Incubi

24 0 0
                                    

MAVIS POV

*Vedo mio padre in lontananza, lo chiamo ma non mi sente così urlo più forte ma continua a non sentirmi.
Decido di andargli vicino, magari si accorge di me.
Più mi avvicino e più definisco la sua forma, è accovacciato ed è di spalle...non capisco cosa stia facendo ma credo che stia tenendo in mano qualcosa.
Gli vado davanti per capire cosa stia facendo e con l'orrore negli occhi vedo che si sta iniettando della droga nelle vene con una siringa, cerco di togliergliela dalle mani ma non faccio in tempo perché dopo si accascia a terra e inizia ad uscirgli della bava schiumosa dalla bocca, trema e continua a tremare...sembra pervaso da scariche elettriche, ho paura.
Poi ad un tratto si ferma, non fa più niente, lo scuoto dalla spalla e non si muove.
Inizio a piangere e a gridare*

- PAPÀ! - grido

Mi metto seduta sul letto e mi poso una mano sulla fronte, sono sudata...molto sudata.
Il cuore mi batte ancora forte e il mio respiro è affannoso.
Sono tornati gli incubi...stanno ritornando.

Scuoto la testa e mi alzo dal letto vado in bagno e mi sciacquo la faccia, ora va molto meglio.
Torno in camera ma sento che mi manca ancora l'aria.
Ho bisogno di uscire.
Non tolgo il pigiama ma metto semplicemente le scarpe da tennis e un felpone, porto con me il telefono.
Apro la finestra della mia stanza e con mosse veloci esco.
Corro via cercando di non ridere subito prima che mia madre mi possa sentire.
Una volta uscita completamente dai dintorni di casa mia cerco un posto dove andare per tranquillizzarmi.
Nel frattempo guardo che ore sono.

2.30

Non posso credere sia ancora così presto...si prospetta una lunga nottata.

***

Dopo aver girato per un bel quarto d'ora trovo un posto che mi piace davvero, è un grande fiume su cui si riflette completamente la luna.
Mi avvicino e vado a sedermi verso la riva, tolgo il cappuccio della felpa dalla faccia e rivoglio gli occhi al cielo, faccio un grande respiro.

- tu? - fa una voce

Mi spavento così tanto che scatto in piedi e mi guardo intorno.
Ma chi cazzo sta alle 2.30 di notte su un lago apparte me? Penso subito ad uno stupratore seriale o ad un drogato.
Vedo un'ombra alta davanti a me che si avvicina piano

- e tu chi cazzo sei!? - cerco di non gridare
- calmati, sono Harry - dice per poi scoppiare a ridere

Mi avvicino di più ed effettivamente vedo che è lui...ma che cavolo ci fa qui!? Possibile che lo debba trovare ovunque io vada!? Anche in posti assurdi ad orari assurdi.
Sbuffo rumorosamente

- che cazzo ti ridi brutto scemo!? Mi hai fatto prendere un colpo, per quanto ne potessi sapere potevi essere uno stupratore seriale! - sbotto
- puoi stare tranquilla sono solo io...anche se a dire la verità non mi dispiace l'idea di farti qualcosa...- ghigna mordendosi il labbro
- piantala - lo fulmino con lo sguardo
- E va bene, ti do una tregua ma solo perché è notte e siamo casualmente in un posto assurdo -

Sospiro e mi siedo per terra a gambe incrociate, un minuto dopo Harry si siede di fianco a me.
Questo ragazzo mi da davvero sui nervi...ma che cazzo é, bipolare? Prima è antipatico e dopo fa il simpatico, prima fa lo stronzo e dopo mi da una tregua...mi disorienta.

- perché sei qui? - mi chiede voltandosi per guardarmi
-...ho fatto un incubo - dico a bassa voce per paura che mi prenda per scema
- era così brutto? -
- già...e tu perché sei qui? - chiedo curiosa
- vengo qui quando c'è qualcosa che mi fa stare male o quando magari non sono proprio al meglio - non distoglie lo sguardo dal mio

I suoi occhi smeraldo luccicano con la luce della luna riflessa in essi, va bene Mavis ora puoi smettere di fissarlo.
Distolgo lo sguardo ed Harry fa una risatina.

- che c'è? - chiedo
- no niente...posso chiederti perché sei venuta qui? -

Quella domanda mi fa paralizzare. La situazione è già abbastanza snervante...pensavo di essere sola e invece mi ritrovo di nuovo con Harry...quel tipo di persona che cerco di evitare a tutti i costi.
In più mi fa questa domanda sul mio passato e...non lo conosco nemmeno, ha solo fatto lo stronzo perché mai dovrei rispondergli?

- non me lo vuoi dire? - chiede rendendosi conto del mio silenzio
- in realtà...per me non è facile parlarne - dico con lo sguardo nel vuoto
- non sei obbligata - dice sdraiandosi sull'erba con le braccia dietro la testa

Decido di alzarmi e tornare a casa perché mia madre tra due ore si deve svegliare e poi stare qui con Harry mi mette a disagio...ancora di più cercare di fare un discorso da "amici".
Ricordati che non lo sopporti e se inizi a parlare del tuo passato con lui o con altri sei fottuta Mavis, troverebbero i tuoi punti deboli e a quel punto sarebbe facile ferirti...sta attenta Mavis.

- torni a casa? - chiede
- penso di sì...ci...ci si vede in giro - lo saluto, lui non mi risponde

Cammino verso casa e mi arrampico fino alla finestra della mia camera, cerco di non fare rumore ed entro subito.
Per fortuna mia madre non si è svegliata, la sento ancora russare.
Sono le 3.40, devo davvero dormire se no domani a scuola muoio e non posso mancare un altro giorno, sono appena arrivata e purtroppo non me lo posso permettere.
Tolgo la felpa e rimango col mio pigiama a maniche corte, mi metto a letto e mentre mi addormento osservo le ferite sulle braccia...non mi sarei mai aspettata nulla del genere nella mia vita...e non è ancora finita.
Una ferita sta ancora sanguinando.

If You Stay|| Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora