CAPITOLO 49

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'Are We Meant To Be?'
'Siamo anime gemelle?'

Suonano al campanello. Saranno i ragazzi.
"Cat,apri tu,io mi sto vestendo!" Mi urla Ross dall'altra camera.
"Uffa,va bene" sbuffo e vado ad aprire la porta.
Rimango pietrificata davanti alla visione di quelle persone,davanti alla porta.
"Ciao Catherine."
"Mamma?"
"Si,proprio io,mamma"
"Papà? Ma cosa?"
"Hey tesoro."
"No okay,che cosa ci fate voi qui?"
"È una lunga storia.."
"Perfetto. Ho tutto il tempo." Nel frattempo arriva Ross,che si sta abbottonando la camicia.
"Riker ha detto di muoverci perché siamo in rit-" si blocca,vedendo quelle persone a lui sconosciute davanti alla porta.
"Chi sono loro?" Dice,indicando i miei genitori.
"S-sono i miei genitori.."
"Ma non erano..."
"È quello che sto cercando di capire anch'io. Dai su,sto aspettando spiegazioni." Non riesco ad essere arrabbiata,perché delle lacrime stanno per uscire dai miei occhi.
"Io e tuo padre non abbiamo mai avuto nessun incidente."
"E allora perché cazzo vi siete finiti morti?!" Dico,quasi urlando. Ross tenta di calmarmi stringendomi la mano.
"Avevamo problemi economici. Tuo padre era pieno di debiti,e visto che non riuscivamo a prenderci cura di te,ti abbiamo affidata alla nonna."
"Ah,capisco. In poche parole,mi avete non solo abbandonata,ma anche mentito. E in questi nove anni,no,non vi è mai passato per la testa di farvi sentire?"
"Eravamo impegnati.."
"A fare?"
"Un attimo" mia madre esce un attimo di casa per andare a prendere non so cosa,e torna con un bambino tra le braccia. Ormai le mie lacrime stanno scorrendo sulle mie guance.
"Voi non sapete quanto ho sofferto. Tutte le giornate che ho passato piangendo,pensando che non avevo più i genitori,che ero rimasta orfana.
Invece,dopo nove anni,vi presentate qui,a casa mia,con in braccio un altro bambino. VERGOGNATEVI." Detto questo,mi chiudo in camera e inizio a piangere.

POV ROSS

Cat si chiude a chiave in camera. Cerchiamo di inseguirla,ma niente. Da dentro si sentono solo singhiozzi. Bussiamo ripetutamente alla porta,ma è inutile.
"Ma tu sei il suo ragazzo?" Mi chiede suo padre.
"Si."
"Da quanto tempo?"
"Sette mesi." Dico,continuando a bussare alla porta.
"Dai Cat,apri!" Dice la madre.
"Scusate,potrei chiedervi di uscire un attimo fuori? Ci parlo io con lei.."
"Sicuro?" Annuisco e vanno fuori. Continuo a bussare.
"Cat,ci sono solo io."
"Apri questa porta."
"Dai,voglio solo parlare con te." Dopo questo,apre la porta e mi fa entrare dentro. Si fionda letteralmente tra le mie braccia,e la stringo a me mentre piange.
"Shh,è tutto apposto.." Le dico,accarezzandole i capelli.
"No,cazzo,non è niente apposto,Ross!"dice staccandosi e continuando a piangere.
"Le uniche due persone che sono fondamentali nella mia vita,si sono finte morte per non prendersi cura di me,e questo significa che tutti i miei familiari mi hanno mentito. Poi hanno bombato senza precauzioni e ovviamente hanno fatto un altro figlio,scordando quello che avevano già.
Ti sembra normale che adesso loro si presentano qui,senza che nessuno li abbia mai cercati,dopo nove fottutissimi anni?!" Dice,ancora in lacrime. Dio,mi dispiace un casino. L'unica cosa che posso fare è consolarla. Così,le asciugo le lacrime e le do un bacio a stampo sulle labbra,poi la stringo nuovamente a me. Il cellulare continua a suonare,ma non mi importa. Adesso siamo solo io e lei. Aspetto che si calmi,poi ci stacchiamo.
"Chiama gli altri e digli che stiamo arrivando."
"Ma ci sono i tuoi genitori fuori.."
"Parlerò domani con loro,adesso voglio rilassarmi."
"Va bene" faccio come ha detto Cat ed usciamo di casa,trovando la sua famiglia fuori.
"Cat,noi-"
"Parleremo domani,scusate ma adesso dobbiamo uscire,e siamo già in ritardo. Venite a che ora volete,però di pomeriggio."
"Va bene,lo faremo. Allora ciao,a domani."
"A domani." Se ne vanno ed entriamo in macchina. Durante il tragitto stiamo in silenzio. Visto che dobbiamo andare direttamente in pizzeria perché è troppo tardi,mentre guido appoggio una mano sulla sua,mentre lei guarda fuori dal finestrino.
"Cretino,tieni le mani sul volante"
"Sennò?"
"Sennò investiamo,logico." Rido leggermente.
"Dai,si risolverà tutto."
"Lo spero. Ma intanto metti la mano sul volante,sennò so' cazzi amari." Ridiamo e arriviamo dopo pochi minuti.
Parcheggiamo e scendiamo dall'auto.
"Finalmente! Ma cosa è successo?" Chiede Riker.
"Domani vi spieghiamo,è una storia lunga"
"Mh,va bene" ci sediamo al tavolo e iniziamo a mangiare. Cat è più spensierata,o almeno,sembra.
Dopo un paio di ore torniamo a casa,ci mettiamo il pigiama e andiamo a guardarci la TV.
"Che palle sto film." Dice Cat,prendendo il telecomando e chiudendo la TV.
"Bene,e cosa vorresti fare?"
"Mh,non lo so" dice,mettendosi a cavalcioni su di me. Io le sciolgo i capelli che aveva legati a chignon,mettendole un po' di ciò che dietro le orecchie.
"Voglio le coccole."
"Ohw piccola" le do un bacio a stampo sulle labbra,che poi si trasforma in un bacio passionale,con la lingua.
Ci stacchiamo,e stiamo fronte contro fronte,mentre continuo ad accarezzarla.
"Tu non mi abbandonerai,vero?"
"Mai amore mio,mai." Mi sorride e mi bacia ancora,poi andiamo a dormire.

Il giorno dopo...
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Sono tornataaa! Siete rimasti scioccati? Commentate ahahh💞
Comunque,volevo fare gli auguri (anche se in ritardo) al mio piccolo topino Riker,che ha compiuto 24 anni domenica scorsa. Fatemi piangere.

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