CAPITOLO IX-LO SHARINGAN IPNOTICO

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Si erano accampati da poche ore per la notte.

Se durante il giorno l'afa li aveva spossati, la notte era l'esatto contrario: il gelo permeava l'aria formando sottili strati di brina attorno ai loro capelli, e penetrava nelle ossa fino a gelare il cuore. Accendere un fuoco era praticamente impossibile a causa dell'umidità che rendeva il legno bagnato e inutilizzabile, e d'altra parte sarebbe stato un suicidio utilizzarlo: sarebbe stato come gridare la loro posizione ai quattro venti.

Potevano quindi confidare solo sui loro mantelli e sulle pellicce che si erano portati dietro, si accoccolarono quindi gli uni agli altri, smangiucchiando in silenzio alcune strisce di carne secca.

Amhaal era silenziosa.

La morte di Aisumaru l'aveva scossa profondamente, ma in quel momento non stava pensando al compagno. La sua mente ripercorreva lo scontro con i gemelli, il momento in cui li aveva uccisi senza pietà: sapeva bene che per un ninja era naturale uccidere, che faceva parte del mestiere. Ma nonostante tutto non riusciva a togliersi dalla mente l'immagine dei loro corpi esanimi, e il loro sguardo poco prima che spirassero. Era la prima volta che uccideva qualcuno, e l'idea la shockava visibilmente. Ichigo la osservò in silenzio, poi la prese per un polso, conducendola fuori dal rifugio che avevano trovato, presso una piccola grotta.

"Ehi...tutto bene?" le chiese, la voce quasi a un sussurro tanto era delicata e gentile. La guardava preoccupato.

Amhaal abbassò lo sguardo: "Non riesco a togliermi dalla mente il loro sguardo, prima di morire..."

Ichigo annuì.

Sapeva cosa voleva dire. Aveva ucciso la sua prima vittima a 9 anni, per difendersi da un attacco di alcuni genin del Villaggio della Cascata: aveva fatto gli incubi per mesi. Però alla fine aveva capito che non avrebbe concluso nulla continuando a pensarci e aveva iniziato a non farci più caso.

La prese tra le braccia, coccolandola in silenzio.

"Senti, volevo dirti una cosa" disse a un certo punto, alcuni minuti dopo "E' una cosa che mi tengo dentro da un po'..."

Amhaal lo fissò interrogativa: chissà perché, ma si sentiva stranamente a disagio.

"Il fatto è che...come dire..." Ichigo era arrossito improvvisamente, e si grattava il capo timido "Tu mi piaci. È da un po' che volevo parlartene...ma...non ci sono mai riuscito"

Amhaal era imbarazzata, non sapeva cosa dire. Specialmente perché era perfettamente consapevole di non poterlo ricambiare. "Ichigo...io...a me piace qualcun altro..." lo fissò, il senso di colpa che le attanagliava il petto.

Ichigo arrossì, poi annuì, comprendendo. Forse avrebbe dovuto aspettarselo, scosse il capo, tornando al rifugio.

Amhaal sospirò. Le dispiaceva averlo deluso in quel modo, ma non poteva certo mentirgli.

La notte passò lenta, il gelo che rendeva i loro respiri lenti e pesanti.

Il giorno seguente la nebbia si era ormai diradata e l'aria della palude pareva in qualche modo più pulita e fresca, l'afa non era più tanto insopportabile e nonostante gli insetti continuassero a perseguitarli potevano per lo meno muoversi senza sudare come pinguini nel deserto.

Il Byakugan di Shin pareva di nuovo funzionante e potevano finalmente orientarsi senza problemi. Tuttavia dovettero presto vedersela con la parte più profonda della palude, nella quale furono costretti ad affrontare grosse anaconda, del diametro di un avambraccio, oltre che le api assassine e le piante carnivore.

Ci misero cinque giorni ma alla fine Shin riuscì a localizzare, sebbene a fatica, il nascondiglio del rotolo mancante. Giunsero sul luogo praticamente nello stesso istante del team di Isora.

(Naruto) Amhaal del Villaggio della NeveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora