La scelta giusta

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« Aprimi, lo so che sei in casa Giulia!»
Erano ormai 2 ore che fedez era appostato fuori l'appartamento di Giulia che un tempo era anche il suo.
« Non vuoi farmi entrare?! Okay mi siedo qui e aspetto che mi apri»
Passarono minuti, ore, ma niente Giulia non si convinse ad aprire al ragazzo.
Erano ormai le 17:00 fedez doveva recarsi allo studio per le prove del secondo live.
« Giulia, ti prego chiamami, dobbiamo parlarne.»
Federico uscì dal palazzo e si ritrovo di fronte a lui l'ultima persona che avrebbe voluto vedere.
« Vedo che ha chiamato i rinforzi! »
« Zio cosa cazzo combini? Volevi buttarle giù la porta?»
« Ax non ho tempo per parlarne con te, e per la cronaca non volevo buttarle giù la porta»
« Invece ne parliamo eccome,
vengo con te»
Il tragitto in macchina fu avvolto dal silenzio nessuno riuscì ad aprire bocca finché non arrivarono agli studi.
Fedez chiuse la porta del camerino alle sue spalle e fece accomodare Jax sul divano in pelle nera.
« Allora, cosa vuoi sapere
« zio,perché fai lo stronzo con lei
« Io non faccio lo stronzo con lei, volevo spiegarle, parlarle, non vuole ascoltarmi»
« Cosa è cambiato tra voi due?fino a poco tempo fà sareste stati pronti per il matrimonio»
« credimi, non vuoi saperlo davvero»
La gola di fedez cominciò a seccarsi, le mani sudavano, sfogó l'ansia su una malcapitata bottiglia d'acqua finita tra le sue mani.
« Zio, sai che puoi dirmi tutto, avanti!»
« Va bene»
Federico prese un respiro e decise di dire la verità all amico.
«Sai, un giorno ti accorgi che quello che hai non ti basta, non basta e vuoi di più.
Lui è quel più che mi è sempre mancato»
« Cosa?! Lui? Frena zio chi è lui?»
« Prometti di tenere il becco chiuso su quello che sto per dirti
« Giuro»
La fronte di Ax si aggrottó, il suo sguardo si fece davvero serio, Federico non lo aveva mai visto con una simile espressione.
« Mika... »
« Stai scherzando vero?!»
« Ti pare che stia scherzando? Sono nella merda, sono innamorato di lui»
« Ascoltami bene testa di cazzo...»
Ax scattó dal divano e prese con violenza le spalle del ragazzo per essere sicuro che lo guardasse dritto negli occhi.
« Tu ora chiami Giulia e le dici che ti dispiace, la porterai a cena le comprerai dei fiori e cazzate simili»
« C-cosa?! No, non ci penso nemmeno, io non la amo»
« Allora okay, mollala, ma non farai alcun coming out, non griderai al mondo la tua riscoperta omosessualità, la gente non capirà zio, chi credi che comprerà il CD del " frocio dipinto"?!»
« Ho promesso a Mik che avrei lasciato Giulia e saremmo stati inisme»
« Ma cosa cazzo hai nel cervello? Capisci che così sei finito?»
La testa di Federico si abbassò, non disse nulla, avrebbe voluto piangere, avrebbe voluto tirare un pugno in pieno muso ad Ax, ma sapeva che non era colpa sua, sapeva che era la verità.
« Zio, sta volta non so quale sia la scelta giusta»

Mika era finalmente arrivato allo studio, si stava dirigendo verso il suo camerino, ma delle voci lo attirarono alla porta del suo collega ed amante.
Sentiva la voce del suo amico, ma anche di un altro uomo, apparentemente più grande, il libanese sapeva che era sbagliato e che non avrebbe dovuto, sapeva che origliare era un invasione della privacy, ma non gli importó più di tanto.
« ....." Non farai alcun coming out"....»
Mika sobbalzó a quelle parole, aveva capito tutto, stavano parlando di lui e Federico, della loro "storiella".
Le mani del riccio iniziarono a tremare.

He has understood... SHIT!

« .... Capisci che così sei finito?»
Mika non voleva sentire altro, corse nel suo camerino e sbattè con violenza la porta, si sedette sul divano e scoppio in lacrime.
Un pianto liberatorio solcó il volto del uomo, i sospiri di dolore soffocati invasero la stanza.

he's right, we can't be together

Non poteva fare questo al ragazzo che amava, non poteva rovinargli la vita e la carriera, non poteva pretendere che lasciasse quella che era la sua vita per buttarsi a capofitto in una relazione che non stava né in cielo né in terra.
Era ormai tardi e le prove stavano per iniziare così anche i live, mika uscì dal camerino e per la prima volta non si fermò ad aspettare fedez, camminó da solo in quel corridoio, solo come lo sarebbe stato da quel momento in poi.

My beautiful disasterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora