Senza tregua

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Capitolo 05


Cammino sicuro verso il bancone puntando il primo ragazzo che vedo con un bicchiere in mano, per poi arrivargli davanti praticamente all'improvviso con un leggero salto sullo sgabello libero a fianco. Sorrido accattivante, o almeno ci provo, guardando voglioso sia lui che il suo bicchiere; i suoi occhi non sembrano particolarmente disturbati dalla mia presenza, il che è un punto in più alla mia autostima, penso che potrei anche cominciare a pensare che la giornata di oggi non sia del tutto un disastro. Insomma, è il secondo ragazzo che avvicino, ed anche lui è uno schianto e se il primo era biondo cenere, questo è rossiccio e con delle efelidi deliziose sulle guance. Mi vien quasi voglia di baciargliele.

Ride divertito senza un motivo apparente, all'inizio non capisco che cosa ci sia di così buffo, ma poi scoppio a ridere a mia volta cercando di nascondere l'imbarazzo. «Devo smetterla di pensare ad alta voce» più che altro dovrei farmi fare un filtro, o un tappo che è anche meglio, comunque allungo una mano verso di lui. «Io sono Stiles»

«Jack» risponde stringendola. «Dimmi, è così che ti presenti con tutti?» mi chiede ancora col sorriso, trovandomi a pensare a quanto darei se qualcun altro mi sorridesse così invece di ringhiare, ma scaccio subito il pensiero.

«In genere no, ma mi piace colpire le persone» mi avvicino un po' a lui, l'idea di baciarlo non mi dispiace. Sarebbe interessante, affondare le dita in quei ricci morbidi e dopo fare esattamente come ho involontariamente dichiarato prima. «Per te è un problema?» chiedo di getto, senza allontanarmi.

Sorride e scuote la testa voltandosi di più verso di me, mangiando ancora un po' quella distanza che ci separa. «No, per niente direi» ricambio il sorriso e poi audacemente passo un dito lungo il dorso della sua mano, chiedendomi da quando sono diventato così intraprendente e se è davvero per merito mio o il desiderio di innervosire il sourwolf centri qualcosa. In ogni caso dovrei proprio smetterla di pensare a lui, perché dovrei poi quando ho un ragazzo attraente davanti a me che mi dona le sue attenzioni? Allora perché diavolo non esce dalla mia testa e mi lascia vivere?!

«Posso?» chiedo lanciando un'occhiata al bicchiere ancora mezzo pieno, Jack segue il mio sguardo e perplesso annuisce anche se un po' perplesso. Non gli lascio il tempo di chiedermi quanti anni ho che già ho tirato su la sua mano col drink alle mie labbra e senza allontanare gli occhi dai suoi ne prendo un sorso, lentamente. Molto lentamente, leccandomi infine le labbra per assaporare ancora un po' il gusto dolce e intenso, desiderandone ancora un po' e forse altro. «...e se me ne offrissi uno?» chiedo infine avvicinandomi.

Devo essere impazzito, devo o non si spiega quello che sto facendo, io non sono così... disponibile. No, sono invadente, ma non disponibile e adesso mi sto svendendo per un bicchiere di alcol? Questa sa anche a me di disperazione.

«S-sì certo, o puoi prendere il mio, se vuoi. Anzi no, meglio un altro» balbetta un po' e non mi ricordo neanche il perché, comunque si volta verso il barista e mi offre davvero un altro drink. Ma allora funziona!! Mi aggrappo allo sgabello per non esultare e fare brutte figure, mi concentro piuttosto sul bicchiere che mi ha appena passato e che mi gusto contento già con lo sguardo. Finalmente mi posso gustare tranquillamente un mio Martini Dry doppio e liscio, cosa che teoricamente non dovrei bere essendo minorenne.

«Grazie» gli dico, mi sembra il minimo visto che sta rischiando la galera per me, anche se lui non lo sa. Non ho neanche uno straccio di documento falso, sono proprio un disastro da questo punto di vista.

«Dimmi Stiles, che cosa fai dopo?» alzo gli occhi sorpreso che sia lui a chiedermelo, smettendo anche di bere.

«Ecco, veramente...» inizio non sapendo proprio che cosa dire.

Remember on RecallDove le storie prendono vita. Scoprilo ora