capitolo 27

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Il mio telefono vibro'...

Lo presi in mano e lessi

Da Sara:" immagine...spero non ti dispiaccia vedere questo"

Lasciai caricare l'immagine e la guardai circa per due minuti.

Mi ripresi e lanciai il telefono contro il muro facendolo rimbalzare a terra.

Luca:" dio Emma, cos'è successo?"

Non gli risposi, Inziai semplicemente a piangere, veramente però...

Come poteva aver fatto questo ancora.

Perché le persone devono essere così cattive?

Luca:" Emma che hai?"
Emma:" non ho niente"

Si avvicinò al mio telefono e lo prese in mano.
Lesse l'ultimo messaggio e vide la foto.

Luca:"mi dispiace, lui non è così"
Emma:" non lo giustificare, se mi ha mandato la foto, lui lo sapeva"
Luca:" ma..."
Emma:" non dirmi che non si è neanche accorto che gli ha fatto la foto"
Luca:" io non so cosa dire"
Emma:" nemmeno io"

Non lo guardai in faccia nemmeno per un secondo,non volevo vedere ne sentire nessuno.
Volevo stare da sola.
Da sola con me stessa.

Luca si avvicinò e mi abbracciò stendendosi sul letto di fianco a me.

Dopo che mise un braccio intorno alle mie spalle mi girai verso di lui e mi addormentai.

Mi svegliati dopo un paio d'ore, lui era ancora sveglio.

Emma:" sei stato qui tutto questo tempo?"
Luca:" ah-ha" disse arrossendo leggermente
Emma:" perché lo hai fatto? Per me poi"
Luca:" perché per me sei come una sorella ormai, se ti vedo soffrire non ci rimango proprio contento, capisci? Soprattutto se centra un mio amico"
Emma:" oh...grazie di tutto"
Luca:" dai basta, sta tranquilla, si sistemera' tutto,ne sono sicuro"

'Io no' pensai...non lo dissi ma era una convinzione.

Decisi un ogni caso di risponderle

Da Emma:" mi dispiace,ma se pensi che una foto possa distruggermi allora ti sbagli, ritenta"

Non era per niente vero quello che avevo scritto.

Una foto può distruggerti, questa era in poche parole la mia vita.

Finalmente è arrivato il giorno del concerto...sono TROPPO agitata...sono solamente le sei e già all'idea di incontrare i miei idoli sono troppo felice.

Inziai a prepararmi di tutta fretta e alle sette ero già diretta verso casa di Matt, ero sicura,quasi,che fosse già sveglio perché gli avevo detto che mi sarei fatta trovare da lui alle sette.

Dopo essere arrivata bussai, come immaginavo era già sveglio e mi aspettava già pronto...
Uscì e mi saluto' con un bacio all'angolo della bocca che mi fece rabbrividire solo perché in quel periodo non avevo ricevuto affetto da quasi nessuno...

Salii in macchina con lui dietro di me e mia mamma ci portò a Milano dato che vivevamo in un paese li vicino...

Appena arrivati avevo le mani sudatissime..Matt mi mise un braccio intorno alle spalle e insieme ci dirigemmo verso l'entrata...

Non c'era ancora nessuno, erano appena le sette, forse era troppo presto,ma ormai quello che era fatto era fatto.

C'era una guardia del corpo che appena ci vide metterci in fila ci sorrise.

Ci sedemmo a terra dato che era presto e anche perché non avrei mai sopportato di stare in piedi fino alle sette la sera.
Quando dico mai,dico mai.

I'm fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora