Capitolo 20

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Capitolo 20: l'ultimo pezzo

Lyn si sentiva completamente svuotata. Passava le giornate a guardare il cielo dalla finestra di camera sua, evitando ogni contatto col resto del mondo. A lezione era schiva, poco concentrata su ciò che i professori dicevano. I suoi amici erano molto preoccupati per lei, soprattutto Fred, che non aveva detto a nessuno della crisi che aveva avuto l'amica quel fatidico pomeriggio. Si era limitato a dire che aveva trovato Lyn in uno dei suoi momenti di crisi e che l'aveva riportata in camera. Oliver non si fece più vedere, lo si scorgeva solo di sfuggita nei corridoi o agli allenamenti di Quidditch, dove era schivo e assumeva un atteggiamento severo e quasi rabbioso. Gli amici di Lyn sospettavano che lui centrasse qualcosa con lo strano comportamento dell'amica e lo trattavano come se avesse ucciso una persona, soprattutto Fred. La giovane Malfoy rifiutava di narrare cosa fosse avvenuto quel giorno al campo, ma era chiaro che la conversazione avuta con il capitano della squadra di Quidditch di Grifondoro nob era andata come tutti avevano immaginato. Michelle e Angelina si sentivano molto in colpa, perché erano convinte che le loro parole avessero riempito Lyn di speranze che poi l'avevano distrutta con quella frase, "Esci dalla mia vita", che rimbombava ancora nella testa della giovane, che continuava a rivedere nel sonno quella visione del futuro. Non riusciva a collegare quanto aveva visto con quanto le aveva detto Oliver. Da quel piccolo frammento di futuro si capiva che lui le voleva bene e che fossero ancora amici. Non era la prima visione del futuro che aveva in cui si presentava anche Oliver e tutte le volte sembravano andare così d'accordo. Da come i due apparivano le scene dovevano svolgersi parecchio in là con gli anni, forse tre o quattro. Lyn sperava che quel futuro arrivasse in fretta.

Suo padre, Sirius, si era fatto silenzioso, infatti le aveva mandato una lettera semplice in cui diceva solo:
"In bocca al lupo per gli esami, sono fiero di te, continua a sorridere, presto si risolverà tutto,
S.B."
Lyn si chiedeva come sapesse l'evolversi della sua vita. Forse era un veggente come lei, anche se ne dubitava. Decise di accantonare il discorso Oliver per seguire i consigli del padre e di concentrarsi sugli esami imminenti. Ultimamente le sue visioni si erano fatte più frequenti e la colpivano in qualsiasi circostanza. I suoi amici si stavano preoccupando, soprattutto perchè non erano a conoscenza delle sue capacità. L'unica che sembrava la meno preoccupata era Michelle, anche se comunque al termine di ogni visione sul suo viso si dipingeva una scura e indecifrabile espressione, come di preoccupazione.

-Lyn!- urlava Fred, mentre la sua voce si faceva sempre più vicina. La ragazza riaprì gli occhi. Era nella Sala Comune e, a giudicare dalla luce, doveva essere ora di cena. Nella stanza c'erano solo i gemelli e Angelina. Fred teneva Lyn fra le braccia, stringendola a sè con fare protettivo e preoccupato. La mano del ragazzo era sulla guancia di lei, che stava uscendo dalla trance della visione. Aveva visto sè stessa in una casa abbandonata con Sirius, il professor Piton, un tizio alto e trasandato e tre ragazzini, uno coi capelli neri, uno dai capelli rossi e una ragazza con un groviglio castano in testa. Piton aveva in mano la bacchetta e aveva un'espressione quasi di godimento selvaggio nel puntarla contro il petto di Black. Lyn si era vista frapporsi fra il professore e il padre, sfoderando la bacchetta già vibrante pronta per un incantesimo. Poi era stata strappata alla visione nel momento in cui nella stanza stava per entrare un'altra persona. Fred l'aveva schiaffeggiata delicatamente per riportarla alla realtà e questo aveva creato interferenze con il futuro. Una fitta lancinante le trafisse la testa mentre Fred e gli altri la abbracciavano, sollevati nel vedere che l'amica stava bene. -Andiamo da Madama Chips, queste crisi non vanno bene- disse George, separandosi dall'abbraccio e cercando di alzare Lyn. -Non è necessario, Lyn non sta male, vero?- disse una voce lenta e dolce che fu subito associata al viso di Silente. Infatti il preside era appena entrato nella Sala Comune, seguito da Michelle, Lee e la professoressa McGranitt. -Che cosa hai visto?- chiese la professoressa con un certo timore nella voce. -Niente di speciale, solo mio padre in una casa diroccata- rispose Lyn, mettendosi a sedere su una poltrona. -In che senso visto? Di che parlate?- chiese Fred, sempre più preoccupato. -Con calma, signor Weasley- rispose la McGranitt, che sembrava essere preoccupata. -Lyn, hai visto il signor Malfoy nella visione?- chiese Silente. Lyn si guardò intorno e si chiuse nelle spalle, cercando di farsi piccola sulla poltrona. -No- rispose timidamente -Ma hai detto di aver visto tuo padre- replicò Michelle, che non sembrava curarsi troppo del fatto che Silente avesse usato l'espressione "visione". -Calma! Ogni cosa a suo tempo. Lyn, credo che i tuoi amici vogliano sapere cosa causi i tuoi continui attacchi. Gli altri segreti saranno svelati non appena ti sentirai di parlarne.- disse il preside con la sua solita voce calma e calda. Lyn si chiuse ancora di più nelle spalle. Lee le prese la mano e gliela strinse con vigore, come a volerle dire "sono qui e ci rimango". La giovane strega guardò il preside, che le sorrideva incitandola a parlare. La professoressa sorrideva anche lei con fare materno e protettivo. -Albus, credo che forse spetti a lei decidere quando...- -No, è giusto mettere tutti al corrente di tutto- la interruppe Lyn, sospirando. I suoi amici si stavano preoccupando per lei, che non aveva nulla se non un cuore spezzato e tanti segreti da nascondere. -Io- iniziò, ma non riuscì a continuare. Lee, che fino a quel momento era rimasto in piedi, si sedette sul bracciolo della sedia e le strinse la mano con più vigore, così come fece Fred, mentre gli altri le sorrisero incoraggiandola a continuare. -Io sono una veggente. Posso vedere sia il passato che il futuro ed è questo che mi fa cadere in trance. Non ve l'ho detto perché...beh, non lo so di preciso, forse avevo paura che scopriste perchè ho queste capacità e che quindi non volevate avere nulla a che fare con me.- -Lyn!- esclamò Angelina indignata -Noi saremo tuoi amici indipendentemente da qualunque cosa accada!- -Dubito che riconfermerai questa affermazione quando scoprirai il resto della storia- sospirò Lyn. -Questi poteri sono legati al fatto che mia madre, che era una Padrona della Morte ed è stata uccisa dai MangiaMorte del Signore Oscuro. Mio padre sopravvisse all'attacco, ma fu catturato. Beh, immagino che tutti voi conosciate la sua storia. Mio padre è...Sirius Black.- Tutti trattennero il respiro. C'era chi aveva un'espressione incredula, chi sperava fosse solo uno scherzo e chi, ovvero Michelle, aveva un'espressione indecifrabile dipinta sul volto. -E come sei finita con i Malfoy?- chiese Fred, cercando di accantonare la sorpresa e di mantenere un certo contegno. -Questo particolare mi sfugge. Ovviamente, loro non sanno che io ho scoperto le mie vere origini. In realtà, sulla mia vera famiglia so molto poco, più che altro sono informazioni che ricavo dalle mie visioni. So che ho una sorella gemella, o meglio, così attestano i libri inerenti ai Doni della Morte. Ma non so quanto quest'affermazione sia veritiera.- Tutti tacquero, poi George si alzò dalla poltrona e iniziò a ridere. -E tu non ci hai detto questo solo perchè avevi paura del nostro giudizio? Lyn, se noi ci basassimo solo sulle origini di un mago, credi che saremmo stati tuoi amici? Insomma, i Malfoy sono forse la peggior famiglia di maghi del mondo! Se abbiamo deciso di frequentarti allora, non puoi avere paura che ti voltiamo le spalle. Sarai sempre la nostra migliore amica!- disse. Lyn sentì le lacrime bagnarle le guance. Si abbracciarono tutti, tutti tranne Michelle, che si stava dirigendo alla porta. -Michelle...- la chiamò George, senza nascondere la delusione nella voce. -Sirius Black è soltanto un assassino. Tra i babbani che ha ucciso dopo aver venduto i Potter c'era anche mio zio. Non posso accettare di avere alcun legame con lui.- detto ciò, Michelle se ne andò, lasciando Lyn con un senso di vuoto nello stomaco. 

Intanto, ad Azkaban, il corpo addormentato di Sirius Black iniziò ad agitarsi fino a quando l'uomo non aprì gli occhi e sussurrò:-Lui è tornato. Lyn, Michelle, Harry, state attenti figli miei.-


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Ebbene, questo era l'ultimo capitolo del libro, spero vi sia piaciuto. Presto giungerà il sequel, Le figlie di Sirius Black. Pubblicherò l'annuncio di pubblicazione qui, quindi non archiviate la storia.

Saluti magici e alla prossima avventura di Lyn!

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