I giorni seguenti furono cupi per tutta la compagnia.
L'improvvisa rottura dell'equilibrio di gruppo, con l'aggiuta della fuga di Isora, aveva contribuito non poco a rendere silenzioso il viaggio. Ichigo non si separava da Amhaal nemmeno per un secondo, e accorreva al minimo segnale di pericolo per proteggerla: era ancora furioso per l'atteggiamento dell'Uchiha, ma per ora la sua priorità era confortare la genin. Amhaal era ancora ferita e sconvolta, in parte per lo sterminio del suo villaggio natale, in parte per l'abbandono di Isora, e passava il tempo assorta e assente: ormai, sorrideva solo assieme a Ichigo e tra i due si era creato un legame che non faceva che rafforzarsi di giorno in giorno. Orochimaru, dal canto suo, non poteva non essere preoccupato di fronte alla fuga del ninja. Il suo sesto senso gli diceva che Isora doveva aver incontrato qualcuno, qualcuno che lo avesse istigato all'omicidio pur di ottenere lo Shringan Ipnotico, qualcuno che ora avrebbe potuto corromperlo ulteriormente.
Erano appena rientrati nella Regione del Fuoco, quando un improvviso temporale li travolse in pieno. L'acqua li sorprese in tarda mattinata, inizialmente non furono che poche goccioline e della leggera nebbiolina sul sentiero, poi l'acqua iniziò a cadere a catinelle, imbrattandoli e negandoli fino al midollo. Ben presto si trovarono gelati e raffreddati, con lo stomaco vuoto e una fame da lupi: fortunatamente, Misao rintracciò una piccola casupola, poco distante dal sentiero. Bussarono, sperando che chiunque vi abitasse non si facesse problemi ad ospitarli: Ichigo fissava ansioso il maestro, sarebbe stato disposto a lasciarlo sotto l'acquazzone pur di trovare un posto al calduccio.
"Chi siete?" un bambino li fissava sulla soglia.
Doveva avere si e no 10 anni. Corti capelli color perla gli cadevano in boccoli sbarazzini sulla fronte, sormontata da una voglia a forma di goccia color borgogna, gli occhi erano privi di vita, le orbite bianche e cieche: un Mikatsuki.
Si fissarono perplessi, poi il sannin si fece avanti: "Siamo stati colti di sorpresa dal temporale, ci chiedevamo se per caso non aveste un tetto da offrirci"
Il piccolo annuì, poi fece loro cenno di entrare.
L'interno della dimora era caldo e accogliente. L'entrata dava direttamente al salotto, nel quale un fuoco scoppiettava allegramente in un piccolo caminetto di fronte al quale vi era un ampio divano foderato in pelle, un tavolino apparecchiato con the, biscotti appena sfornati e focaccine. Le pareti erano decorate da innumerevoli teste di animali selvatici impagliate, il pavimento, in legno, era coperto da un morbido tappeto in pelle di leopardo mentre dal soffitto pendevano numerose piante mediche e salumi dall'odore penetrante eppure stucchevole. Vi era anche una libreria in mogano, piena di tomi e rotoli di pergamena, tutti consunti e impolverati, mentre qua e la piccoli quadretti giapponesi decoravano la stanza. L'emblema dei Mikatsuki era ovunque.
"Accomodatevi pure. Dovete essere stanchi, fate come se foste a casa vostra" disse il bambino, porgendo loro delle focacce al burro e miele.
Amhaal lo fissava incuriosita, lui le sorrise: "Che sorpresa. Erano 112 anni che non vedevo un mio compaesano da queste parti. Dimmi, come sta il mio clan?"
La ninja non sapeva cosa rispondere. Chi era quel bambino? Perché le pareva tanto strano quel suo modo di parlare? Come se appartenesse a un'epoca diversa?
Orochimaru lo osservava in silenzio: "Masato, Masato Mikatsuki. Giusto?"
Il bambino sorrise, cordiale: "Ohhh...vedo con piacere che qualcuno ancora ricorda il mio nome"
Ichigo fissava il maestro, poi il loro ospite, con tutta l'aria di qualcuno che non ha proprio capito cosa sta succedendo.
"Chi sarebbe questo...Masato Mikatsuki?" chiese Amhaal, incuriosita.
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(Naruto) Amhaal del Villaggio della Neve
FanfictionUna nuova minaccia si appresta all'orizzonte. Sono passati anni dalla fine della Grande Guerra contro l'Akatsuki e ora qualcuno ha iniziato a creare Cercoteri. A distruggere villaggi. A dare la caccia alle Forze Portanti. I Villaggi Ninja sono in a...