capitolo 24

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Arrivai davanti a casa sua,la porta era leggermente aperta, così non curante di chi ci potesse essere la aprii ed entrai.

C'era Sara seduta sul pavimento in lacrime,i suoi occhi,da marrone brillante erano passati a rosso.
Alzò il viso e mi vide, mi continuò a dire di andarmene ma essendo testarda le feci segno di stare zitta.

Iniziai a girare per casa fin quando non vidi la luce del bagno accesa,aprii la porta e mi scoppiò il cuore, si ruppe in migliaia di pezzi.
Lo sentii frantumarsi al suolo.
C'era Marco in bagno, si stava specchiano.

Lo feci voltare, lo guardai e me ne scappai via, mi aveva tradita.
Mi aveva solo usata.
Andai da Sara, mi guardò e con gli occhi mi fece capire che non era colpa di sua.
Corsi via con gli occhi pieni di lacrime, arrivata nel mio bellissimo parco, mi sedetti a terra e mi abbandonai ai rumori che mi circondavano.

Era tardi ma nonostante questo non ero sola nel parco, mi alzai da terra e cercai una panchina.
Vidi Sara correre verso di me.
Sara:" Emma noi"
Emma:"no senti, è chiaro"
Sara:"non abbiamo fatto nulla,abbiamo solo passato una serata insieme,da amici"
Emma:"guarda come sei vestita, sei tutta elegante,inventa scuse più credibili la prossima volta"
Mi girai e le diedi le spalle per non farle vedere le mie lacrime traditrici che scendevano lungo le mie,ormai,calde guancie.
Sara:" ci siamo baciati ma niente di più"
Fu come prendere uno schiaffo in pieno volto, una gomitata in pancia, fu come una volta.
Avevo imparato ad attutire i colpi,ma cavolo,questo si che aveva fatto male.

Emma:"v..vi...sie..siete..baciati?"
Sara:"io ho baciato lui"
Emma:"perché non mi hai detto che ti piaceva?"
Sara:" avevo paura che ti saresti arrabbiata"
Emma:"ma di cosa?"
Sara:"non lo so"
Emma:"ti prego vattene"
Sara:"non posso lasciarti qui"
Emma:"ti prego" le sussurrai, non avevo forze,mi era caduto il mondo addosso.
Sara:" scusami"
Detto questo se ne andò...

Arrivò la mattina, avevo dormito sulla panchina fredda del parco.
Mi sentivo uno straccio,mi bruciavano gli occhi e mi sentivo vuota.
Matt:"Emma?"
Emma:"Matt"
Matt:"perché sei qui?"
Emma:"mi sono addormentata qui ieri"
Matt:" cosa è successo?"
Sì avvicinò a me e mi prese le mani tra le sue invitandomi tra le sue braccia.
Non ci pensai un secondo e mi buttai tra di esse.
Matt:"che ti ha fatto?"

Dopo avergli spiegato tutto i suoi occhi divennero rossi di rabbia.
Matt:"io lo uccido "
Emma:"no,lascia perdere,ha fatto la sua scelta"
Matt:"guarda come ti ha ridotta"
Emma:"lo so ma fa niente,ci parlo dopo a scuola...oddio la scuola"

Passai da casa mia,mi cambiai e con Matt corremmo verso scuola.
Avevamo gli occhi puntati su di noi,forse perché avevo un aspetto orribile o forse perché ci tenevamo per mano, ma a quel punto, poco importava.

Emma:"Marco"
Marco:" si?"
Sbianco' all'improvviso quando mi vide.
Emma:" ho capito che sei felice con Sara quindi sei libero di frequentarla, tieni l'anello"
Marco:"ma..."
Emma:"davvero se ti rende felice allora è okei"
Mi girai e con Matt me ne andai, Raggiunsi Alice con uno dei miei sorrisi falsi,lei però lo capì subito.
Alice:"cosa ti ha fatto?"
Emma:"mi ha tradito con Sara"
Alice:"sei arrabbiata?"
Emma:"no,sono solo distrutta"
Iniziai a piangere, avevo il cuore lacerato.

Entrai in classe e la professoressa si accorse che non stavo bene così mi mandò a casa.
Avevo 39 di febbre,la sera avevo preso freddo e ora stavo praticamente malissimo.

Feci finta di nulla e la giornata passò,come le tre successive.
Io rimanevo lì,a fissare fuori dalla finestra,con le cuffie nelle orecchie e una lacuna nel cuore.
Quella lacuna aveva un nome, era stato scritto con l'indelebile,era troppo tardi per cancellarlo.
Avrei dovuto scriverlo a matita.
Non provavo nessuna emozione, i miei occhi erano indifferenti così come il mio sguardo, era semplicemente, come si può dire,vuoto,ecco la parola,vuoto.

Era questo quello che provavo,il vuoto.

In quei giorni mi passarono a salutare tutti, ma l'unica persona che speravo passasse non l'avrebbe mai fatto.
Era solo una speranza evaporata.
Un desiderio fondato nell'acqua, dove tutto,prima o poi, affonda.

Dopo un paio di giorni tornai a scuola, Marco passava tutto il tempo con lei,non ero arrabbiata, con nessuno dei due, ero solo delusa dal fatto che non me ne avessero parlato ma che me l'avessero fatto alle spalle.

Ogni volta che lo cercavo con lo sguardo lei era sempre appiccicata al ragazzo che mi aveva rubato il cuore,l'aveva calpestato e l'aveva gettato nell'oceano, sarebbe stato impossibile ritrovarlo.

Cavolo,lui mi aveva salvata ora perché mi ha distrutta,sapevo di non essere tanto ma arrivare fino a questo punto...non può essere.
Questo è solo uno schifoso incubo.

Solo un brutto sogno.

Una realtà sbagliata.

La mia realtà sbagliata.

Mia? Si, mia.

Quella era la mia vita,ora che avrei fatto?
Sarei rimasta tutti i giorni a piangermi addosso? Lo avrei fatto davvero?

Non avrei voluto farlo,ma alla fine anche la persona più forte crolla.
Dopo un po, tutti ci distruggiamo.
A tutti viene spezzato il cuore almeno una volta...

Capita ti farlo apposta solo per il piacere di far soffrire gli altri come hai sofferto tu, perché le persone più stronze, sono quelle più ferite.
Sono quelle che vogliono fare i duri solo per non far vedere la loro persona, quello che sono realmente.

È davvero difficile, io lo capisco, ma tutti dovremmo fregarcene e vivere la nostra vita.

La cosa che non capisco è che con tutte le cose che mi ha detto non si è dispiaciuto,non ha nemmeno cercato di sistemare le cose,è andato con la prima ragazza che gli è saltata all'occhio.

Sono giunta ad una conclusione, non valgo nulla.
Questa è la verità, sono una ragazza da una botta e via.
Una facile.

Mi dispiace,io non sono così.

Caro Marco,aspettati una nuova me,non mi farò mettere i piedi in testa,mai più.

Eccolo qui, nel prossimo capitolo Emma subirà un totale cambiamento, alla fine però capirà che è sbagliato...
Grazie per ritagliarvi del tempo per leggere la mia storia.
Un bacioneee :)

Carlotta♡

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