La sveglia rimbombò nelle nostre orecchie alle 7 in punto.
Balzai in piedi, e corsi in bagno. La mattina sono orribile e certamente Dylan non poteva vedermi conciata in quel modo.
Mi stavo lavando i denti quando sentii una voce che mi fece entrare in panico.
"Skylieeee muoviti che sei in ritardo, il pullman passa tra otto minuti e scommetto che ancora non hai finito di cambiarti!"
Era papà.
"Si adesso scendo papà!" urlai poi ribaltai Dylan dal letto.
"Okay sei un lupo mannaro, quindi sbrigati e salta dalla finestra, se papà sospetta dico che mi è caduta la cartella."
"Ma..?"
"Muoviti Dylan dai, abbiamo solo 4 minuti per non perdere l'autobus!" dissi scocciata.
Arrivammo alla pensilina per miracolo. Prima lui e poi io per non destare sospetti. Appunto, Nancy si fiondò tra le braccia di Dylan. Ci scambiammo uno sguardo imbarazzato, ma poi mi voltai e mi infilai le cuffie nelle orecchie.
A scuola ero un disastro, soprattutto nelle materie come chimica, fisica, matematica. Troppi numeri e troppi problemi. Collezionavo insufficienze, ormai da mesi, ed i colloqui con i genitori erano previsti nel giro di due settimane.
Rientrai a casa, stanca morta, e mi buttai sul divano con una bella porzione di lasagne che papà mi aveva lasciato prima di andare al lavoro. Non avevo compiti per il giorno dopo, quindi me la presi comoda, quando il campanello suonò.
Aprii la porta.
"Cody, ciao, cosa ci fai qui?"
"Sono venuto per parlarti" disse con aria sospetta.
"Emh si certo entra pure"
Ci sedemmo sul divano uno di fronte all'altro. incrociai le gambe e presi un cuscino da stringere mentre Cody rimase immobile.
"Emh allora, so che è passato un po da quando è successo, è solo che ho un pessimo tempismo in queste cose.." disse impacciato.
Feci una smorfia, non capivo cosa voleva dire.
"Skylie volevo dirti che mi dispiace, mi dispiace di averti morso quel giorno ma ero sotto l'effetto della luna piena e..."
"Cody, ehi, stai tranquillo okay? so che non è colpa tua ma della luna piena, certo ora è tutto diverso nella mia vita, ma imparerò a conviverci, è questione di abitudine." dissi per tranquillizzarlo.
"C'è un'altra cosa che devo dirti, e che forse è quella più importante.."
Lo guardai stranita.
"Skylie, non si sopravvive al morso di un beta.."
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The sky in our eyes
FanfictionSkylie, 16 anni, a distanza di due anni dalla morte della madre, si trasferisce al sud con il padre per curare il nonno malato. L'inizio non è per niente semplice per la già etichettata "ragazza nuova". Ma quando Dylan Sprayberry, ragazzo dagli occh...