo
~Non Piangere ti prego, se no piango anche io, e poi tu piangi perché io piango e non si finisce più.
Lo sento che sta sorridendo in questo momento.
~Comunque piacere, sono Zoe
Dico appoggiando la mano sulla porta che ci divide.
~Louis (come se non lo sapessi)
Sospira sorridendo e sento che anche lui compie il mio stesso atto.
È stata una cosa dolce e carina durata poco, semplice ma intensa
Mi ricordo di essere chiusa in 1 metro quadrato con una turca.
Situazione peggiore non c'era.
~L-L-L
~Sì mi chiamo Louis non L
~N-non è che apriresti l-la p-p-porta
~Perché?
~T-ti p-prego
Inizia a scendere qualche lacrima.
Lui apre e so che è imbarazzante ma sono praticamente appiccicata al muro come un koala con la testa bassa,  gli occhi bordeaux e le lacrime che mi solcano la faccia.
~Ehi che è successo?
Viene verso di me, mi prende una spalla con una mano e con l'altra afferra il mio mento fino a portare il mio sguardo sul suo.
Quanto mi sento impotente con lui, divento rossa in viso e lo guardo intensamente, ora non piange più ma ha comunque gli occhi tristi.
A un tratto succede la cosa ...

Ehi ragazzuole..
Ecco come si sono conosciuti i protagonisti..
Chissà cosa succede ora..
Tutto nel prossimo capitolo

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Second Choice {louis tomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora