Capitolo 5

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Mentre i due ragazzi camminavano tranquillamente verso il negozio,Mickey non faceva altro che guardare Ian. Mentre fissava il profilo del ragazzo la prima idea che gli balzò in mente fu "Cazzo è carino!", ma poi scosse la testa stringendo gli occhi.

"Era solo una scopata!" Disse scuotendo la testa e sbuffando, e Ian lo guardò con le sopracciglia aggrottate.

"Come dici?"

"Cosa? Emh, stavo solo parlando fra me e me... Allora, è così lontano questo stupido negozio? Non ricordavo c'avessimo messo tutto questo tempo all'andata!"

"Beh, magari stavate da qualche altra parte!" Ridacchiò leggermente e voltò lo sguardo verso di lui, fissandogli le labbra e mordendosi il labbro nel momento in cui Mickey si passava la lingua fra di esse. Non riusciva a smettere di pensare a ciò che era successo. Davvero aveva visto Mickey Milkovich nudo? Davvero avevano fatto sesso? Ma la domanda che lo tormentava era: Davvero Mickey Milkovich era omosessuale? Per giunta, il passivo della situazione?. Arrivati al negozio entrò velocemente e dopo che entrò anche Mickey chiuse la porta, andando a prendere due lattine di birra dal frigorifero e passandogliene una.

"Contento?" ridacchiò quando Mickey sorrise e annuì, ma prima che la aprisse gli prese il polso "Prima ti curi! Potrebbe prendere infezione e peggiorare, ed è l'ultima cosa che voglio."

"Va bene, infermierina!" Rise mentre Ian lo fece sedere sul bancone della cassa e corse a prendere dell'ovatta e un po d'alcool. Versò l'alcool sull'ovatta e iniziò a tamponarla sul naso del ragazzo.

"Se... Se ti faccio male dimmelo!"

"Amico mio ci vuole molto più di un po d'ovatta e alcool per far male ad un Milkovich!" Fece un ghigno e ridacchiò, mentre Ian continuava a tamponargli i naso sanguinante.

"Allora emh, cosa ti ha detto Lip? Avete cercato di parlare, o vi siete ammazzati immediatamente?"

"Mi ha detto qualcosa tipo "smettila di dar fastidio a mio fratello" e mi ha tirato un pugno. E' fortunato che i miei fratelli se n'erano già andati, altrimenti non sarebbe tornato a casa! Poi beh, ovviamente mi sono difeso e poi sei arrivato tu. Sarò sincero, non mi aspettavo quel pugno. Ero convinto che sarebbe stato tuo fratello a pararti il culo, e invece..." Ridacchiò e guardò Ian che aveva finito di tamponargli il naso e lo stava fissando quasi male.

"Già, a volte mi stupisco anche di me stesso!" Ridacchiando prese la lattina di birra e gliela porse "Ora è tutta tua!" Guardò il ragazzo che gli sorrise e aprì la lattina, bevendo un sorso.

"Avevi promesso anche la sigaretta però!"

"Dammi il tempo!" Rise e buttó nel cestino l'ovatta sporca, e prende un pacchetto di Marlboro rosse passandogliene una "Comunque, devi ancora rispondermi. Perchè ti diverti così tanto a darmi fastidio? E in più adesso abbiamo... Sì cioè hai capito. E perchè se mi odi, è successo quel che è successo?"

"Senti Gallagher" Si accende la sigaretta e soffia via il fumo con uno sbuffo "Mettiamola così. Quello che è appena successo resta in quel fottuto palazzo, intesi? Fra noi due non c'è niente, nè ci sarà mai qualcosa. Quello che è successo è successo solo perchè mi annoiavo a starmene chiuso lì dentro con te. E no, non ti odio. Semplicemente mi diverto. E' il mio hobby dar fastidio alle persone."

Ian ignorò tutto ciò che disse da quando sentì "fra noi due non ci sarà mai qualcosa.". Fissò per qualche istante Mickey, poi sbottò. "Il fatto è che rompi il cazzo solo a me!" Gli prese la sigaretta dalle labbra e la spense sul bancone, prendendogli la birra e fissandolo con sguardo truce "Paga o muovi il culo fuori di qui. Ah, devi pagarmi anche l'alcool e l'ovatta che ho sprecato per te!" Mentre fissava Mickey, il ragazzo lo afferrò per i capelli e gli sbattè la testa sul bancone, con tutta la forza che riuscì a trovare. "Hai sentito?! Paga o vattene!". Appena lo lasciò però, Mickey gli diede un forte pugno sulla guancia, sbattendolo contro gli scaffali delle sigarette e dandogli una testata, per poi sbatterlo a terra di lato.

"Come cazzo ti permetti di parlarmi così?! Se solo volessi potrei romperti la faccia con un dito!!"

"Sei solo uno stronzo!" Tossì mentre si alzò, e lo fissò con sguardo rabbioso.

"Sei tu che mi hai sbattuto con la faccia contro il bancone!" Lo fissa male passandosi una mano sul labbro sanguinante.

"Non vedo perchè devo aiutare gratuitamente uno stronzo che mi tratta in questo modo!!"

"Vuoi vedere come ti tratto bene ora?!" Lo prende per il collo e lo sbatte contro il muro, fissandolo negli occhi. "Potrei facilmente romperti tutte le ossa che hai, eppure continui!"

"E' perchè so che non mi uccideresti mai, lo vedo dai tuoi occhi!" Lo fissa negli occhi stringendogli il polso, cercando di liberarsi dalla presa del ragazzo.

"Ma sta zitto!" Lo guarda negli occhi furioso e sbuffa "Mi darai il tormento finchè non ti pagherò? Non ho i soldi, quindi vedi come regolarti!"

"Non devono essere per forza soldi! Ti ho spiegato la mia situazione, magari se ti scusi o..." Non finisce la frase che Mickey gli mette una mano sulla bocca interrompendolo.

"Non mi scuserò mai!" Lo tira nel retro del negozio con se e lo guarda negli occhi, per poi sfilargli la maglia velocemente e abbassandosi i pantaloni, dandogli le spalle.

"Mi piace anche questo modo..." Sussurra alzando un sopracciglio e ridacchiando.

Mentre Mickey geme per il piacere delle spinte di Ian, si sente la porta aprirsi. "Merda!" pensa Ian e velocemente sposta Mickey, vestendosi in un lampo e andando veloce verso l'entrata dove trova il padre di Mickey, Terry Milkovich, che lo guarda con aria nervosa e poggiato al bancone.

"Due Marlboro da venti!" Mette i soldi sul bancone e fissa il ragazzo che si avvia vicino lo scaffale e prende i pacchetti "Hai visto quel coglione di mio figlio, Mickey?!"

"Io... Emh no, sono stato tutto il giorno in negozio. Non l'ho visto nemmeno passare, di solito passa per qua!" Guarda l'uomo, con uno sguardo velato di paura. Quell'uomo era quasi tre volte lui, e la sua reputazione non era delle migliori. Guardò l'uomo uscire e mise i soldi nella cassa, sospirando e avvicinandosi alla porta chiudendola a chiave, e tornando da Mickey che lo stava fissando.

"Perchè?"

" "Perchè" cosa?"

"Perchè non gli hai detto che ero qui, o che mi avevi visto al vecchio palazzo abbandonato, o cazzate varie?"

"Mi inquieta tuo padre, e poi da come parlava avevo paura che venisse a cercarti per ucciderti di botte"

"Lo farà comunque, quando è così lo fa sempre. Inizia con l'incazzarsi, poi beve, e inizia a dare di matto. Molte volte da addosso a Mandy, oppure ai miei fratelli. Sarà meglio che torni a casa." Si avvia verso la porta.

"Ci si rivede, vero?" Lo segue uscendo anche lui e chiudendo a chiave il negozio.

"Come ti pare" Alza un sopacciglio accennandogli un sorriso, e si incammina verso casa sua. Ian restó a fissarlo per qualche secondo. Era innamorato perso di quel ragazzo.

Can Love Be Called A Mistake?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora