Capitolo 5

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[Harry's POV]

"Gem, sono a casa!" urlo non appena entro, gettando la mia borsa sul tavolo della sala da pranzo per poi andare in cucina, da dove sento arrivare odore di dolce proveniente dal forno e rumore di acqua che scorre nel lavandino.

"Oh ciao, Haz! Ho appena finito di cucinare dei muffin, saranno pronti a breve. Com'è andata a scuola?" chiede mia sorella, chiudendo l'acqua e spruzzando nel lavandino il sapone per i piatti. Io scrollo semplicemente le spalle e lei sospira. "Ti sei rifiutato ancora di parlare con qualcuno?"

Alzo gli occhi al cielo. "Dani è l'unica con cui vale la pena parlare!"

"Beh, so che voi due vi conoscete piuttosto bene, ma l'insegnante di danza non dovrebbe essere la tua unica amica. Solo perché è mia-"

"Non è vero! El è mia amica!" le rispondo e lei si sfrega il ponte del naso.

"Correzione, Harold, loro sono le MIE amiche. Danielle e Eleanor sono insegnanti della tua scuola, hanno del lavoro da fare, e anche se non l'avessero sono sicura non apprezzino il fatto che tu ti intrufoli nei loro unici momenti che hanno per stare da sole."

"Ma-"

"Niente ma!" insiste. "Voglio che ti trovi un amico tuo prima del diploma. E voglio incontrarlo."

Sospiro, ripensando mentalmente a tutte le persone della mia scuola. O si erano tutti arresi con me molto tempo fa o erano sexy da morire e non sarei stato capace di stargli vicino senza saltare loro addosso... specialmente a quello nuovo.

"Ci proverò, Gem, okay?"

"Bene." annuisce con approvazione. "Ora, penso mamma chiamerà sta sera, quindi assicurati di esserci."

"Non è che abbia di meglio da fare." Borbotto, prima di voltarmi e percorrere il nostro piccolo appartamento fino alla mai camera, per poi crollare sul letto.

Ma perché devo farmi degli amici? Ho Dan e El, non mi interessa di quello che dice Gem. So che a loro non da fastidio che io passi il tempo con loro, gliel'ho chiesto innumerevoli volte! E poi ogni volta che non mi presento a scuola mi mandano un messaggio chiedendomi dove sono perché sono preoccupate per me o robe del genere. Non ho bisogno di nessun altro.


[Louis' POV]

"LIAM! Pago io!" gli dico fermamente, allungando la mano per raggiungere la macchinetta del bancomat.

"NO!" urla, passandomi avanti. La cassiera mi lancia un'occhiata circospetta e io apro la bocca per scusarmi, quando mio cugino lo prende come momento buono per passare la sua carta.

"Dannazione, Liam!" lui ride semplicemente e io metto il broncio. "Non è stato carino!"

"Sì invece." Risponde e io incrocio le braccia al petto, sbuffando.

"Beh, puoi dire quello che vuoi, ma per i vestiti di danza pago io." Insisto e lui sospira.

"Bene, ma poi ci lascerai pagare tutto il resto!"

Scuoto la testa ma borbotto un 'bene', sapendo che è il meglio che posso fare per ora. "Allora, sai niente di Zayn?"

Scuote la testa. "Non proprio. So le cose che sanno tutti, ma non siamo veramente amici."

Annuisco. "Beh, cos'è che tutti sanno? Se passerò il tempo con lui voglio del materiale con cui stuzzicarlo."

Liam si ferma e pensa per un attimo. "Che io sappia, non c'è niente di davvero brutto. Come probabilmente ti sarà già stato detto, è apertamente gay, anche se fino all'anno scorso si frequentava con Ashleigh." Alzo un sopracciglio, ma lui scrolla solamente le spalle. "Guarda, non so neanch'io. È uscito allo scoperto molto prima che lo conoscessi, ma un giorno è semplicemente arrivato a scuola, ha camminato verso il suo armadietto e l'ha baciata. A quanto pare lei è un'eccezione. Sono stati insieme per circa un anno, per poi decidere che funzionavano meglio da amici."

Annuisco. "Credo di poterlo capire. Sebbene non sia interessato alle ragazze so dire quando sono carine, e Ashleigh è splendida."

"Puoi ben dirlo." Annuisce entusiasticamente e io alzo gli occhi al cielo.

"Hai una cotta per caso? Non sarei sorpreso, sai, dal momento che devi dimenticarti di Danielle e tutto il resto."

Alza la testa di scatto. "Danielle? Intendi Miss Peazer? Perché la chiami per nome, sono sicuro che non le faccia piacere..."

Scuoto la testa. "No, a lei va bene. Tutti i suoi studenti la chiamano così, ma solo all'interno della classe, dal momento che sta nella politica della scuola che venga chiamata Miss Peazer o qualcosa del genere."

Un sorriso si fa strada incontrollato sul suo volto. "Forse dovrei cambiare e fare danza allora." Ammicca e alzo ancora una volta gli occhi al cielo.

"Non mi hai sentito? È LESBICA. Perché non ci provi con Ashleigh?"

Sospira. "Miss Peazer non è lesbica."

"Vuoi che ti spieghi tutte le ragioni che me lo fanno pensare? Perché posso diventare come Sherlock."

"Spiega allora."

Sproloquio su tutte le cose che ho scoperto e più vado avanti più i suoi occhi si spalancano. Arrivo infine alla parte del messaggio sulla foto e lui alza le mani per fermarmi.

"Woah, woah, WOAH!" mi interrompe. "Eleanor?" annuisco e lui comincia a fare avanti e indietro per il negozio. Alzo gli occhi al cielo e mi dirigo verso lo scaffale su cui sono esposti i pantaloni neri. Improvvisamente cammina verso di me e mi afferra per le spalle. "Ha gli occhi marroni?"

"Chi?"

"Eleanor!"

Sbatto con forza le palpebre e lo guardo sorpreso. "Non... non lo so. Stava ballando. Era difficile fare-"

Mi interrompe allontanandosi e io mi acciglio, ma afferro due paia di pantaloni della mia taglia e me li appoggio sul braccio. Di colpo il telefono di Liam è davanti alla mia faccia e la foto di una ragazza familiare è sullo schermo. "È lei?" chiede frettolosamente e gli prendo il cellulare di mano per esaminare l'immagine. Dopo qualche momento annuisco e lo afferra nuovamente con forza. "CAZZO!"

Gli lancio il mio sguardo da 'ma che cazzo', per poi camminare verso le magliette e afferrarne quattro. Mi avvicino alla cassa e poggio nuovamente gli indumenti. La ragazza li fa passare sul nastro e io tiro fuori la carta, ma Liam si spinge davanti a me, e prima che io possa fare qualcosa, paga. "LIAM MA CHE CAZ-"

"Louis, abbiamo problemi maggiori!" ringhia, afferrando la borsa nella quale la ragazza aveva infilato i vestiti ed uscendo come una furia dal negozio. Che cosa è appena successo?

Seguo mio cugino fuori dal negozio, fino alla macchina, dove lo trovo seduto nel posto passeggeri fumante di rabbia. Entro nel veicolo e lo guardo. "Ne vuoi parlare?" chiedo, ma lui scuote semplicemente la tesa, voltandosi per fissare fuori dalla finestra. Sospiro, allacciando la cintura e accendendo il motore. Metto la retro e tolgo il freno a mano, prima di uscire dal parcheggio. Traccio mentalmente la strada per tornare a casa di Liam, per poi voltare nella via giusta, ed è allora che sento una bellissima voce risuonare da una finestra.

'Don't let me go,
Don't let me go,
Don't let me go,
'Cause I'm tired of feeling alone..."


#PrayforParis e per tutti i paesi colpiti da attentati.


Hold On To Me (Larry Stylinson AU boyxboy // Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora