Capitolo 9

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Capitolo 9: padroni e poteri della Morte

Oliver la stava fissando seduto sul letto. -Ehm...- fece Lyn distogliendo lo sguardo. -Cosa?- chiese Oliver. Madama Chpis aveva insistito affinché Lyn rimanesse in Infermeria almeno per un'ora. -Smettila di fissarmi!- esclamò la giovane Malfoy coprendosi il viso con una mano. -Non ti sto fissando!- replicò Oliver. -Ah no? Allora devo dedurre che i tuoi occhi casualmente stanno fissando la mia faccia?- chiese Lyn. Si sentiva nervosa, era strano essere di nuovo nella stessa stanza da sola con Oliver. -Esatto- fece l'altro. -Smettila!- esclamò Lyn e gli lanciò un cuscino. Oliver cadde da letto di schiena e non si rialzò. -Olly?- lo chiamò Lyn. Lui non rispose. -Oliver!- esclamò la ragazza e si precipitò a vedere. Era svenuto ancora. -Buh!- fece il portiere aprendo gli occhi. Lyn cadde all'indietro e iniziò a vedere tutto nero.

Sirius Black era sdraiato a erra, occhi chiusi. Dawn correva verso di lui chiamando il suo nome. Non avevano più l'età di Lyn, erano più grandi, avranno avuto sì e no diciannove anni. -Sirius! Sirius!- lo chiamava Dawn. Lui non rispondeva, rimaneva immobile. -Sirius!- chiamò ancora Dawn. La ragazza si sedette di fretta accanto al ragazzo. Gli sfiorò il viso e lui aprì gli occhi urlando:-Buh- Dawn si ritrovò sdraiata a terra, l'erba del prato che le pizzicava il viso e Sirius sopra di lei. -Paura?- chiese lui. -Idiota- rispose lei con un filo di voce.

Lyn iniziò a vedere spezzoni di futuro e passato. Arrivò a un anello d'argento con incisi dei motivi a farfalla. -Sposami- disse una voce familiare, ma che lei non seppe riconoscere. -Lyn- la voce di Oliver arrivava come un sussurro impercettibile. -Olly- sentì Lyn. Era la sua voce che diceva quel nome, ma lei non aveva parlato.

Lyn aprì gli occhi di scatto. Era tra le braccia di Oliver, che la stringeva e la guardava preoccupato. -Se lo fai ancora ti uccido!- esclamò il ragazzo buttando fuori l'aria. -Non lo faccio di mia volontà...- si giustificò Lyn. Le visioni le arrivavano sempre più spesso e sempre più intense e lunghe. Significava qualcosa, lei lo sapeva.

Erano passate due settimane da quando lei e Oliver erano usciti dall'Infermeria. Lyn aveva passato quelle due settimane a pensare alle sue visioni e stava impazzendo per cercare di capire perchè le avesse e che significato avessero. Voleva parlarne con sua madre, ma sapeva che, prima di arrivare a Narcissa, la lettera sarebbe passata tra le mani di Lucius. Era sempre così, il signor Malfoy credeva di avere il diritto di invadere la privacy della moglie e della figlia. Riguardo alle sue visioni, Lyn aveva pensato di parlarne con il professor Silente, ma questi era occupato con un'urgenza del Ministero della Magia che aveva messo allerta tutto il collegio docenti. Di parlarne con i fratelli Weasley Lyn non se la sentiva, anche perchè Percy non le parlava quasi più da quando lei era uscita dall'Infermeria e i gemelli ne sapevano quanto lei su quelle visioni. L'ultima alternativa era la biblioteca, ma come fare a cercare le risposte nei libri? Lyn dubitava fortemente che ci fosse una sezione o un libro che parlava delle visioni di una ragazzina di dieci anni circa un assassino rinchiuso ad Azkaban e una donna di cui nessuno sa niente.

-Lyn- disse Fred, che era seduto accanto a lei a tavola. -Dimmi- disse lei alzando la testa dal piatto. -Sei distratta! Almeno sai di che stiamo parlando?- la rimproverò per finta George. -Scusi professor Weasley, ma non ho capito la spiegazione!- rispose Lyn facendo la voce da alunna innocente. Si sentì il verso dei gufi che stavano portando la posta agli alunni. Un gufo bianco e nero si precipitò verso Lyn e le fece cadere in mano una lettera. -Chi è Lyn?- chiese Fred. -Impiccione!- lo rimproverò Angelina. Lyn guardò il mittente sul retro della busta, ma non c'era scritto nulla.

"Lyn, tesoro, so che stai cercando di capire cosa ti sta succedendo in questo momento, il perchè delle tue visioni e tutto il resto. Ora io non posso dirti nulla, non posso spiegarti, ma posso consigliarti cosa fare. Va in biblioteca e cerca Doni della Morte. Prendi il libro rilegato in verde, lì ci sono tutte le risposte. Non posso trattenermi oltre, ma sappi che ti amo.

S.B."

Lyn rimise la lettera nella busta. -Allora, chi è?- chiese ancora Fred. -Ma sei proprio incorreggibile!- lo riprese Michelle. Fred alzò le spalle e sorrise. Lyn trovò quel sorriso molto bello, solare e contagioso. Le piaceva vedere Fred sorridere.

Era giunta la sera e Lyn era in camera da sola. Aveva preso dalla biblioteca della scuola il libro che le era stato indicato nella lettera e aveva iniziato a leggerlo.

"I Padroni della Morte sono coloro che posseggono i tre Doni della Morte. I Padroni hanno determinate caratteristiche che li distinguono dai maghi normali, sono più potenti. I due poteri dovuti alla condizione di Padrone della Morte sono:

la capacità di parlare ai morti e poter sentire le loro voci in qualunque momento

visioni di passato, presente e futuro"

LYn chiuse di scatto il libro. Finalmente aveva capito da dove venissero le sue visioni, ma rimaneva un problema: lei non era un Padrone della Morte, non aveva il Mantello dell'Invisibilità, la Pietra della Resurrezione o la Bacchetta di Sambuco. Non aveva nemmeno la capacità di parlare con i morti.

"Se un genitore è Padrone della Morte, anche solo di discendenza, trasmette i poteri al figlio. Nel caso i figli sono due (obbligatoriamente gemelli) uno eredita le visioni, l'altro la capacità di parlare ai morti."

Lyn era sempre più confusa. I suoi genitori non erano Padroni della Morte e non aveva nemmeno un gemello o una gemella. Aveva un fratellino piccolo, ma Draco di certo non sapeva parlare con i morti, quello era poco ma sicuro. Un'altra domanda si unì a quelle che già affollavano la mente di Lyn: chi era S.B. e perchè sapeva delle sue visioni? Ma, cosa più importante, perchè le continuava a scrivedere delle lettere di cui Lyn non era in grado di capire il senso e che la mandavano ancora più in confusione?


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