Linee sottili

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Capitolo 08


Guardo un po' snervato la signora dietro il bancone, quando mi sono avvicinato pensavo che fosse una cosa normale ordinare qualche bevanda calda, niente di così trascendentale che due caffè macchiati, uno alla nocciola, uno nero ed infine uno con il cacao, più semplice di così: uno arriva, ordina, paga e porta via. Ma ormai è più di mezz'ora che sono fermo in attesa che la signora capisca che per fare un cappuccino ci vuole del latte, semplice latte e non importa che sia scremato, qualsiasi cosa va bene purché si sbrighi.

«Questa inutile macchina...» borbotta, come se ne avesse il diritto. Io mi sto innervosendo da morire e lei si prende pure la briga di borbottare, sono io che ho tre lupi e la ragazza più popolare della scuola che mi aspettano, in attesa che porti loro del caffè. È il minimo dopo che me ne sono andato via senza pagare dal ristorante, anche se avevo i miei motivi per farlo, più di uno in effetti... «No, niente non vuole venire»

Trattengo un sospiro esasperato, guardando in alto, non è possibile che debba aspettare la vecchiaia qui bloccato ad uno stupido bancone di un bar e poi chi è quel cretino che l'ha assunta?! «Per favore, si può sbrigare?» la supplico ripetendo a me stesso che sono un bravo ragazzo, che non sono un tipo violento come uno di mia conoscenza,ma sono dolce e piaccio ai bambini e non ho mai aggredito una vecchietta indifesa. Anche se è una incapace!!

«Non abbia fretta giovanotto, ci vuole il tempo che ci vuole e questa macchina è una diavoleria» sbatto la fronte contro i dorsi delle mani, per non picchiarla direttamente sul bancone. Non è possibile, davvero...

«...sono un bravo ragazzo... sono un bravo ragazzo... sono un bravo ragazzo...» sussurro a me stesso così tante volte che ormai comincio a non crederci più, le mie esperienze recenti con gli anziani non sono state delle migliori, se penso poi al nonno di Allison... ma lui non è classificabile, è solo stronzo. Punto.

Comunque, la dolce e tenere, ma incapace vecchietta riesce dopo dieci minuti a fare tutte le ordinazioni, quando ormai sono rimasto solo io al bancone in un moto di pietà, essendosene tutti andati via per non aspettare in eterno visto l'andazzo. Sospiro e pago, prima che mi dica che non vanno bene e me li rifaccia, cosa che al momento non potrei sopportare. Io volevo solo la mia dose di caffeina, nient'altro!

Arrivo dai ragazzi, ancora lì dove li ho lasciati alla fontana a parlottare sicuramente alle mie spalle di chissà che cosa, che non voglio sapere. C'è chi ridacchia guardando il cellulare, chi si copre il viso e chi sospira. «Avevo ragione o no?! È evidente che sia preso, questa è già la terza» esclama Erica eccitata indicando loro il cellulare, che mi sembra stia lampeggiando.

«Terza cosa?» chiedo dando a ciascuno il suo caffè, con un applauso di accompagnamento di Isaac, che mi rinfaccia il tempo che ci ho impiegato. Lo guardo malissimo, sa benissimo il perché del ritardo visto che la caffetteria è a soli venti metri da qui e avranno sentito tutto il mio calvario. «Non cambiate discorso! La terza di cosa?» chiedo sbuffando tornando al mio posto per terra.

«Niente di importante, si divertono male» liquida velocemente Lydia, aumentando il mio sospetto che l'argomento in questione sia io o qualcosa che mi riguardi, tanto per cambiare per oggi. E se questo si può definire un branco, allora posso dire con assoluta certezza che è composto da pettegoli! È già tanto che Boyd non ci sia, anche se dubito che avrebbe contribuito molto alla conversazione e di Allison non ne parliamo nemmeno, ci evita, l'unica con cui è in contatto è Lydia e non ho intenzione di chiederle come sta specialmente di fronte a Scott. Dio, come è complicata la mia vita...

«D'accordo tenetevi i vostri segreti, che io mi tengo i miei» rispondo malvagio, godendo come un dannato quando mi dicono in coro di "no" delusi. Ridacchio dietro la tazza prendendo un generoso sorso di caffè, ora capisco cosa ci prova Derek a fare lo stronzo, ma perché non ho cominciato prima anche io?! Forse perché non lo sono e mi sto già sentendo un po' in colpa, tutto questo perché ho una maledetta coscienza.

Remember on RecallDove le storie prendono vita. Scoprilo ora