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Arrivai a scuola di corsa, chi c'era in classe non bastava tutte le cose che già mi erano capitate quella mattina, pure la prof di fisica. Bussai entrai e la prof disse secca - signorina smith se ne resti pure fuori io alla mia lezione non l'ammetto- sbuffai e sbattei la porta sedendomi per terra con il telefono fra le mani vicino alla mia classe. Dopo poco tempo la porta si apre ed esce "magnifico sorriso" -Ciao, lasciala perdere è una stronza non la sopporta nessuno- mi disse, - aaa lascia stare ci ho fatto l'abitudine- mi sorrise e io feci altrettanto, mi lasciò li e si diresse verso la biblioteca.

Ero curiosa lo seguii, entrai subito dopo di lui , avrò fatto troppo rumore perché lui si gira squadrandomi. Non avevo coraggio di parlare ero immobile, perché il suo sguardo mi faceva quel maledetto effetto merda...
Lui si avvicinò delicatamente a me mi accarezzo una guancia dicendomi - senti devo parlarti...è da tanto che ti guardo e ogni giorno che passa mi rendo conto che sei sempre più bella- io arrosii lui se ne dev'essere accorto perché mi di disse - scusa forse non era mometo- uscii corsa e si diresse in classe. Non potevo crederci che mi aveva rivolto la parola per dirmi quello che aspettavo da una vita intera.

Sola contro il mondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora