Apro piano la porta di casa ed entro titubante.
"M-mamma? Sei qui?"
Nessuno risponde e una sensazione di sollievo mi riempie.
Salgo in fretta le scale, entro in camera mia e butto a terra lo zaino, lo svuoto per poi iniziare a metterci dentro tutto ciò che mi potrebbe essere utile per sopravvivere fuori casa: vestiti di cambio, un paio di libri, il mio MP3, fazzoletti, un coltellino svizzero. Poi scendo in cucina e prendo una bottiglia d'acqua, mi preparo quattro panini e cerco una borsa a tracolla dove mettere dentro il tutto.
Finalmente pronta mi dirigo alla porta di casa e faccio per andarmene, ma mi ritrovo davanti mia madre."Astrid... vai da qualche parte conciata così?"
"N-no... è che... c'era una gita scolastica oggi pomeriggio e-"
"Non me l'avevi detto."
Non riesco a sostenere il suo sguardo e abbasso il mio.
"La verità è che... non andrò più a scuola."
"Ti sei fatta espellere di nuovo!!" Grida mia madre brandendo una bottiglia di birra vuota che si trovava lì vicino.
"A-aspetta! Posso spiegare!"
Dico agitata."Ora farai i conti con me signorina!" Sussurra lei con sguardo pericoloso.
'Scappa Astrid... corri!!'
Mi fiondo su per le scale mentre sento il rumore della bottiglia che va in frantumi alle mie spalle.
Arrivo in camera mia e chiudo la porta a chiave, mia madre batte i pugni su di essa violentemente."APRI, MALEDETTA CODARDA! APRI!!"
Mi allontano il più possibile da lì appoggiandomi al muro accanto alla finestra, guardandomi intorno per trovare una via di scampo a quell'alcolizzata omicida.
'Potrei usare la scopa per difendermi...'
Che idea idiota.
'...oppure potrei cercare di uscire di casa!'
No, mi noterebbe.
'Cosa faccio?! Quella è capace di uccidermi!!'
Il mio sguardo continua a vagare per la stanza in cerca di un'idea.
'Pensa, pensa, pensa!'
"ASTRID! Non vuoi aprirmi, eh? Allora facciamo così: ora io scendo al piano di sotto, prendo la copia della chiave della tua camera e poi torno. Hai tutto il tempo per pensare a qualcosa che ti salvi la vita!!"
Dice lei dall'altra parte del muro.
Poi sento i suoi passi allontanarsi.Mi guardo intorno un'ultima volta.
'Non posso restare qui a farmi ammazzare.'
Mi avvicino alla finestra e la apro. Mi ci affaccio per un istante. Sono solo al secondo piano, ma sembra di guardare in fondo a uno strapiombo altissimo.
'Ok...con calma...'
Mi metto a sedere sul davanzale per poi spostare le gambe all'esterno.
Guardo l'albero che ho davanti.'Salta e afferra... salta e afferra...'
Alle mie spalle sento la porta della camera aprirsi.
"ASTRID, DOV- che cosa stai facendo?!?"
Il panico mi assale.
'Adesso! Avanti, salta!'
Ma qualcosa mi blocca.
Davvero devo fare questa pazzia?
Sono costretta a rischiare così tanto per fuggire a mia madre?'Sì. È meglio morire libera che essere uccisa da schiava.'
Mi stupisco di ciò che talvolta la mia mente pensa.
Ma non ho tempo di soffermarmi sui piccoli dettagli.Sento il fiato di mia mamma sul collo.
"Dove credi di scappare? Tu non vai da nessuna parte!!"
"Voglio solo essere libera. Da te."
Vengo percorsa da una scarica di adrenalina e le mie gambe scattano come molle.
Mi sembra di volare.
Sembra che il tempo rallenti.
Allungo le braccia in avanti, per afferrare il ramo dell'albero che ho di fronte.
'Ancora un po'... ancora un po'!'
Spalanco gli occhi e il mio respiro accellera.
'No, no, no!! CI SONO QUASI!!!'
Il mio cuore perde un battito quando mi accorgo di non potercela fare.
Sono nel vuoto.
Sotto di me circa quindici metri di nulla.
Sopra, l'infinito.Mi sarebbe basata poca più spinta e sarei riuscita ad aggrapparmi al ramo.
...
Sento il vento che mi sfiora.
I raggi del pallido sole d'inverno sembrano accecanti.
Tutto va al rallentatore.
Il terreno sottostante si avvicina.
Chiudo gli occhi.
'Nonostante tutto ti voglio bene, mamma. Ma me ne accorgo solo ora. Ricordati di me.'
Sento la lontana voce di mia madre che grida il mio nome.
L'ultima cosa che ricordo sono le mie lacrime portate via dal vento e un dolore lancinante.
Poi tutto divenne buio.
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(Sospesa) Il Mio Incubo Personale ~ Hiccstrid
FanfictionAndava tutto a rotoli nella mia vita. Odiavo tutto e tutti. Mi lasciai andare, e non so come lo incontrai. Era terrificante. Faceva orrore. Le sue azioni erano folli. Sembrava uno psicopatico. O lo era. E si divertiva a farmi paura. All'inizio lo od...