Capitolo 18

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Capitolo 18: Dawn Mitchell

-Ultimamente sei strana- mi disse Angelina. Eravamo in camera nostra, io ero seduta a gambe incrociate sul letto e guardavo l'ultima lettera di Sirius, recapitatami quella mattina, mentre Angelina era in bagno ad asciugarsi i capelli. -Lo so, è che...diciamo che è un problema di famiglia- dissi io. Non avevo ancora letto la lettera, non ero pronta a leggere le parole di mio padre, non ancora. -Deve essere difficile essere Grifondoro quando la tua famiglia è Serpeverde da generazioni.- commentò lei, uscendo dal bagno. -In realtà ci sono alcune eccezioni...- commentai io -Sì, ma devi ammettere che l'eccezione è Sirius Black, che comunque era alleato di Tu-Sai-Chi. Insomma, gli ha venduto i Potter e...- -La so la storia, ma grazie lo stesso- commentai acidamente io. Angelina si sedette sul bordo del suo letto. -Scusa, non deve essere un argomento piacevole- commentò. -Non sai quanto odio questa storia.- dissi, girando la lettera tra le mani. -Non l'hai ancora letta?- mi chiese e io scossi la testa. -Sai chi la manda?- -Mio padre- le risposi e, per la prima volta, quella parola non mi diede fastidio. -Allora dovresti leggerla. Potrebbe essere successo qualcosa- Io annuii poco convinta. -Ho bisogno di farmi un giro- dissi e feci per uscire -Lyn- mi chiamò lei -Che c'è?- le chiesi. -Se mai dovesse succedere qualcosa, a me puoi dirlo, sono la tua migliore amica- disse lei. Sorrisi. Migliore amica. Non avevo più una migliore amica dall'anno prima. Forse non l'avevo mai avuta. Era bello sapere che potevo contare su qualcuno che ci sarebbe sempre stato. -È che...- dissi mordicchiandomi le labbra -non è una situazione facile la mia. Quando ne avrò capito di più, quando avrò somatizzato, sarai la prima con la quale parlerò.- Lei sorrise. -A dopo- mi disse -A dopo- le risposi e uscii.

Faceva fresco, l'aria annunciava l'arrivo dell'inverno. -Non dovresti andare in giro per il castello a quest'ora. Il coprifuoco è già passato- disse una voce gentile alle mie spalle. -Professor Silente- dissi io, arrossendo. -All tua età anche io ero un po' ribelle. Le regole non mi piacevano e io non piacevo a loro.- Sorrisi. -Non volevo venir meno alle regole professore, solo che avevo bisogno di un po' d'aria.- dissi io, visibilmente imbarazzata. -Di aria...e di silenzio per pensare- commentò lui e io annuii. -Allora ti lascio ai tuoi pensieri, mia cara, ma dovresti tornare nel dormitorio.- Detto questo, si incamminò verso il suo ufficio. -Aspetti- lo chiamai, voltandomi di scatto. Lui si voltò con un sorriso sulle labbra. -Posso aiutarti?- mi chiese congiungendo le mani in grembo. Fu allora che la visione mi colpì. Vidi tutto nero e volai nel passato.

-Corri James- sussurrò mio padre da giovane mentre correva per i corridoi. -Arrivo. Vediamo di non farci beccare!- esclamò James, il ragazzo con gli occhiali e i capelli neri. -Chi vuoi che ci sia qua intorno?- chiese Sirius. -La professoressa McGranitt è sempre ovunque. Altro che gatto, quella è un fantasma!- esclamò l'altro. -A proposito di fantasmi, attento a Pix, quello sì che sarebbe un incontro spiacevole!- commentò mio padre. Svoltarono un angolo e andarono entrambi a sbattere contro...il professor Silente! -Posso aiutarvi ragazzi?- chiese il preside congiungendo le mani come aveva fatto con me. Loro balbettarono qualche scusa e scapparono. -Tuo padre è sempre stato un piccolo imbroglione- commentò il professor Silente.

Scattai a sedere. -Lei...lei mi ha parlato nella...nella mia...- esclamai, indicando il professor Silente. Lui sorrise tranquillo e mi diede una mano ad alzarmi. -Tua madre aveva un dono incredibile, unico. A quanto pare lo ha passato a te. Ma sta attenta, Lyn, questo è un potere incredibilmente pericoloso. Conoscere il futuro può essere un'arma, ma anche una maledizione.- commentò il professore. -Lei come lo sa?- chiesi sorpresa. -Sono sempre stato in contatto con tua madre, lei sapeva gestire il suo potere già prima di venire ad Hogwarts. Quando aveva la tua età riusciva a vedere la tua vita e, quando divenne più grande mi chiese di guidarti, di starti accanto, di vegliare su di te quando tu avresti iniziato il tuo secondo anno, perché allora tu avresti scoperto chi eri.- Lo ascoltai con gli occhi aperti, sbarrati e colmi di sorpresa. -Quindi lei sa...?- gli chiesi. Tremavo tutta, ma non per il freddo. -Sì, io so che tu sei una Black- disse lui con gentilezza. -Ora...dovrò finire sotto gli sguardi del Ministero perché sono la figlia di un carcerato?- chiesi preoccupata e lui rise. -Sirius Black non ha colpe, è stato incarcerato ingiustamente. E io non ho intenzione di dire a nessuno chi sei. Quello spetta solo a te.- disse lui. -Prima della visione, volevi chiedermi qualcosa. Di che si tratta?- Dondolai un po' sui piedi e mi morsi un labbro. -Volevo sapere qualcosa su mia madre. Ho sempre visioni di mio padre, ma di lei mai niente. Vorrei sapere chi era, nel senso, come persona.- dissi timidamente e arrossii. -Capisco. Tua madre era una maga di grande talento, nonostante per molti fosse un'esagerazione, considerato che era una Nata Babbana. Al quarto anno divenne prefetto e al settimo Caposcuola. Era una ragazza dolce e gentile, si preoccupava sempre degli altri ed era un'ottima giocatrice di Quidditch. Tu le somigli tanto. Era molto amica di Lily Evans e aveva pessimi rapporti con Lucius Malfoy, nonostante fosse sempre gentile con la sua ragazza, Narcissa Black. Uno dei primi ricordi che ho di lei è alla sua prima lezione di trasfigurazione, quando si rifiutò di trasformare un topo in un soprammobile, sostenendo che non era etico. Era davvero una ragazza speciale. Il suo matrimonio, poi, pieno di vita, piante, animali e amici. Riusciva a tirare fuori il meglio da chiunque.- Il professore si tolse gli occhiali e si asciugò una lacrima con l'indice. -Beh, credo sia ora che tu vada a letto- Si incamminò verso il suo ufficio. -Un ultima cosa, Lyn, se ti serve un consiglio, la mi porta è sempre aperta.- disse e se ne andò. Sorrisi e tornai in camera. Angelina dormiva e Michelle anche, divisa da Quidditch ancora addosso. Mi sedetti sul letto, presi bacchetta e lettera e iniziai a leggere alla luce della bacchetta.
"Mia cara Lyn, finalmente sai la verità. Finalmente sai chi sono e chi sei tu. Non sai quanto mi renda felice sapere che tu sai. Farò l'impossibile perché tu possa incontrarmi. Ora tocca a tua sorella scoprire la verità. Restale accanto e, soprattutto, non dire a nessuno chi sei e non far capire ai Malfoy che tu sai, potrebbero ucciderti. Lucius Malfoy è un uomo viscido e disgustoso, un codardo. Non fidarti nemmeno di Piton, lui sta ancora dalla parte di Voldemort, non farti ingannare. Silente, fidati di lui e della McGranitt, saranno i tuoi più grandi alleati. I Weasly, tieniteli vicini, ma non devono sapere chi sei, non ancora. Weasley grande, di lui non fidarti, non dirgli chi sei, perché lui tradirà la sua famiglia, preferendo il Ministero. Ora devo andare, ma ti scriverò. Ti voglio bene bambina mia.
Sempre tuo, papà"
Una lacrima mi rigò il viso. Presi un foglio di carta e scrissi:"Fa che succeda presto papà", poi nascosi la lettera sotto il materasso, sapendo che quella lettera non sarebbe mai arrivata a mio padre. Mio padre, Sirius Black. Il pensiero mi fece sorridere.

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