"Hello from the other side,
I must have called a thousand times
To tell you I'm sorry for breaking your heart."
-Hello, Adele
***
Carissima Hermione,
I Mangiamorte sanno che non siete in Inghilterra. Vi stanno cercando, sono adirati con il Signorino Malfoy. Affido a te il compito di non lasciare che egli esca più dal vostro rifugio. Mi dispiace per lui, ma la sua vita è su un filo, che potrebbe rompersi da un momento all'altro. Qualsiasi cosa accada, non farlo uscire.Questa era la lettera che Hermione Granger aveva ricevuto quella sera, qualche ora prima della cena. Era rimasta immobile: come poteva Silente non informarla delle condizioni dei suoi amici? Come poteva non riferirle cosa stava succedendo?
Draco.
Non poteva uscire con lui. Era tutto sbagliato.
Di sicuro il biondo stava impazzendo già solo nel sopportarla, aveva gli sbalzi d'umore persino. Come avrebbe fatto a dirgli che non sarebbe più potuto uscire?
«Sta calma, Hermione, sta calma...» pensò.
Draco era sdraiato sul materasso, impegnato a...leggere.
Draco, ti sta facendo un brutto effetto vivere con la Mezzosangue. Smettila di leggere, svegliati, cazzo. Sei uno schifo, non ti ribelli più alle parole di quella feccia. Tuo padre non ne sarebbe fiero, sai.
Ancora quella voce nella sua testa. Lo perseguitava la notte, il giorno, sempre.
Ma aveva maledettamente ragione. Che gli era preso? Cosa ci faceva lì, con la Sanguesporco? Come aveva potuto chiederle di uscire? La sola idea avrebbe dovuto disgustarlo.
«Draco...È meglio se stasera non usciamo» disse Hermione, gettando la lettera di Silente a terra.
«Per quanto me ne possa importare...»
Forza Draco, riprendi in mano le redini del gioco, torna in te.
«Tu mi hai invitata».
«Pensi che ti inviterei di mia spontanea volontà? Se non l'avessi fatto, mi sarei perso per Parigi e di sicuro mi avrebbero trovato. Almeno se sono con te ho una speranza di salvarmi. Ovviamente, sacrificando te al mio posto. Meglio una Mezzosangue in meno sulla Terra che un Malfoy» sputò acido.
Sei tornato, Draco.
Hermione ribolliva di rabbia. Dagli occhi dorati emanava fuoco, odio puro.
«Sei davvero uno stronzo..»
«Ci sei arrivata».
«Be', sai, non sono io quella messa peggio qui. Ti informo che Silente mi ha appena inviato una lettera, dicendo che i Mangiamorte sanno che non siamo in Inghilterra e che TU dovrai restare chiuso qua dentro fino a quando lui non ci dirà il contrario!» esclamò lei.
Draco era su tutte le furie. Chiuso? Quel vecchio idiota...
Odiava quel sorriso compiaciuto sul viso della Granger, darle soddisfazione era l'unica cosa che non avrebbe mai voluto fare.
«Quel coglione di certo non decide cosa devo fare io! Se voglio uscire, esco e basta. Né tu, né quel vecchio rimbambito lo impediranno!» urlò.
«Intendi dire che pensi di difenderti da me usando una bacchetta spezzata e le tue belle manine? Non penso proprio» disse Hermione, giocherellando con i due pezzi della bacchetta di Draco, che lei stessa aveva rotto.
«Tu sei una stupida puttana, la feccia della mia esistenza, lo schifo del mondo. Il tuo sangue è sporco, e non potrai mai farci nulla. Così come te. Adesso, crea due stanze separate, non intendo respirare la tua aria un secondo di più. Cazzo, preferirei la Lovegood piuttosto che te!» esplose lui.
Hermione ingoiò qualcosa che le era rimasto bloccato in gola, forse le parole che avrebbe voluto dire. Trattenne le lacrime, mostrando il suo lato da Grifondoro.
Non mollare.
Puntò la bacchetta nel vuoto e creò un muro fra le due stanze, che prima erano unite. Ora erano separati, per sempre. Prima di chiudersi nella sua stanza, incantò la porta d'uscita. Senza incrociare gli occhi di Draco, se ne andò.
Draco, ricomincia tutto daccapo.
***
Hermione non sapeva cosa diavolo stava facendo.
Camminava e basta. Le gambe esili la portarono dove non si sarebbe mai aspettata di tornare. Se non poteva parlare con Harry, con Ron o con chiunque altro, solo una persona rimaneva. Ed era l'unica che in quel momento potesse darle affetto.
«Hermione? Mi hai fatto preoccupare! Ti ho cercato ovunque, dove diavolo eri finita?»
«Mi dispiace, Ben, avevi ragione tu. Con Malfoy. I-io ho bisogno di qualcuno. Devo ricominciare tutto daccapo. Con Draco è stato tutto frettoloso, stupido ed infantile. Ci odiavamo. E ci odiamo. Voglio dimenticare tutto di lui. Mi aiuti?» chiese, lasciando che qualche lacrima le scendesse lungo le guance.
«C-certo, entra. Non c'è nessuno».
Hermione si asciugò furtivamente le lacrime salate ed entrò nell'appartamento, odoroso di fiori.
«Allora, Herm, che succede?» domandò Ben, facendola accomodare sul divano.
La ragazza gli raccontò tutto, senza risparmiare i dettagli. Tutto tranne ciò che era successo nella doccia. Quello no, mai.
Perché non ridi mai, Granger?
Zitto.
«Penso che dovresti restare con lui, ma fare l'indifferente, come se fra voi non fosse mai successo nulla. Quando Silente vi dirà di tornare a Londra, ricomincerete la vostra vita separati» commentò il ragazzo.
«G-giusto. Hai ragione. Oh, ma che diamine, mi faccio buttare giù da un idiota come quello. Grazie Ben» disse Hermione, abbracciando l'amico.
«Sono qui per questo. Ti va di uscire, stasera? Conosco un ristorante buonissimo. Ma devi vestirti elegante, se no non ci fanno entrare. Ci incontriamo qui davanti alle 8:30?»
Ristorante.
Elegante.
Draco.
Basta.
«Perfetto».
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I'll be good//Dramione
ФанфикTutti dicono che baciare è come stare in paradiso, sentirsi leggeri e spensierati. Per Hermione non era affatto così: lei, al contrario, si sentiva all'inferno. Era accaldata e sentiva nel petto una fiamma crescere a dismisura; il calore le raggiung...