Capitolo 11

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Ormai erano passati tre giorni. Lui e Mickey non si vedevano nè sentivano da tre giorni. Ian era tristissimo, era passato in pochissimo da ogni giorno con Mickey a non vederlo più. Non era andato nè a scuola nè a lavoro, ma non gli interessava nulla ormai. Se ne stava steso nel letto, coperto fino in testa, cacciando chiunque gli si avvicinasse, persino il suo piccolo fratellino Liam. Non riusciva a credere di aver perso Mickey. Stava malissimo, aveva bisogno di lui a tutti i costi. Era colpa di Mickey se ora stava piangendo, ma era anche vero che lui era l'unico a poter fermare le sue lacrime. Erano tre giorni che non mangiava, non riusciva a muoversi dal letto. Pensava solo a Mickey e a come fosse stato scaricato così ingiustamente. Decise di alzarsi, non poteva smettere di vivere per un ragazzo... O si? "NO" pensò. Non doveva, e basta. Si alzò mettendosi a sedere, e decise di andare a fare una doccia. Entrò in bagno e chiuse la porta, spogliandosi e guardandosi allo specchio. "Magari ha solo approfittato per lasciarmi poichè ce l'ho piccolo per lui? O magari non vado bene?" Pensò, fissando il proprio riflesso allo specchio. "Cosa stai dicendo Ian. Mickey Milkovich è il ragazzo che te le dice in faccia le cose" pensò poi, accennando un lieve sorriso. Il pensiero che non fosse per quel motivo lo fece sorridere appena, e poco dopo aprì l'acqua della doccia infilandocisi dentro e sospirando forte, lasciando che l'acqua calda gli facesse scacciare i pensieri brutti per quel piccolo momento. 

Appena uscì dalla doccia, si coprì i fianchi con un'asciugamano ed incrociò lo sguardo con suo fratello, Lip. Oltre ad essere suo fratello, Lip era anche il suo migliore amico. Era stato il primo a sapere che era gay, ed era stato il primo a sapere di Kash, Michael, Stephen e, ovviamente, Mickey. Guardò il ragazzo negli occhi, scuotendo la testa e sorpassandolo, andando in camera ed infilandosi un paio di boxer ed una maglia, asciugandosi i capelli con l'asciugamano mentre Lip continuava a guardarlo. Ad un tratto si gira e lo fissa
"Cosa vuoi Lip?!" disse in modo brusco, guardando male il fratello.
"Parlare con te. Sai benissimo che odio vederti stare così male! Allora, cos'è successo? Chi devo menare?"
"Chi devi menare? Mmmh... Terry Milkovich. Già, proprio lui! Il padre dei Milkovich. Se meni lui mi fai un grandissimo favore!"
"Cos'è successo? Cos'ha combinato?" Il ragazzo lo guardò, sedendosi affianco a lui sul letto
"Ha scoperto me e Mickey... Ha cercato di ucciderci, e Mickey per evitare che mi facesse del male ha deciso di mollarmi e non vedermi più. Capisci? Per colpa sua io non posso più stare con Mickey! Quel bastardo..."
"Mi dispiace fratello, davvero... Ma cosa potevi aspettarti da un Milkovich? Loro si fanno vedere dei ragazzoni e poi si cagano sotto alla prima opportunità, nel suo caso aveva paura di suo padre!"
"Lip, non dire cazzate! Mickey mi ha lasciato perchè si preoccupava per me..."
"E tu ci credi pure, Ian?! E' Mickey Milkovich, non se ne fotte di un cazzo di nessuno! Odia tutti, e va a puttane ogni sera. Con te era solo sesso, per lui tu non sei niente. Capisci? Niente."
In quel momento Ian si innervosì a tal punto da non controllarsi più, e senza pensarci gli diede un pugno in pieno viso, rompendogli il naso
"Pezzo di merda, non osare mai più dire una cosa simile, chiaro?! Mickey tiene davvero a me. Tu, come tutti gli altri non lo conosci! Lui è un ragazzo fantastico, e mi ama davvero!" Lip lo guardava sconvolto. Ian non era mai stato così aggressivo nei suoi confronti. E lui non era il tipico ragazzo che si faceva mettere sotto, e non riusciva a lasciar perdere le cose. Quindi, rispose alla sua reazione con gli stessi toni.
"Ah sì?! Ian, cazzo tu non sai cos'è l'amore! Non puoi dire che lui ti ama! Quanto "amore" hai avuto in vita tua?! Mh? Kash, Michael, Stephen... Loro ti amavano!? O era solo sesso Ian?! Rispondi su!!"
"Era solo sesso okay, ma cazzo con Mickey è completamente diverso! Con lui... Con lui mi sento benissimo. Ed anche lui sta benissimo con me, io lo so!"
"Ian ti stai solo illudendo." Disse il fratello, per poi andarsene e lasciarlo lì. Ian era sconvolto da come gli fossero uscite di bocca quelle parole. Lui pensava davvero quelle cose, sapeva che erano vere. Ma non poteva vivere senza Mickey. Lo amava, era troppo importante per lui. Decise di uscire di casa, e corse verso casa Milkovich fregandosene se ci fosse stato suo padre, o chiunque. Doveva vederlo. Aveva bisogno di lui. Aveva bisogno di vedere quel ragazzo che gli aveva cambiato in meglio la vita. Andò sul portico e bussò freneticamente. Nessuno gli aprì. Continuò a bussare finchè Mandy non andò ad aprirlo. Appena aperta la porta lui si fionda dentro, fissando la ragazza.
"Dov'è Mickey?! Dov'è? Dimmelo!" Era quasi in panico, l'adrenalina e la paura che si fosse fatto del male lo terrorizzava.
"E' in camera sua, ma non apre ness... IAN!" Non finì la frase, che Ian si precipitò verso la stanza che doveva essere quella di Mickey, poichè era l'unica chiusa, e notò che in un'altra stanza c'era suo padre che dormiva. Scosse la testa più volte  e bussò contro la porta e non sentendo alcuna risposta iniziò a scassinare la serratura con un coltello che si era portato per emergenza, e appena aperta la porta la richiuse sbattendola, e si fiondò sul letto scuotendolo. Era addormentato, con il naso sporco di muco e il cuscino ed il letto pieni di sangue. Non sapeva da dove venisse tutto quel sangue, poi vide il braccio tutto sanguinante e quasi tirò un urlo.
"MICKEY!!" Gridò. Il ragazzo si svegliò di soprassalto, e ci mise un po per capire che non stava sognando, ma che Ian era davvero avanti a lui.
"Ma... Gallagher! Che cazzo ci fai qui?! Se... Se qualcuno ti vede..." Non finì la frase perchè Ian gli prese il viso fra le mani e lo baciò con passione. Mickey ricambiò subito, tirandolo in modo da trattenerlo di più a se. Restarono a baciarsi per poco, per poi staccarsi per riprendere fiato. Gli erano mancate tantissimo le labbra di quel ragazzo. Quel ragazzo che l'aveva fatto innamorare davvero forse per la prima volta in vita sua. Fissò Ian con gli occhi pieni di felicità, ma anche pieni di preoccupazione. E se il padre li avesse beccati? Cosa sarebbe successo? Li avrebbe ammazzati entrambi. Ma adesso non voleva pensarci, voleva solo stare con Ian.
"Non potevo stare senza di te! Cazzo, fanculo a Fiona. Fanculo a tuo padre. Fanculo a tutto. Cazzo io ti amo Mickey Milkovich. Ti amo, cazzo!" disse Ian, e lo baciò ancora con passione, mettendosi cavalcioni sui suoi fianchi. I due senza neanche controllarsi iniziarono a spogliarsi, presi dall'eccitazione e dall'emozione. Si spogliarono e fecero l'amore. Sì. Fecero l'amore nel letto di Mickey Milkovich, affianco alla stanza di Terry Milkovich. In quel momento esistevano solo loro due. Nessun altro. Solo quei due ragazzini.
"Anche io ti amo, Ian Gallagher." sussurrò Mickey, sorridendo. Gli erano mancate quelle braccia, quelle labbra, quei capelli. Gli era mancato stringere i capelli color carota del ragazzo che gli aveva cambiato la vita, ovviamente, in meglio.
Dopo un po che si erano rilassati Ian si alzò, guardandolo.
"Allora, stronzetto? Devi sistemarti quel braccio!" Disse, e ancora nudo si avviò verso il bagno prendendo delle fasce e del disinfettate. Tornò sul letto del ragazzo e iniziò a disinfettargli i tagli, che per fortuna non erano troppo profondi. Appena finito gli sorrise, e si morse le labbra.
"Quindi?" Disse Ian, fissandolo.
"Quindi cosa? Siamo una coppia o qualcosa del genere, no? Ma non faremo i piccioncini du-du da-da!" Disse lui, ridacchiando.
Ian rise a sua volta, e gli prese la guancia baciandolo ed accarezzandogli la pancia, facendolo stendere su di se. "Va bene" Sussurrò, e ripresero a fare l'amore.


Can Love Be Called A Mistake?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora