Candit-Camera

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Le appoggiai una mano sulla spalla,sulla quale,poco dopo,si accucciò.

-Nicky,per favore,parlami,non so che cosa fare per aiutarti!

Era inutile.

Da più di mezz'ora tentavamo di farla ragionare,ma stava singhiozzando in modo straziante e lei non piangeva mai,solamente in casi estremi e drammatici.

Infondo lei era pur sempre la regina del melodramma.

Chloe cercò di farla sorridere,raccontandole una storia che fece ridere noi tre,ma il suo tentativo fu vano e la situazione di Nicky peggiorò.

Jessie adottò un'altra tattica:provò più volte ad incoraggiarla,dicendole quanto fosse bella ed intelligente(oddio,un po' ingenua era,però non mi sembrava il caso di farglielo notare),spiegandole che la sua personalità fosse irresistibilmente fantastica.

Niente.

L'unica cosa che ottenemmo furono altre lacrime e fazzoletti zuppi.

Stavo per rinunciare,un po' per il mio fallimento in psicologa e un po' perché ero veramente stanca di sentirla singhiozzare,quando l'addolorata adolescente al mio fianco si raddrizzò, sedendosi in modo composto,in mezzo a noi.

Tutto il dolore era sparito e nei suoi occhi regnava il vuoto.

Accavallò le gambe e si schiarì la voce,sarebbe stato un lungo pomeriggio.

-Stavo andando al bar a prendere un cappuccino perché mi aveva dato buca,dicendomi che per un "imprevisto "-mimò le virgolette,si stava parecchio arrabbiando-non sarebbe potuto venire;peccato per lui,però,che il cosiddetto imprevisto era davanti a me,intento a limonarselo come se niente fosse.Così mi sono avvicinata al suo tavolo e gli ho rovesciato l'intera brocca di caffè addosso,dalla testa ai piedi,e si sono messi ad urlare per un po' di espresso sulla giacca;prima di uscire dal locale,dove ormai l'attenzione era incentrata su di me,ho rivolto ad entrambi un grande sorriso e me ne sono andata,fiera di me stessa.

-E allora perché eri qui accasciata,sola,su una panchina scassata,mi sembrava che fino a 5 minuti fa tu stessi piangendo,o mi sbaglio?-le chiesi,abbastanza alterata per avermi fatta preoccupare per niente.

La sua vita sembrava una candit-camera,una specie di soap opera degli anni '80.

-Non dirmi che...-mi interruppì bruscamente,pensando l'inimmaginabile.

-...Si-confermò lei.

Chloe e Jessie si guardavano interrogative.

Quella misera parola le avrebbe cambiato la vita,e non era un cosa da poco.

Nicole era incinta.


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