Capitolo 17

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Capitolo 17: il pensatoio del Professor Silente


Le giornate ad Hogwarts scorrevano veloci e spensierate, tra una risata e l'altra, qualche esame e notti passate sui libri, una partitina di Quidditch e qualche punto guadagnato e perso. Lyn ormai non pensava più al fatto che lei in realtà era una Black, si era talmente abituata a fingere che andasse tutto bene che faceva fatica lei stessa a ricordarsi chi era davvero. Le sue visioni si erano interrotte e ne aveva veramente poche negli ultimi tempi, anche se le cose che vedeva erano incomprensibili e l'intensità del dolore era tantissima. Si era persino dimenticata come faceva a controllare il dolore dal tanto che erano poche. Un giorno, però, Lyn fu chiamata dal professor Silente nel suo ufficio e questo non le mise certo poca paura, anzi, ne era terrorizzata. Mentre percorreva il corridoio, schivando boccette di inchiostro lanciate da un allegro Peevs, continuava a chiedersi cosa mai avesse potuto fare lei, che era sempre stata un'alunna diligente, per essere stata convocata non da un professore qualunque, ma dal preside in persona. Mentre ci rifletteva sentiva la paura montarle nel cuore e l'ansia salire sempre più. Aveva così tanta paura ed era così confusa che non potè evitare la venuta di una visione così forte da farle girare la testa e quasi svenne. Vide suo padre da giovane che saliva le scale della presidenza insieme alla professoressa McGranitt e a un ragazzino con capelli neri e occhiali. -Questa volta avete proprio esagerato!- esclamò la professoressa McGrantitt indignata, spingendo i due allievi su per le scale. -Era solo uno scherzo innocuo, non volevamo fare male a nessuno!- esclamò il ragazzo con gli occhiali. -Non importa cosa volevate fare, ma quello che avete fatto! Liberare i gufi e divertirvi a stuzzicarli! Avete idea dello scompiglio che avete causato?- I due ragazzi si scambiarono un sorriso e trattennero le risate. -Vedremo se dopo riderete ancora!- esclamò la professoressa, aprendo la porta della presidenza. -Potter, Black, a cosa devo l'onore?- chiese il professor Silente.

Uno spiraglio di luce azzurra fece riacquistare la vista a Lyn. Era faccia a faccia con Silente, accucciato accanto a lei con un sorriso rassicurante sul viso. -Tutto bene Lyn?-chiese, aiutandola ad alzarsi.-S-sì, o almeno credo. E' stato solo un capogiro.- disse a ragazza timidamente. -Oh, certo, vieni- disse il professore, accompagnandola nel suo ufficio e facendola sedere su una sedia. La ragazza si guardò intorno. La stanza era disseminata di oggetti di vetro molto curiosi e dalle pareti occhietti curiosi, arrabbiati e stupiti si posarono su di lei. La ragazza guardò i presidi della scuola e scorse il ritratto di Phineas Nigellus ed ebbe una stretta al cuore. Il suo antenato la fissava dal suo quadro con aria di sufficienza. -Il desiderio di scoprire il nostro passato e le nostre origini non è cosa di cui vergognarsi, signorina Malfoy- disse Silente, sedendosi sulla sua sedia e guardando anche lui il ritratto di Nigellus. -O forse sarebbe più appropriato chiamarti signorina Black- Lyn saltò sulla sedia, sentendo le guance arrossarsi e il cuore esploderle in petto. -Nessun problema Lyn, solo io sono a conoscenza di chi sia suo padre, signorina. Ora dimmi, quella visione, cosa ti ha mostrato?- Lyn scosse la testa. -Sa leggere la mente?- chiese lei, imbarazzata. -Per quanto possa attirarmi l'idea di usare la legilimanzia, no, non leggo la mente. Ho i miei modi per sapere le cose. Non tutti posseggono la Vista e nessuno dei Veggenti è in grado di vedere il passato. Per vederlo si utilizza un Pensatoio, dove si possono vedere solo i ricordi delle persone. Ma tu, tu puoi vedere il futuro e il passato, puoi prevedere e ricordare, hai un dono molto speciale.- Silente era totalmente calmo, come se non gli importasse che davanti a lui c'era la figlia di un assassino. -Ora, queste tue visioni del passato, come ti vengono?- Lyn ci pensò. -Quando sono in una situazione simile a quella vissuta da Black, mi vengono. Posso farle una domanda, professore?- chiese Lyn e il vecchio docente annuì. -Lei sa come mai ho questo potere?- L'uomo sembrò rattristarsi per un attimo, poi sorrise di nuovo. -Tua madre era una persona molto potente, più di chiunque altro, voi avete ereditato i suoi poteri- disse l'uomo alzandosi. -Noi?- chiese Lyn confusa. Nella stanza c'era solo lei e solo lei, a detta di Silnte, aveva quel potere. -Vieni, guarda- disse Silente, poggiando una ciotola di marmo ricoperto di rune sulla scrivania. -Questo è un pensatoio, il mezzo che utilizziamo noi che non possediamo il tuo potere. Ti mostrerò alcuni ricordi dei tuoi genitori. Hai avuto solo visioni d Hogwarts?- chiese Silente, facendo scorrere il dito su varie boccette poggiate su uno scaffale. -No, ho visto anche una donna morire e una volta Black e quella donna che parlavano delle loro figlie.- Lyn fu folgorata da quanto aveva appena detto. "Delle loro figlie", "Voi". Lyn capì subito chi erano quel voi: lei e sua sorella. Quando il professor Silente le aveva detto "voi, Lyn non aveva pensato alla visione, ma adesso che se n'era ricordata, ora che sapeva che lei era una di quelle bambine, capì chi erano quel "voi". -Immagino che allora tu voglia sapere di più su Dawn- disse Silente, versando il contenuto di una boccetta nel Pensatoio. -Mia madre?- chiede timidamente Lyn. -Esatto. Lei era una Nata Babbana, ma nessuno sapeva che in realtà lei discendeva da una famiglia di maghi purosangue molto potente. Ora guarda nel pensatoio!- disse Silente. Lyn si avvicinò all'oggetto e vi immerse la testa seguendo le indicazioni del professore. Vide una nebbia condensarsi in persone, ma queste persone continuavano a distruggersi e ricomporsi. Lyn lanciò un grido che si soffocò nel ricordo. La ragazza cercò di alzare la testa, ma qualcosa la teneva giù. In pochi secondi il dolore che provava divenne tanto insostenibile da farla svenire. Prima, però, ebbe una visione. Vide sua madre Dawn scrivere una lettera accanto al fuoco. Era così bella, alta, magra, dai tratti dolci e gentili. Di fianco a lei c'era una culla, in cui dormivano le bambine. Lyn iniziò a leggere la lettera che stava scrivendo sua madre.
"Cara" e non riuscì a leggere il destinatario, ma lesse una M. "Se stai vedendo questa scena è perché Silente ha deciso di dare inizio al nuovo capitolo dei Padroni della Morte. So che ora probabilmente tu non saprai nulla del tuo passato, ma saprai che sei una Black e che il tuo compito è cercare tua sorella. Lei ti sarà più vicina di quanto pensi e sarà già al corrente della vostra parentela e dell'identità dei vostri genitori. Trovala! Ora, voglio solo dirti che io e il tuo papà vi vogliamo molto bene. Se non riuscirai a leggere il destinatario della lettera è per ragioni di sicurezza. Vi vogliamo bene!"
Dawn firmò la lettera con il nome "mamma" e poi la buttò nel fuoco, si girò e sorrise a Lyn.

La ragazza si alzò urlando e si ritrovò tra delle braccia forti. -Lyn, adesso calmati!- esclamò Fred, aiutandola a sedersi meglio. -Ci hai fatto spaventare!- esclamò George. Erano tutti intorno a lei: Fred seduto accanto a lei che le teneva le spalle, George dietro di lui che teneva la mano ad Angelina, spaventata e preoccupata, dall'altro lato c'erano Lee e Michelle, spalla contro spalla. Un po' più in là, lontani l'uno dall'altro, c'erano Oliver e Percy. -Spero che tu possa perdonarmi, signorina Malfoy, per la spiacevole situazione. Ma credo che tu abbia capito quanto questo fosse importante!- esclamò Silente, comparso dal nulla. Lyn annuì a fatica. La testa le faceva molto più male del solito. Quando il professore uscì, Fred chiese:-A cosa si riferiva?- Lyn lo guardò. -Non lo so- disse, anche se in realtà sapeva benissimo a cosa si riferiva il professore.

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