Capitolo 7

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Ian e Mickey erano sfiniti dopo il terzo round. Intanto in salone già si sentivano le voci degli invitati.

"Quella con la voce da oca deve per forza esserci?!" disse Mickey mentre si rivestiva.

"Chi? Veronica?! Dai, è simpatica!" Disse Ian ridendo e infilandosi una camicia. Aveva capito cosa cercava di fare Mickey da almeno due ore, ma sapeva benissimo che ovviamente lui non avrebbe mai avuto il coraggio di farlo.

"Simpatica? È solo una troia!" Rise e si infiló la canotta con cui era uscito di casa quel pomeriggio.

"Ian, volete muovervi?! Dí a Mickey di sbrigarsi a farsi la doccia!!" sentirono urlare Fiona dal salotto.

"Mi sto facendo la doccia?" Alzò un sopracciglio ridacchiando.

"Non potevo dirle che te lo stavo mettendo in culo per la terza volta!" Ride mettendosi un paio di pantaloni neri e si infila le scarpe, guardando Mickey che lo stava fissando "Cosa guardi?"

"Cosa?! Niente, niente! Che cazzo dovrei guardarti?" Incrocia le braccia sedendosi sulla sedia vicino la porta, guardandolo.

"Sentimi bene Milkovich, ora che andiamo a cena evita di dire ogni due secondi queste parole, okay? Ci basta già quel bastardo di nostro padre."

"Vostro padre? Quindi anche tu hai problemi con tuo padre?"

"Tecnicamente. Lui non c'è mai, qualche volta torna la sera ma è ubriaco fradicio e cerca un letto dove stendersi. Il problema è che vomita ovunque, per poi andarsene la mattina presto del giorno dopo. Quel poco tempo che c'è combina solo guai. Pensa che una volta distrusse il progetto per storia di mia sorella Debby, ci aveva lavorato tre giorni su quel coso."

"Beh fidati, io sarei felicissimo se mio padre si ritirasse solo la sera. Se ne sta tutto il giorno a casa a ubriacarsi e fumare, e almeno una volta al giorno io e i miei fratelli ci prendiamo le botte. La cosa che mi fa più incazzare di quello stronzo è che mette le mani addosso a Mandy. A MANDY. Capisci?! Una ragazza, una semplice ragazza di 17 anni e lui la riempie di botte. Anche se la maggior parte delle volte sono sempre io a prenderle. Non so pechè, ma ogni volta cerco sempre di difendere i miei fratelli." Facendo una pausa, si passò una mano fra i capelli. Intanto Ian lo stava fissando con la bocca semiaperta. Non immaginava che un Milkovich passasse tutto questo solo in una giornata, specialmente il Milkovich di cui era innamorato.

"Oh... Io... Mi dispiace Mickey, davvero..." Era stupito dalla reazione di Mickey. Scuoteva la testa più volte fissando un punto fisso. "Dovremmo andare sai? Avranno già inziato!" Si alzò e gli porse la mano, e il ragazzo alzando un sopracciglio e spostando malo modo la mano si alzò.

"Si andiamo, sto morendo di fame!" Ridendo aprì la porta e si avviò fuori, scendendo le scale seguito da Ian.

"Oh, siete qui finalmente!" Fiona guardò Ian e Mickey con uno sguardo quasi nervoso "Su sedetevi, Kev ha portato un bellissimo tacchino!"

"Cosa ci fa lui qui?" Sbottò Veronica, guardando male Mickey che invece le sorrise, sedendosi affianco a Ian.

"L'ho invitato io, non vedo che fastidio possa dare" Ian guardò Veronica con un sopracciglio alzato e un leggero sorriso, bevendo un po d'acqua e versandola a Mickey, che iniziò a bere anche lui mentre lo guardava con un leggero sorriso imbarazzato.

"Potevi almeno lavarti, puzzi come se ti avesse sborrato addosso un toro!" Disse Veronica, e in quel momento Mickey risputò l'acqua nel bicchiere da cui stava bevendo, ridendo e guardando con la coda dell'occhio Ian, che lo guardava ridendo.

"La doccia l'ho fatta, e pure per molto tempo come avete notato. Magari ne hai così tanto in testa che lo senti ovunque!" Alzò un sopracciglio guardando Kevin che stava portando il tacchino sul tavolo, iniziando a tagliarlo e a passare le fette nei piatti di tutti. Appena finito, si risedette mentre tutti iniziarono a mangiare.

"Facciamo che nessuno parla, così non sporchiamo niente di sangue, intesi?" Disse Kevin ridendo e mangiando.

"Sei l'unico che parla, Kev!" Disse Ian mentre mangiava e guardava Mickey di tanto in tanto. "Ti piace? Kev è un ottimo cuoco vero?"

"Ammetto che è ottimo, erano anni che non mangiavo qualcosa di così buono!" Sorrise a Kevin e guardò Ian, con uno sguardo a metà fra l'imbarazzo e... Uno strano sentimento che non provava da tempo. Forse amore? Chi sapeva dirlo.

"Hey, Milkovich?!" Ian lo scosse mangiando e ridacchiando "Ti sei incantato a guardarmi?!"

"Ma che stronzate dici? Stavo solo pensando!" Ridacchiò. "Mi hai detto qualcosa?"

"Ti ho chiesto se volevi altro tacchino o un po di vino!" Sorrise. Un sorriso dolce. Mickey si sentì bruciare dentro, pensando che quel dolce sorriso era tutto per lui. "Quanto vorrei baciarlo" pensò Mickey, per poi accennare un sorriso.

"Emh, sì perfavore! Un altro po di tacchino e sì anche al vino!" Alzò il bicchiere mentre Fiona gli versava il vino e Ian gli serviva un'altra fetta, e bevve un po riprendendo a mangiare.

"A cosa pensavi così intensamente da non sentirmi?" Alzò un sopracciglio. Mickey era arrossito leggermente, e non sapendo cosa rispondere iniziò a balbettare, mentre si sentì la porta sbattere. Era tornato Frank, ovviamente, ubriaco fradicio. Si avvicinò alla tavola ridendo e singhiozzando per l'alcool, e Lip si alzò velocemente, fissando Ian. Si alzarono anche Ian e Mickey, fissando Frank e pronti a correre per chiudere le stanze ed evitare di farlo entrare. Ma l'uomo continuò a ridere e scosse la testa.

"Avete del latte?" Furono le sue uniche parole, ed aprì il frigorifero prendendo la bottiglia di latte e aprendola, ma prima che potesse bere Ian gli staccò la bottiglia dalle mani e la mise sul bancone della cucina.

"Puoi anche scordartelo il latte!"

"E tu cosa vuoi moccioso?! Ho il diritto di bere il mio latte, in casa mia!"

"Il TUO latte?! Siamo noi che ci facciamo il culo da mattina a sera per mandare avanti questa famiglia, okay?! Tu vieni qui e rubi la NOSTRA roba come se niente fosse!! E poi casa tua?! Chi paga le bollette? E la residenza? E tutto il resto?! Paghiamo tutto noi, tu non sei niente qui dentro capito!? E non permetterti mai più di dire..." non finì la frase che Frank gli diede un forte pugno sul naso, spingendolo contro il bancone.

"Io sono tuo padre, come ti permetti di parlarmi così?! Porta un po di rispetto!!" Disse, mentre gli altri stavano correndo per aiutare Ian.

"Mio padre?! Ti consideri un padre?! Tu sei solo una merda, non un padre!!" E proprio in quel momento Frank gli diede un altro forte pugno, colpendolo sulla guancia. Fiona gli stava gridando di smetterla, ma non era intenzionato a fermarsi ai pugni. Diede un forte calcio sulla coscia a Ian, e mentre stava per dargliene un altro Mickey corse mettendosi fra i due e gli diede un forte pugno in faccia, rompendogli il naso e sbattendolo contro il frigorifero.

"Adesso tu la pianti, hai capito?! HAI CAPITO?!" Gridò, sbattendolo di nuovo contro il frigorifero sotto gli occhi scioccati di tutti. Perchè l'aveva fatto? Tutta quell'ira gli era partita dal primo pugno che Frank aveva dato a Ian. Si preoccupava per lui. Si preoccupava, e non poco. Facendosi aiutare da Lip, i due ragazzi lo portarono fuori e lo stesero sul marciapiede, e quando Lip si avviò verso casa Mickey diede un calcio nello stomaco a Frank, chinandosi di fronte a lui e tirandogli i capelli per alzargli la testa.

"Non permetterti più di toccarlo, mi hai sentito?!" Scosse la testa e lo lasciò, rientrando in casa e guardando Ian che era steso sul divano mentre Fiona gli teneva del ghiaccio sul naso.

"Grazie..." Sussurrò guardando Mickey, e il ragazzo scosse la testa avvicinandosi a lui e arruffandogli i capelli. Veronica e Kev avevano salutato ed erano andati via, e i bambini e Lip erano già a dormire. Erano rimasti solo Fiona e Mickey svegli affianco a Ian.

"Ma tu non te ne torni a casa?" Fiona lo guardò con uno sguardo tranquillo. "Ad ogni modo, grazie... Davvero."

"Non ci tengo a tornare a casa da quel pazzo ubriaco di mio padre. E non ringraziarmi, era solo la cosa giusta da fare." Vedendola sbadigliare prese il ghiaccio dalla sua mano e le accennò un sorriso. "Resto io con lui, vai tu." Guardò la ragazza andare in camera e si sedette su una poltrona affianco al divano, fissando Ian che dormiva. Aveva il volto dolorante, ma per Mickey era comunque bellissimo. Scosse la testa e socchiuse leggermente gli occhi, e senza accorgersene scivolò in un sonno profondo.

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