Acqua...

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-Soggezione?

Si,soggezione.Non ti ho detto qualcosa di difficile,mi sembra.

Mi scrutava dentro l'anima con quei suoi occhi,mentre cercavo una risposta adeguata,una bugia o una cosa del genere.

Ma in fondo,cosa mi costava dirgli la verità?Mi sembrava a posto e,anche se non avevo conosciuto molti ragazzi fino a quel giorno,li sapevo riconoscere e catalogare con un solo sguardo.

Eppure mi pareva diverso.

-Sai,da piccola ho sofferto di anoressia e non era affatto facile:dovevo girare per le medie con una specie di ago conficcato nel polso.I miei compagni (non li posso neanche definire amici)mi stavano sempre lontani e l'unica persona che mi è stata affianco era Jessie.I miei non sono persone presenti:sono sempre via per lavoro.Tempo fa pensavo lo facessero perché le mie medicine erano abbastanza costose,poi mi sono resa conto che non mi consideravano più la loro bambina perché ero malata.

Mi guardava con quegli occhi che mi trapassavano l'anima e poi fece un gesto che non mi sarei mai aspettata:mi abbracciò.

Io ricambiai la stretta,anche perché non ricevevo quel calore da tempo.
Non era il solito abbraccio che mi davano le mie amiche prima di salutarci.Era qualcosa di più.Mi dava una tale leggerezza da sentirmi protetta,come se fossi a casa.

Non so circa quanto durò,forse 30 secondi o meno,ma quando sciolse la presa,mi parve che il freddo mi avesse invaso il corpo.

-Ora come ti senti?-mi chiese.

-Ormai ci ho fatto l'abitudine,tutte le risate e gli scherzi mi scivolano sulla pelle, come se fossero acqua.

Mi prese il mento tra le dita e mi fece voltare la testa verso di lui.

-Se hai bisogno di qualcosa fammelo sapere,ok?

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