Reazione a catena

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Capitolo 10


Mi avvicino a grandi passi verso la cucina, deciso a fare qualcosa, anche se non so di preciso ancora cosa. Mi passo entrambe le mani sul viso e prendo un respiro profondo, forse è il caso che mi svegli, prima di prendere una qualsiasi decisione sulla mia vita o solo per le prossime due ore ...e sarebbe già qualcosa. Mi scappa da ridere quando all'ennesimo sospiro mi rendo conto di desiderare proprio del caffè, quando si dice l'ironia della sorte, o malvagi scherzi del destino mirati solo per farti sentire un coglione. Ossia, proprio come mi sento in questo momento.

Mi bastasse almeno una tazza, no?! No, se potessi adesso rapinerei una caffetteria gestita da una vecchietta, ma dato che sono un bravo ragazzo alla fine le lascerei anche la mancia, prima di andare a farmi di caffeina per endovena. Peccato che non servirebbe a nulla, neanche a riprendermi da tutto ciò che ho passato tra ieri e oggi, perché facendo il punto della situazione io sono stato aggredito, rincorso, stalkerato, umiliato, drogato, ubriacato e quasi investito da una macchina sotto la pioggia. Per non dimenticare che un certo qualcuno mi ha derubato del portafogli, cellulare e della macchina in un colpo solo! ...mio padre mi prenderebbe in giro a vita, dopo ovviamente avermi guardato male per una settimana.

Sì, credo di avere più di un motivo per avere i nervi leggermente tesi, se infine penso che la causa principale delle mie sciagure è nella stanza dietro di me a farsi una doccia e che aspetta il momento migliore per saltarmi addosso. Posso permettermi di essere teso?!

Mi picchietto la fronte con il cellulare, sperando che qualche idea arrivi e mi faccia capire cosa devo fare, ma sono troppo stanco per ragionare ...e qui si ritorna al discorso della caffeina. Quella scaccia sempre i guai, o te li crea, ma l'ho scoperto solo di recente questo lato della medaglia. «Avanti Stiles, non è così difficile» sussurro a denti stretti, posando il telefono sul tavolo, iniziando ad aprire tutti gli scaffali che trovo e... niente caffè. Oh, ma andiamo, è assurdo! «Forza caffè, o tè, insomma mi sta bene qualsiasi cosa! Cucina non tradirmi anche tu ora, che non è serata ti avverto o ti smonto e ti vendo separatamente»

Fantastico, adesso me la prendo anche con una stanza? Mi passo entrambe le mani sul viso e cerco di darmi una calmata, di questo passo non arriverò proprio a nulla, anzi forse potrei solo causare dei danni; così mi guardo intorno meglio e cerco con lo sguardo qualcosa che possa aiutarmi, qualsiasi cosa, valutando tutti i vari e pochi oggetti presenti in questo loft. Che sia allergico anche ai negozi d'arredamento, oltre alle umane relazioni sociali? Dovrei provare a trascinarcelo, anche se detta così sembra la classica scena di una coppietta felice mano nella mano, cosa che non riesco neanche ad immaginare di fare con Derek; non ho niente contro le sue mani, sono belle e grandi, capaci di aff- ...molto belle,comunque io non sono il tipo che fa quelle cose in pubblico, per mancanza di pratica soprattutto e ad essere sincero, anche se volessi non lo è lui.

No. Decisamente no.

Va bene, piano A fallito, passiamo al B! Afferro uno degli sgabelli e lo trascino verso il piano cottura, in modo da potermici arrampicare così che possa arrivare agli scaffali più in alto. E io mi chiedo, ma perché diavolo li fanno così?! Insomma, se esistono le cucine su misura ci sarà un motivo? Non sono tutti giganti e dubito che Derek ci arrivi senza un aiuto, non è basso, ma queste altezze sono improponibili. Comincio a guardare dietro i vari sacchi di farina, zucchero e scatolette varie e poco sane che trovo, fino a vedere la luce infondo all'ultimo sportello ...caffè. C'è del caffè!

Lo afferro e comincio quasi a coccolarmelo come un bambino. «Non sai quanto ti voglio ben-»

«Che cosa stai facendo?» salto dalla paura aggrappandomi al mobile per non cadere in terra rovinosamente, peccato che mi scivoli di mano il sacchetto che faccio saltare da una mano all'altra nel tentativo di afferrarlo, fino a prenderlo in piena testa e non vederci più nulla. Cado all'indietro e due braccia forti mi sorreggono appena in tempo, prima di fare una brutta fine contro il tavolo.

Remember on RecallDove le storie prendono vita. Scoprilo ora