VOCI E LUCI

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È la quarta notte che mi sveglio per strane voci provenienti da angoli bui
della mia camera e per strane luci. Ciò che mi tiene sveglia sono sussurri che sembrano lontanissimi ma allo stesso tempo quasi appiccicati al mio letto. Non capisco bene cosa pronunci questa voce, una voce femminile, a volte leggera quando subito dopo diventa forte, paralizzando i miei occhi nel buio più totale quando nel momento prima ero in un sonno profondo. Però anche se può sembrare strano non voglio chiedere aiuto perchè qualcosa dentro di me, mi dice di non muovermi da dove sono e di rimanere tranquilla, perchè infondo non c'è nulla da temere. Oltre a questi strani sibili che sento provenire ovunque intorno a me, si aggiungono anche luci quasi informi solo da un unico punto della mia stanza; il soffitto. Soltanto lì sono presenti e appargono ripetutamente in parti diverse nel soffitto bianco e alcune addirittura contemporaneamente. Appaiono e scompaiono velocemente e quando accade sembra che in ogni fonte di luce che sta per sparire, rimanga per pochi secondi una specie di rombo di colore azzurro. Per ben quattro notti sono stata a fissare il soffitto per ore e non avevo e non ho tutt'ora paura, al contrario, mi attira. Quando succede rimango come stregata, immobile con gli occhi spalancati verso il soffitto ma senza domandarmi il perchè. Solo la mattina dopo mi faccio tutte le domande del mondo ma cerco di non dare troppa importanza a questa faccenda che a dire la verità un pò mi spaventa però è una strana sensazione. È come se la mia camera di notte si trasformasse in un luogo tutto mio, dove poter stare in pace e rilassarmi,come quando si ascolta un pò di musica dopo una brutta giornata. Sento che quello è il mio posto, forse l'unico che riesce a catturarmi e a farmi sentire al sicuro. Non ne ho parlato con nessuno finora, solamente con Trina, la mia migliore amica dal primo liceo, che a differenza mia è seriamente preoccupata per me.

-Se fossi in te mi trasferirei in un altro appartamento.-

-Ma che dici..-

-Dico davvero, se fossi al posto tuo sarei già nel lato opposto del pianeta.-

-In realtà non mi so spiegare cosa siano quelle voci ne tanto meno quelle strane luci, però ti ho già detto che non ho paura.-

-Ma Jennifer..POTREBBE ESSERE UNO SPIRITO CHE TI PERSEGUITA.- urlando facendosi sentire per tutto il corridoio della scuola.

-Vuoi stare zitta e calmarti? Andiamo a mangiare.- le dissi prendola da un braccio.

Lei non è esattamente come me, è una fifona, si spaventa di tutto, ecco perchè due volte alla settimana la accompagno a fare shopping dato che ha paura degli ubriachi e barboni che ci sono in strada. Però infondo non mi dispiace accompagnarla, è un metodo per distrarmi da tutto il casino che mi circonda fra scuola, compiti e famiglia. Però lei questo non lo sa, non mi piace parlare dei miei problemi con nessuno, neanche con lei. Lei pensa che mi dia fastidio accompagnarla anche al bancone delle merendine a ricreazione, quindi mi faccio ricompensare aiutandomi con i compiti, sopratutto con la matematica che non la capisco affatto. Per una che vuole esplorare il mondo a che le serve la matematica? Perchè non la fanno solo per gli ingenieri o per quelli che la amano davvero? Continuerò a non capirlo, al contrario di Trina che ama la matematica, la fisica e quella robaccia lì, a lei piace sforzare il cervello insomma. Pur essendo diverse le voglio un bene dell'anima e anche se non sa tutto su di me non la sostituirei con nessuno. E' un mio grande difetto, non riesco ad aprirmi agli altri, quando ho un problema sento di poterlo risolvere solo io, dato che i miei genitori non sanno nemmeno che esisito. Sono impegnati con il loro lavoro e per me hanno solo il tempo di dire se è andata bene a scuola o meno. Ma a me non importa, sto bene anche senza di loro. Tra un po' è Natale e io, come ogni anno, lo passerò con Trina e mi va più che bene. A scuola come ho già detto vado male in matematica ma grazie a Trina sto recuperando. Invece una mia grande passione è la scrittura. Mi piace tantissimo. Quando la professoressa Bruner annuncia che ci sarà un compito in classe basato su un tema, sono contentissima e non fingo di avere la febbre per stare a casa, cosa che faccio invece nei compiti di geometria e matematica. Alle gite partecipo sempre e non me le pagano mica i miei genitori, sarebbe spendere troppo interesse. Da circa due anni ho trovato un lavoro in un piccolo locale chiamato "Every food" vicino scuola. Non lo conoscono in molti ma stiamo migliorando tantissimo. E' una pizzeria, ma c'è di tutto e di più: pizze, focaccie di ogni genere, patatine, hot-dog e da qualche tempo il proprietario, il signor Smith, sta pensando di aggiungere anche dei dolci. Pur essendo piccolo e poco conosciuto, vale molto di più di qualsiasi famoso e grande locale da quattro soldi, per le squisitezze che fa. Prendo sempre qui la merenda per la ricreazione, visto che la roba che servono a scuola fa letteralmente schifo. Compro tutto quello che mi serve con i soldi che guadagno grazie a questo lavoro e ne vado davvero fiera.

OLTRE LA PORTA: La Spada del ParadisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora