Capitolo 15 - Tu non mi conosci

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"Hello from the outside,
At least I can say that I've tried
to tell you I'm sorry, for breaking
your heart. But it don't matter, it
clearly doesn't tear you apart anymore."
- Hello, Adele
***
Non è nulla.
Respira.
È stato un incubo.
Basta tremare.
Hermione era in crisi. Un incubo era riuscita a svegliarla e non riusciva più ad addormentarsi. Mangiamorte.
Fosse stata a Hogwarts, avrebbe chiesto a Ginny di starle accanto e dormire con lei, ma no. Non poteva in quel momento. Non sapeva nemmeno se Ginevra fosse viva.
Chiedere a Malfoy? Era lui il suo incubo, di certo non l'avrebbe aiutata.
Si alzò dal letto e si diresse verso il bagno, per sciacquarsi il viso e calmarsi.
Funzionò poco, ma le venne un'idea. Imbarazzante.
Prese il suo cappotto e uscì dalla stanza, verso la porta principale. Camminò lentamente, l'ultima cosa che avrebbe voluto era che il furetto le impedisse di uscire con la forza. Aprì la porta e respirò l'aria gelida notturna. Corse veloce, lasciando che i capelli color miele le coprissero la faccia, non era il momento di pensare a quello.
Fortuna che Ben abitava lì vicino. Arrivò in un lampo, prese un respiro e bussò, sperando che Ben fosse sveglio. Alle 3:00 di notte.
«Ti prego, ti prego, ti prego....» sussurrò.
Aprì.
I capelli corvini scompigliati e gli occhi assonnati.
«Her-Hermione, che ci fai qui a quest'ora?» domandò.
«Scusami Ben, mi sento un'idiota, non so nemmeno perché io sia venuta qua...Vado via» disse la ragazza, rendendosi conto della sua infantilità.
«Hey aspetta! Ci dev'essere un motivo. Non verresti qui di tua spontanea volontà di notte. E non stavo nemmeno dormendo, non ci riuscivo. Avanti, entra, si gela» rispose Ben, facendo entrare Hermione.
«Sei in pigiama? Hai fatto un incubo, vero?»
«Come lo sai?!»
«Mi ricordo che da piccola eri venuta a casa mia nel bel mezzo della notte in pigiama. Eri entrata dalla finestra e mi avevi detto di aver fatto un incubo» rispose il ragazzo, abbozzando un sorriso.
Non mi ricordo, Ben.
«Ah, sì. Comunque, i-io non volevo disturbarti, mi sento in imbarazzo...Il fatto è che non ho nessuno, sono Draco e te, e odio stare da sola dopo un incubo. Ma se vuoi me ne vado, davvero» disse Hermione velocemente.
«Prendi un respiro! Stai calma, non mi dai nessun fastidio. Vuoi raccontarmi il tuo incubo? Se no c'è una stanza libera, puoi restare. Uhm?» chiese Ben.
Ma che stronzo. E io che pensavo volesse dormire con me.
Hermione, sveglia. Non fare la malata d'amore, i tuoi amici forse sono morti e tu ti metti a fantasticare sulla tua storia amorosa? Ragiona.
«No. Volevo solo andare da qualche parte. Mi eri venuto in mente tu. Ora sto meglio, a domani, forse» rispose lei, correndo via.
Ben urlò qualcosa, ma lei non vi badò. Era stata una stupida e basta. Sarebbe dovuta restare con Malfoy, sotto ordine di Silente, invece si era lasciata sopraffare da uno stupido incubo. Tornò nell'appartamento e cercò di addormentarsi, invano.
***
«Dove cazzo sei andata stanotte?»
Draco la guardava con ribrezzo, mentre lei leggeva.
«Come, scusa?»
«Ti ho sentita, stanotte. Sei uscita per andare da quel Ben, vero? Immagino quanto ti sia sentita sola, perciò sei andata a scoparti quello lì. A quanto pare, sei davvero la strega più brillante della tua età, Mezzosangue» sputò lui acido, gettando il libro della ragazza a terra.
«Non sono andata a scoparmelo, ho fatto un incubo e avevo bisogno di stare con qualcuno. E poi che t'importa? Vado dove mi pare» rispose Hermione, recuperando il libro dalla copertina color Ambra.
«Allora vai a 'fanculo!» urlò Draco.
«Smettila di tormentarmi, sono qui per te, dovresti almeno portarmi rispetto!»
«Rispetto. Mi fai morire dal ridere, Granger. Tu non meriti rispetto. Da parte di nessuno».
«Neanche quando mi hai baciato meritavo rispetto?!» chiese Hermione, rossa in viso per la rabbia.
«Smettila di dare peso a quel bacio, non ha il minimo significato per me. Ero solo a corto di sesso. Non è stato né un bacio d'amore, né di compassione, né qualunque altra cosa. Okay?! Quindi dimenticati di quel bacio, io l'ho già fatto. Penso che ormai anche Potter e Weasley si siano dimenticati di te. Sei solo un peso in meno. Non trovi?» disse Draco.
Perché non controbatti, Hermione?
Avanti! Dai!
Nulla. Non sapeva cosa dire. L'unica cosa che sentiva era il suo cuore spaccarsi in mille pezzi. Forse Draco aveva ragione.
Il biondo la guardava, in attesa di una risposta. Eppure niente.
Gli occhi della ragazza erano fissi sui suoi, ma era come se non vedesse.
«S-sì» sussurrò. «Hai ragione».
«Come?!» chiese Draco, sbalordito.
Hermione rise, senza divertimento.
«Ho detto che hai ragione. Si saranno già dimenticati di me. La verità è che nessuno si è mai interessato a me. Né Harry, né Ronald, né Ben, né tantomeno tu. Una volta provai a parlarti, sai? Eri così distaccato, così freddo. Volevo sapere il perché, ma tu non me ne desti mai l'opportunità. Non ti ho mai conosciuto, Draco, così come tu non hai mai conosciuto me. Allora perché appena di vedo mi arrabbio? Perché tu appena mi vedi sei disgustato?»
«Granger, cosa stai...»
«Nessuno sa chi sono. Tu non hai il diritto di giudicarmi senza conoscermi. Se io fossi una Purosangue, mi avresti detto le stesse cose? Pensaci bene, poi dimmi» disse Hermione, allontanandosi poi verso la sua stanza.
No, non avrei detto le stesse cose.
***
NOTA DELL'AUTRICE:
Ciao a tutti :3
Ci tengo a scusarmi per aver scritto solo oggi, ma sono piena di impegni.
Inoltre, vorrei dire una cosa: ho scelto come città per la mia storia Parigi e immagino che tutti siate al corrente di ciò che è accaduto venerdì 13 novembre. Spero che non vi turbi questo, il fatto che utilizzo Parigi, e ci tengo ad onorare questa meravigliosa città e a pregare per tutti i morti innocenti. Grazie a tutti :)
                                                                                                                        Ale

I'll be good//DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora