Capitolo 11

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Capitolo 11: bugie e sospetti

Una volta iniziato il viaggio per Villa Malfoy, Narcissa fissò la figlia per un po'. -Che cos'hai?- chiese la donna. -Nulla, perchè dovrei avere qualcosa?- chiese Lyn un po' troppo nervosamente. -Che cos'hai?- ripetè la donna sorridendo. -Ecco, te lo dico se prometti di mantenere il segreto e di non dirlo a papà!- esclamò Lyn mettendosi sulla difensiva. -Va bene, lo giuro. Ora dimmi che hai- disse Narcissa. -Io...- sussurrò la ragazzina. -Andiamo Lyn, non sarà poi così grave, no?- la incoraggiò la madre. -Io...non sono Serpeverde!- disse tutto d'un fiato la ragazza. 

Narcissa posò entrambe le mani sul cuore come se le avessero dato una coltellata. -Mamma...- sussurrò Lyn. L'angoscia le salì fino al petto, si sentiva il cuore battere forte e la gola stringersi come se volesse soffocarla. -E...- sussurrò Narcissa, come se parlando stesse facendo una grande fatica. -E in che Casa sei stata smistata?- chiese la donna. Lyn abbassò la testa. Era complicato dire la verità. -Griffondoro- sussurrò Lyn così piano che sperò che la madre non l'avesse sentita. Ma Narcissa l'aveva sentita, si capiva da come scuoteva la testa. -Lo sapevo! Lo sapevo che tu non potevi essere davvero una Serpeverde. Proprio come Sirius, tu sei identica a lui. Oh Lyn, se Lucius dovesse venirlo a sapere...-  La signora Malfoy aveva alzato le mani al cielo e parlava con voce sconsolata. -Glielo dirai?- chiese Lyn preoccupata. Dirlo a sua madre era stato difficile, ma Narcissa le aveva sempre voluto bene e non le avrebbe mai fatto nulla di male. Ma Lucius Malfoy sì, avrebbe potuto rinchiudere Lyn nei sotterranei e lasciarla morire di fame, lasciarla svanire piuttosto che accettare il fatto che sua figlia non era Serpeverde, ma apparteneva alla Casa che i Malfoy odiavano di più. -Non dirò nulla a Lucius, ma lui ti chiederà di mostrargli la divisa e continuerà a perseguitarti, dovrai parlargli della squadra di Quidditch di Serpeverde, la Sala Comune, di Piton, vorrà sapere tutto. Potresti anche mentirgli sulla Sala e su tutto il resto, ma quando ti chiederà la divisa...- fece Narcissa preoccupata. -La divisa ce l'ho. Nebula ne ha due, una me l'ha prestata.- disse Lyn. -E la divisa da Quidditch? Nebula non è nella squadra, tu sì!- esclamò Narcissa. -Durante l'ultima partita si è rovinata a causa del tempo. Stavamo giocando sotto l'acqua e io sono caduta quando sono stata colpita da un Bolide impazzito.- si inventò Lyn. -Può reggere. Ma quando vedrà le divise di Griffondoro, quella scolastica e quella da Quidditch?- chiese ancora Narcissa. -le ho date a Michelle Tonks, ma le tiene un custodia fino al ritorno dalle vacanze.- rispose la ragazzina. -Bene, forse la bugia può reggere. Allora, cosa sai della Sala Comune dei Serpeverde?- -Che è nei sotterranei della scuola e che da una vetrata si può vedere un calamaro gigante.- disse Lyn cercando di ricordare quello che le aveva detto Nebula circa la Sala Comune dei Serpeverde. -E su Piton?- chiese ancora Narcissa. -Insegna pozioni, odia i Griffondoro, venera i Serpeverde ed è un mezzosangue.- rispose ancora Lyn. -E tu come lo sai che Piton è Mezzosangue?- chiese Narcissa sbalordita. Lyn alzò le spalle. -Lo so e basta- rispose la ragazzina. Lo sapeva grazie alle sue visioni. Una volta era andata a sbattere contro il professore di pozioni e aveva avuto una visione dove lo chiamavano Mezzosangue. Ma delle sue visioni, Lyn non ne voleva parlare alla madre, che era già abbastanza preoccupata per la storia della bugia. Lucius Malfoy non era certo la persona più sveglia del mondo, o la più intelligente, ma, quando guardava i figli negli occhi, riusciva a cavar loro la verità, sempre, in ogni circostanza. Era quasi impossibile tenergli qualcosa nascosto. 

Arrivarono a Villa Malfoy. -Siamo a casa- disse Narcissa appena aprì la porta. Lyn sentiva il cuore che le esplodeva in petto, le faceva male e batteva troppo forte. La ragazzina aveva la sensazione che prima o poi il suo cuore le sarebbe saltato fuori dal petto e se ne sarebbe andato continuando a battere all'impazzata. -Lyn, andiamo- la chiamò la signora Malfoy. -Arrivo- disse la ragazzina ed entrò nella Villa. Nulla era cambiato, tutto buio come al solito, tetro e freddo. Era come se la casa si fosse congelata fino al suo ritorno. -Dov'è? Dov'è? Lyn!- squittì una vocetta maschile. -All'ingresso!- urlò Lyn per farsi sentire dal fratello minore. Il bambino comparve nel corridoio e lo percorse di corsa. Lyn si abbassò un poco e allargò le braccia. -Eccolo!- esclamò quando il fratellino le saltò in braccio. Lo fece girare e poi lo rimise a terra. Gli scompigliò i capelli tenuti indietro dal gel e lui se li risistemò indispettito. -Sempre basso uguale!- commentò Lyn alzandosi. -Lyn- disse una voce maschile poco distante dalla ragazzina. Lyn alzò gli occhi e vide suo padre in piedi con la sua solita espressione seria. -Buon giorno papà- disse Lyn con tutto il rispetto che potè. Il cuore batteva forte, così forte che Lyn temeva che il padre potesse sentire il battito. -Vieni, è pronto il panzo- disse Lucius, incominciando a incamminarsi verso la sala da pranzo. Lyn si sentì tirare la manica. -L'avete vinto il campionato?- squittì Draco. -Ma se è appena iniziato!- rispose Lyn, iniziando a percorrere il corridoio per arrivare alla sala da pranzo. In confronto alla Sala Grande, la sala da pranzo di Villa Malfoy era davvero piccola. La ragazzina si sedette accanto alla madre e attese che il padre iniziasse a porle domande sulla scuola. -Ti piace la tua Casa?- chiese Lucius, sollevando il bicchiere per bere del vino. -Oh sì, c'è molta gente...apprezzabile.- rispose Lyn. Si sentiva sotto pressione. -E la Sala Comune, è bella?- chiese ancora il signor Malfoy. -Sì, è molto lu...lugubre- rispose Lyn. Dovette fare uno sforzo per non dire luminosa. -E i professori?- continuò il padre. -Oh, sono ottimi, ma il migliore resta Piton.- Per Lyn fu dura pronunciare quelle parole: odiava Piton, il suo docente preferito era la professoressa McGranitt. -Del preside, invece?- chiese il signor Malfoy. -Come?- chiese Lyn. Era già dura elogiare Piton, ma insultare Silente era davvero troppo. -Bene, ora basta parlare di scuola. Perchè non parliamo d'altro?- propose Narcissa. Lucius guardò la moglie. -Mi stai nascondendo qualcosa, Lyn?- chiese il padre. -No, non oserei mai.- rispose Lyn. Lucius si alzò e andò verso la figlia. -Dimmi che non stai mentendo, Lyn Adele Malfoy- disse Lucius guardandola negli occhi. Lyn odiava essere chiamata con il suo nome esteso. Gli occhi del padre erano fissi nei suoi. -Non sto mentendo- disse Lyn cercando di non far capire che in realtà era tutta una bugia. -Non ti credo. Fammi vedere la divisa- le ordinò il padre. Lyn corse a prendere la divisa di Nebula. Sua madre la seguì. Lyn tirò fuori la divisa e quasi si sentì svenire: sulla divisa c'era scritto N.Goyle! Lyn si era dimenticata che sulle divise c'erano i nomi degli studenti...


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