"Astrid, ti conviene iniziare a fuggire!"
"Cosa? E dove vado?"
"Dovunque vuoi, ma non qui!"
"Ma per-?"
"CORRI!"
Fuggo a gambe levate senza sapere dove sto andando.
Imbocco una strada a sinistra, dove vedo un'enorme creatura terrificante: è un ammasso di organi tenuto insieme da un sottile strato di pelle trasparente, con degli arti esageratamente lunghi e mani e piedi deformi come la faccia.
Grido di paura e ribrezzo quando gli passo accanto correndo, e mi sento i suoi occhi addosso finché non cambio strada.
Le mie gambe si muovono da sole e io le seguo mentre percorrono le strade affollate della Città di Morti.
Vedo creature orribili a destra e a sinistra: lo schetro animato di ciò che dovrebbe essere un cane enorme, due gemelle piangenti con un orsetto di pezza in mano a cui cola sangue dagli occhi, un essere antropomorfo vestito di cicatrici con sei braccia e tre gambe che mi sorride storpiamente, uno spettro che s'ingozza di cuori, fegati e budella...
Un conato di vomito mi assale e cerco in tutti i modi di aumentare la velocità della corsa.
Chiudo gli occhi.
I polmoni mi stanno scoppiando.
Sento il battito cardiaco alle tempie.
Le gambe mi cedono.
E la milza implora pietà.Mi fermo in mezzo alla strada.
Sento creature d'ogni genere avvicinarsi a me con versi di stupore e una voglia pazzesca di farsi uno spuntino.
Ma appena una mano si appoggia sul mio fianco, un ruggito risuona per tutta la città.
Sento tutti i rumori cessare, non rimane nemmeno un verso leggero o un rantolio.
Apro gli occhi.
Davanti a me un grande drago scuro come la notte si avvicina tenendo le pupille strette e affusolate nelle mie.
Al suo passaggio tutti si scansano, come se avessero paura.'Corri.'
Indietreggio di un paio di passi.
Vedo la bestia stringere gli occhi, come se mi intimidasse di star ferma dove mi trovo.
Cosa che non faccio.
Mi volto di scatto e ricomincio a correre, ancora più velocemente di prima.
Alle mie spalle sento il respiro affannoso del drago e i suoi artigli che graffiano il terreno sotto di lui.Ripercorro le vie che avevo imboccato scappando dalla casa diroccata del Capovillaggio, e quando la intravedo penso che sarei disposta a fiondarmici dentro pur di non finir squartata viva dalla bestia.
Ma appena vedo all'orizzonte il cancello arrugginito che da sul giardino-cimitero della dimora un pensiero mi blocca sul posto.
Anche la creatura si ferma come se anche lei lo avesse percepito.
Mi volto e la guardo negli occhi."Tu sei il Capovillaggio." Sussurro.
La bestia sembra sorridere.
Poi accade ciò che non mi sarei mai aspettata: sotto il mio sguardo stupito il drago nero dalle grandi ali, la lunga coda, gli artigli affilati, i denti aguzzi e lo sguardo feroce si tramuta in una persona.
Non riesco ad identificarla: indossa una specie di armatura e un elmo gli nasconde il viso."Ci sei arrivata." Dice, sfilandosi l'elmo.
Se prima ero stupita, ora posso definirmi shockata.
'Non può essere... N-non...'
È un ragazzo.
Si passa una mano fra i capelli castani, mentre mi fissa con due grandi occhi smeraldo terribili e magnetici."Hi-Hiccup...??"
Lui si apre in un sorriso sbieco.
"Vedo che ti ricordi di me."Lo guardo disorientata, mentre una miriade di pensieri mi riempiono la testa e mi mandano in confusione.
'Cosa ci fa qui un mio compagno di scuola?'
'È caduto anche lui da un'altezza considerevole?'
'E se fosse uno spettro? O uno zombie? Un mostro? UN MORTO??'
'Lui è il Capovillaggio? Comanda tutti questi mostri?'
Lo avrei potuto bombardare di domande, ma l'unica cosa che riesco a dire è:
"C-cosa... cosa c'entri tu con tutto questo? Non... non riesco a capire!""Te l'ho già detto, Astrid: ci sono tante cose che non sai di me."
Troppo.
È veramente troppo per me.
Troppi pensieri.
Troppe paure.
Troppe preoccupazioni.
Troppe emozioni.Sto per scoppiare.
Ma invece di fare il classico 'BOOM', sento le gambe cedere e la vista offuscarsi mentre cado a terra svenuta.
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(Sospesa) Il Mio Incubo Personale ~ Hiccstrid
Fiksi PenggemarAndava tutto a rotoli nella mia vita. Odiavo tutto e tutti. Mi lasciai andare, e non so come lo incontrai. Era terrificante. Faceva orrore. Le sue azioni erano folli. Sembrava uno psicopatico. O lo era. E si divertiva a farmi paura. All'inizio lo od...